Presentato presso l’atrio del Palazzo Migliaresi al Rione Terra a Pozzuoli, “Terra” è un programma di iniziative volto alla valorizzazione del patrimonio archeologico dell’area dei Campi Flegrei sostenuto dalla Regione Campania. Il programma prevede alcune iniziative che avranno luogo in diverse sedi del Parco Archeologico Campi Flegrei, come il I Convegno di archeologie flegree, mostre ed eventi con lo scopo di unire gli aspetti della ricerca scientifica a quelli divulgativi e di valorizzazione del territorio.

In questa prospettiva si pone la mostra “Terra. La scultura di un paesaggio”: dal 18 dicembre 2021 al 31 marzo 2022 sarà ospitata presso il Palazzo De Fraja nel Rione Terra a Pozzuoli e racconterà di una Cuma inedita, frutto degli scavi svoltisi negli ultimi 15 anni sul sito da èquipes italiane e straniere. L’obiettivo è quello di raccontare la vicenda storica di Cuma, sia attraverso i reperti già conosciuti e studiati, sia attraverso i recenti ritrovamenti ancora inediti, il tutto attraverso un percorso molto innovativo che porta lo spettatore a riflettere anche sulla dimensione sociale e antropologica dell’allestimento.

“Abbiamo voluto costruire una narrazione, accompagnata da supporti multimediali, che porta i reperti e le loro intime storie a raccontare l’evoluzione di un paesaggio straordinario come quello flegreo” afferma Fabio Pagano, Direttore del Parco Archeologico Campi Flegrei, sottolineando come il legame tra il paesaggio antico, quello in cui campeggiava Cuma, e quello attuale sia assolutamente inscindibile. Non è quindi un caso che la mostra venga ospitata al Rione Terra di Pozzuoli, che più di tutti rappresenta un polo di attrazione turistica e soprattutto culturale.

Rione Terra, ph. Gazzetta di Napoli

L’allestimento presenta mappe multimediali che meglio consentono di osservare i cambiamenti geologici nell’area dei Campi Flegrei in una dimensione diacronica, quindi non tenendo conto dei limiti cronologici e dei settori di scavo. In questo modo l’osservatore viene letteralmente proiettato nel paesaggio flegreo, così da riflettere anche sui rapporti uomo-ambiente e su come l’uomo ne ha modificato le caratteristiche.

In particolare, poi, l’allestimento delle mensole sulla quale poggiano i reperti si presenta come la rielaborazione di un modello tridimensionale del terreno dell’Acropoli di Cuma, riprodotto da un gruppo di ricerca congiunto dell’Università Federico II e Suor Orsola Benincasa di Napoli. Questo tipo di allestimento permette anche di capire la stratificazione archeologica delle terre da cui provengono i reperti e con essa i reperti stessi, oltre a creare un’atmosfera del tutto suggestiva.

 

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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