Dal 25 settembre chiude il primo piano del Museo Civico archeologico di Bologna

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A completamento dei lavori di riqualificazione realizzati nel 2015, a partire da lunedì 25 settembre 2017 il Museo Civico Archeologico, situato nello storico Palazzo Galvani in via dell’Archiginnasio 2, è interessato da un altro intervento di grande rilevanza, finalizzato al rifacimento e consolidamento di un’ampia porzione del manto di copertura. Il cantiere dei lavori comporta necessariamente la chiusura al pubblico degli spazi espositivi del museo situati al primo piano, per una durata prevista fino alla primavera 2019.
In seguito a una accurata indagine sullo stato conservativo delle antiche strutture lignee del
coperto, si è ritenuto necessario programmare l’attuazione di un ingente intervento di restauro conservativo, la cui direzione è in capo al Settore Manutenzione del Comune di Bologna.

Gli interventi previsti riguardano la sostituzione o il rinforzo di tutte le parti lignee e murarie compromesse; l’effettuazione di trattamenti contro l’attacco di insetti xilofagi, funghi e muffe; la verifica e l’adeguamento degli impianti elettrici e di allarme del sottotetto e il consolidamento della struttura metallica a forma di piramide del cortile interno della sezione egiziana. Il costo complessivo dell’intervento è stimato in circa 1.900.000 euro, finanziati dal Comune di Bologna.

Durante il periodo di cantierizzazione non sono accessibili le collezioni relative alla storia di
Bologna (sezioni: preistorica, Bologna etrusca, Bologna gallica, Bologna romana), la Sala
Verucchio, la Gipsoteca e le collezioni greca, etrusco-italica e romana. Rimane invece
regolarmente visitabile il percorso espositivo che si articola tra il piano terra e il piano
interrato – la ricca collezione egizia, la terza in Italia per importanza, e il lapidario disposto
tra l’atrio e le pareti porticate del cortile – con ingresso a tariffa unica ridotta di € 3.
Conservano inoltre la piena funzionalità le sale dedicate alle esposizioni temporanee, già
oggetto due anni fa di un importante intervento di ristrutturazione che ne ha migliorato le
caratteristiche per poter comodamente ospitare – in spazi versatili e adeguati agli standard
museologici aggiornati – mostre di ampio respiro come quella di grande successo “Egitto.
Splendore Millenario” che si è svolta tra il 2015 e il 2016.
Anche le attività non subiscono variazioni mantenendo la consueta programmazione di
iniziative per il pubblico adulto e dei più giovani, mentre l’offerta didattica rivolta alle scuole
proporrà attività, percorsi tematici e laboratori incentrati sul patrimonio accessibile.

La temporanea interdizione del primo piano dell’edificio non interrompe lo sviluppo della
progettualità del museo. Un appuntamento di grande rilievo è infatti previsto già per sabato 30 settembre con la presentazione e apertura al pubblico della Collezione Ancarani, una
prestigiosa raccolta di 196 reperti archeologici, databili tra il IV e il I millennio a.C.,
generosamente donata da Monsignor Nevio Ancarani, cui si accompagnerà un ciclo di
conferenze organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture Civiltà
dell’Università degli Studi di Bologna.

Si ricorda che Palazzo Galvani costituisce un edificio di notevole pregio dal punto di vista
storico-architettonico: le sue origini risalgono al 1336, anno in cui iniziarono i lavori
dell’Ospedale e della Chiesa di Santa Maria della Morte, sede della omonima confraternita. In seguito a numerosi ingrandimenti e trasformazioni, tra cui va segnalato l’intervento di Antonio Morandi, detto il Terribilia, che nel 1565 curò la costruzione del grandioso portico della Morte che ancora oggi collega il Palazzo all’Archiginnasio, l’edificio venne adattato per ospitare il nuovo Museo Civico inaugurato il 25 settembre 1881, a distanza di 136 anni esatti dall’avvio dei lavori odierni.

L’ampia portata dell’intervento avviato, sia dal punto di vista della progettazione strutturale
che da quello dell’investimento economico sostenuto, testimonia il concreto impegno
dell’Amministrazione Comunale a favore della valorizzazione del patrimonio museale cittadino, che fa seguito, a pochi giorni di distanza, alla proroga dell’ampliamento degli orari di apertura disposta dall’Istituzione Bologna Musei fino al 31 dicembre 2017, che interessa tre sedi museali tra cui lo stesso Museo Civico Archeologico.

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