Fonte Foto: Facebook, pagina della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Foto: Alexis Pantos

In Giordania sono stati ritrovati i resti ormai carbonizzati di una focaccia non lievitata che risalirebbe a 14mila anni fa.

Nel 2018 la Giordania ha restituito un importante reperto che racconta qualcosa in più sulle abitudini delle genti che abitavano la regione migliaia di anni fa. Si tratta del pane più antico del mondo, i resti di una focaccia non lievitata e carbonizzata.

La scoperta è stata fatta da un team di ricercatori dell’Università di Copenhagen, dello University College London e dell’Università di Cambridge nel sito archeologico di Shubayqa 1, anticamente una zona abitata da raccoglitori e cacciatori. I risultati sono stati pubblicati in un articolo su “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Questo ritrovamento retrodata l’utilizzo di cereali nella dieta dei nostri antenati di circa 4mila anni. Il pane, infatti, risalirebbe a 14anni fa, mentre le prime tecniche agricole sono datate a 10mila anni fa.

La docente dell’Università di Copenaghen, archeobotanica e primo autore della ricerca su questo pane, Amaia Arranz, ha dichiarato: “Le nostre analisi hanno mostrato che per produrre quel pane erano stati macinati, setacciati e impastati, prima di essere cotti, antenati selvatici dei moderni orzo, farro e avena. Tutto questo ancora prima dello sviluppo dell’agricoltura. Ora si dovrà valutare se la produzione e il consumo di pane possano aver spinto a coltivare cereali”.

Shubayqa si trova nel “deserto nero” della Giordania, nella parte Nord Est del Paese, in cui vivevano i membri della cultura natufiana (si tratta di una cultura mesolitica, antenata di quelle neolitiche e sviluppatasi verso la fine del Pleistocene).

Nel sito erano già stati ritrovati degli strumenti litici, tra cui delle lame in pietra focaia che avevano fatto pensare agli archeologi a un diverso utilizzo delle piante e la scoperta del pane più antico del mondo chiarisce moltissimi dubbi in merito.

Tobias Richter (Università di Copenaghen), che ha diretto la ricerca spiega il significato di questo reperto: “Il pane a forma di focaccia trovato a Shubayqa 1 è la prima prova della produzione di pane finora scoperta e dimostra che la cottura è stata inventata prima che avessimo la coltivazione delle piante. È possibile che la produzione precoce di pane a base di cereali selvatici sia stata una delle forze trainanti della successiva rivoluzione agricola, quando i cereali selvatici furono coltivati per fornire fonti di cibo più convenienti”.

I ricercatori hanno sottolineato il fatto che la produzione del pane sia un’attività tutt’altro che semplice, in cui è necessaria la collaborazione di molte persone. Il fatto che il pane rinvenuto in Giordania sia stato prodotto prima dell’avvento e dello sviluppo delle prime tecniche agricole potrebbe indurre a pensare che gli abitanti di Shubayqa lo considerassero un alimento importantissimo. Forse proprio questo li spinse a trovare dei sistemi per coltivare i cereali.

Anche questa scoperta è candidata alla vittoria dello Special Award targato BMTA.

La quinta edizione dell’International Archaeological Discovery Award si terrà il prossimo 15 novembre a Paestum in occasione della XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Il premio viene promosso da Archeo e dalla già citata Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in collaborazione con le testate Antike Welt (Germania), Archäologie der Schweiz (Svizzera), Dossiers d’Archéologie (Francia), Current Archaeology (Regno Unito) e Archéologia (Francia).

Da non dimenticare che questo riconoscimento è intitolato alla memoria di Khaled al-Asaad, l’archeologo che nel 2015 è stato ucciso per aver difeso il patrimonio storico di Palmira minacciato dall’Isis.

Lo Special Award, però, verrà dato solo alla scoperta che avrà ottenuto più “mi piace” sulla pagina Facebook del Premio. Avete tempo per votare fino al 30 settembre.

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