Nel 1932, tra le rovine di Persepoli, fu scoperta la colossale testa frammentata di un toro. Era parte della Sala delle Cento Colonne, un ambiente del palazzo imperiale costruito durante i regni di Serse e Artaserse (485-424 a.C.). Quest’area, caratterizzata da colonne alte 21 metri, era uno degli ambienti coperti più grandi del mondo antico, qui si svolgevano cerimonie a cui partecipavano delegati provenienti da ogni angolo dell’Impero Achemenide e non solo per omaggiare il re.
Questa testa è parte di una coppia di tori guardiani che fiancheggiavano l’ingresso della sala e i suoi tratti sono tipici dello stile di corte achemenide, con il muso curvo e liscio, le palpebre dai bordi affilati e il crime molto arricciato.
Le teste di toro, realizzate in pietra calcarea e con un peso di circa 10 tonnellate, non erano solo elementi architettonici: simboleggiavano forza e armonia cosmica.
Purtroppo subirono l’inesorabile deterioramento dovuto al passare del tempo, ma terremoti, saccheggi e atti vandalici contribuirono alla loro distruzione.
La missione dell’Oriental Institute della Chicago University, autrice del ritrovamento, ne diresse anche il restauro affidando l’incarico al restauratore italiano Donato Bastiani, sotto la supervisione del secondo direttore dell’Oriental Institute, John A. Wilson.
La testa che vediamo in foto fu portata a Chicago in frammenti e qui subì un restauro significativo che coinvolse la sommità della testa, le basi delle corna, entrambi gli occhi, piccole sezioni attorno alla bocca e l’intero collo.
Bastiani ricompose questo gigante spezzato con grande perizia e maestria, rispettando l’estetica originale. I frammenti antichi vennero integrati con parti moderne con una precisione tale da non distinguere più le giunzioni e ridonando ai tori le forme e la maestosità di un tempo.
Oggi, la testa è esposta a Chicago, testimone della grandezza achemenide e dell’arte della conservazione, capace di restituire la storia frammento dopo frammento.
L’altra testa di toro, invece, si trova ancora nel sito di Persepoli, dove anch’essa è stata restaurata.

Source: Oriental Institute

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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