Reperti rinvenuti all’interno della grotta funeraria. © Israel Antiquities Authority (IAA)
La settimana scorsa, durante alcuni lavori sulla spiaggia di Tel Aviv, uno scavatore meccanico che stava lavorando nel parco nazionale di Palmahim ha casualmente urtato il soffitto di una grotta funeraria. La notizia è stata diffusa dall’Autorità israeliana per le Antichità (Israel Antiquities Authority – IAA).
Gli archeologi che sono scesi all’interno della grotta si sono trovati davanti ad uno spazioso ambiente lavorato in modo da avere forma quadrata.

Al suo interno è stato rinvenuto diverso materiale, tra cui ciotole, pentole, barattoli e lampade in ceramica, manufatti in bronzo, come punte di freccia o di lancia, ossa e materiale organico. Gli oggetti, che sembrano essere stati disposti per una cerimonia di tipo funebre, risalirebbero all’incirca al XIII sec. a.C.

Dato rilevante è che la grotta funeraria è rimasta inviolata dal momento della sua chiusura fino alla sua scoperta. L’importanza del ritrovamento permetterà, come afferma Eli Yannai, archeologo dell’International Conservation Center, di approfondire la cultura e le pratiche funebri del Tardo Bronzo.

Purtroppo, quando gli archeologi sono ritornati nella grotta, hanno constatato che alcuni oggetti del corredo erano stati trafugati. Un sistema di sorveglianza ora custodisce il sito, in attesa che si inizino gli scavi. Le ulteriori indagini potranno senz’altro fare luce sulla storia dei manufatti, di coloro che li hanno deposti, e del periodo storico in cui si colloca la grotta.