Proponiamo un altro ushabty della Collezione Egizia del Museo Archeologico di Napoli, molto simile a quello pubblicato nell’articolo precedente, che vi invitiamo a leggere per le notizie di carattere generale sugli ushabty, che valgono naturalmente anche per questo. La datazione proposta lo sposta alla dinastia successiva, la XX.
Anche in questo caso il materiale utilizzato è la faience bianca, mentre il nome della defunta a cui appartiene è Nehet. La statuetta ha fattezze mummiformi e indossa una parrucca tripartita con contorno e capelli resi con un tratto di pittura nera. Le orecchie e il naso sono evidenziate a rilievo e dipinte, come dipinti sono gli occhi, le sopracciglia e le narici. Tra le bande laterali della parrucca e sotto di esse è dipinta una collana usekh le cui parti terminali sono formate da pendagli, sempre dipinti.
Le mani sono a rilievo ben identificate con il tratto di colore nero, utilizzato anche per disegnare le due zappe mer impugnate da ciascuna mano.
Dietro l’omero sinistro è disegnato un sacco allungato e dietro quello destro una serie di tre vasetti, in entrambi i casi sorretti da una cordicella, non visibili nell’immagine.
L’iscrizione è presente soltanto sulla parte anteriore ed è inquadrata tra due linee parallele: “Risplenda l’Osiri Signora della Casa, Nehet”.