Parlare di “punto di arrivo”, per molti, equivale ad annunciare la fine di un percorso. Trovo invece che sia un’immagine materialmente positiva che sottende l’esistenza di un “punto di partenza” e – soprattutto – di un cammino fatto nella giusta direzione, che si concretizza nel risultato che si è raggiunto.
L’importante è non farne una meta definitiva, ma una semplice tappa.
“Festa Etrusca! La storia si racconta” trova senso se la si osserva dal suo “punto di partenza” che possiamo individuare allo stesso tempo in un gioco, in una persona capace e in un direttore illuminato, capaci di raccogliere un’idea e darle forma.
Il gioco è Mi Rasna, un videogioco di strategia che punta a sensibilizzare il pubblico nei confronti del ricco patrimonio storico-archeologico del territorio italiano, in particolare quello etrusco; la persona è Maurizio Amoroso, CEO e fondatore di EGA – Entertainment Game Apps, Ltd., azienda che il gioco lo ha creato e prodotto; il direttore è Valentino Nizzo, a capo del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, ente certificatore per l’aspetto storico. L’idea del format è dell’archeologa e giornalista Simona Sanchirico che ne ha curato la direzione scientifica.
Il gioco non nasce come un semplice passatempo; rientra infatti nella particolare categoria dei serious games e come tale necessita di materiale storico affidabile, da utilizzare come fulcro per mantenere in un giusto equilibrio l’aspetto serio e ludico, lo stesso equilibro che regola il rapporto tra il Museo di Villa Giulia ed EGA Apps, Ltd.
Il gioco ha fatto da collettore – nella prima fase – tra i musei, i parchi e le aeree archeologiche dell’Etruria più classica, che coincide con le regioni Toscana, Lazio e Umbria, estendendosi ben presto anche agli Etruschi di frontiera con le regioni Emilia-Romagna e Campania.
L’enorme massa di materiale, gestita tecnicamente da Ega Apps, Ltd. e supervisionata scientificamente dal Museo di Villa Giulia, è stata veicolata agli utenti con un interfaccia semplice e molto gradevole ed il gioco ha avuto e sta avendo un grande successo. Nel corso 2019, come promesso durante la presentazione del serious game, parte dei proventi sono stati reinvestiti nel festival itinerante Tyrrhenikà: Etruscan Heritage Route. Partendo da Volterra il festival ha toccato città come Populonia, Vetulonia, Roselle, Chiusi, Arezzo, Cortona, Orvieto, Perugia, Veio e Cerveteri, concludendo la sua corsa proprio nel Museo di Villa Giulia.
Coinvolti fattivamente in questo progetto associazioni culturali di altissimo livello, come Suodales e Anticae Viae, che mettono al centro della loro attività di rievocatori storici un costante ed approfondito lavoro di ricerca.
Sono andato fuori tema? Non credo, perché “Festa Etrusca! La storia si racconta” è il punto di arrivo di questo lungo percorso fatto di collaborazioni, studio, eventi, conferenze, incontri. Fatto di competenze specifiche messe a confronto che si sono camminate accanto per lunghi tratti, percorrendo nuove strade.
Entrando a Villa Giulia la mattina del 25 settembre ho riconosciuto i tratti di questo percorso e anche i buoni frutti che nel tempo ha saputo dare.
Tra le volte e le colonne dell’emiciclo che abbraccia il giardino centrale della villa voluta da papa Giulio III si sono alternati libri, gioielli di splendida fattura, opere di artigianato di grande pregio, rievocatori e associazioni. Ma anche tantissimi laboratori per bambini che hanno potuto metter mano nelle cose etrusche, mostrando come sempre di saper cogliere ogni spunto rielaborandolo con genuino stupore.
Due spazi per conferenze, dibattiti e tavole rotonde dove sono stati presentati progetti, nuovi lavori editoriali ed affrontato i temi legati all’archeologia, mentre nel grande spazio del giardino uomini e donne etrusche si sono raccontati ai visitatori, curiosi e interessati.
E poi le collezioni di Villa Giulia, impreziosite da due mostre temporanee, ed un vero e proprio cammeo: l’apertura straordinaria di Villa Poniatowski e la possibilità di vedere il nuovo allestimento delle tombe Barberini e Bernardini con i loro preziosissimi arredi. In attesa di un’apertura più strutturata, che potrebbe concretizzarsi almeno in parte prima della fine di quest’anno, sarà possibile visitare questi spazi ogni venerdì.
Riassumendo: Festa Etrusca, collezioni di Villa Giulia tutte visitabili, compresa Villa Poniatowski. Un impegno notevole per lo staff del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e per quello di EGA Apps, Ltd., sostenuto con professionalità dall’associazione Suodales.
La fatica di questo impegno la si può leggere nei numeri, che non sono mai lo scopo a cui tende lo sforzo organizzativo, ma un ottimo strumento di misura per ben interpretare il risultato al termine dell’esperienza:
1620 persone hanno raggiunto Villa Giulia durante i due giorni di Festa Etrusca;
250 bambini hanno partecipato ai laboratori organizzati per loro da archeologi professionisti;
150 persone hanno scelto di visitare le collezioni guidate dal personale del Museo;
71 relatori si sono alternati nei due spazi dedicati alle conferenze e ai dibattiti.
Da remoto segnaliamo 519 persone che hanno seguito le dirette su Twitch a cura de La Bottega della Strega e le foto inserite sui nostri social hanno registrato migliaia di like e decine di commenti positivi.
Una grande mole di lavoro portata a buon fine, in osservanza delle regole vigenti in termini di sicurezza sanitaria, che senza alcun dubbio trasforma questo “punto di arrivo” in un nuovo “punto di partenza”, verso la seconda edizione. Non sarà certo un salto a piè pari di 365 giorni, ma un nuovo percorso fatto di cose belle che ci accompagneranno fino al prossimo “punto di arrivo”. E poi ripartiremo ancora.
GALLERY (foto di Paolo Bondielli):