Dal Tempio di Aton emerge una testa in gesso di Akhenaton.

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La missione archeologica dell’Università di Cambridge guidata dall’egittologo inglese Barry John Kemp ha scoperto una testa in gesso che raffigura Akhenaton, il decimo faraone della XVIII dinastia che regnò in Egitto tra il 1351 e 1333 a.C. Il ritrovamento è stato effettuato durante le operazioni di scavo a Tell el-Amarna, nel governatorato di Minya, sito che custodisce le antiche vestigia di Akhetaton, la città dedicata al culto del dio Aton voluta e costruita da Akhenaton e dalla sua grande sposa reale Nefertiti.

La testa, che misura 9×13,5×8 cm, è stata scoperta proprio durante i lavori di restauro che l’equipe sta svolgendo nella prima corte del Grande Tempio di Aton, lavori che prevedono la ricostruzione del tracciato perimetrale del tempio, del quale sono rimaste soltanto le fondamenta. Purtroppo, dei templi e dei palazzi di Akhetaton non resta che una planimetria orizzontale visto che non è giunto a noi nessun edificio ancora eretto. La città era stata abbandonata a seguito dell'”eresia amarniana” ed era stata trasformata in una cava per il recupero di materiale edile da utilizzare nella costruzione delle vicine città. Per questo motivo, tra gli obiettivi del team c’è quello di rendere leggibili le planimetrie dei vari edifici posizionando blocchi lungo le linee perimetrali. Al Grande Tempio di Aton il lavoro sul campo è stato ripreso solo durante questa missione in quanto era sospeso dal 2015 per mancanza di permessi.

I nuovi blocchi di calcare dalle cave di Tura utilizzati per marcare il perimetro del Grande Tempio di Aton (ph. courtesy of Amarna Project)

In questa campagna di scavo la missione sta ripulendo dalla sabbia le fondamenta di pietra dell’antico tempio e sta marcando i confini dell’edificio con nuovi blocchi. Ci sono da posizionare più di 200 blocchi di calcare provenienti dalle cave di Tura, ognuno di essi è tagliato con le esatte dimensioni dei talatat utilizzati originariamente dai costruttori impiegati da Akhenaton. I blocchi sono stati consegnati al sito all’inizio del mese di settembre e pagati da un generoso donatore.

Grande soddisfazione quindi per il team di Kemp che dal 1977 scava nel sito di Amarna e che proprio quest’anno celebra il 40º anniversario sul campo.
Vorrei ricordare che tutto il lavoro svolto dall’Amarna Project è possibile grazie al supporto e al sostegno di tante società e tanti privati che con le loro donazioni permettono il proseguimento costante delle ricerche (qui il link per poter contribuire alla causa: http://www.amarnatrust.com/supporting_amarna.shtml). L’Amarna Project è un progetto del McDonald Institute for Archaeological Research dell’Università di Cambridge (questo il loro website link: http://www.amarnaproject.com/).

 

Sources: MoA and courtesy of Amarna Project

 

Aggiornamento del 03/10/17

Dall’Amarna  Project ulteriori notizie in merito al ritrovamento della testa di Akhenaton.
Lo scavo del Tempio ha permesso un’insolita possibilità, quella di scoprire il pavimento originale del cortile (in fango) che circonda il tempio di pietra. Nella seconda metà del regno di Akhenaton il pavimento originale era stato sepolto con circa un metro di detriti per alzare il livello del suolo calpestabile. Le macerie producono spesso oggetti di interesse, tra essi era infatti riemerso nel 2014 un bellissimo busto calcareo proveniente da una statua di Nefertiti, e giovedì scorso, proprio tra questi detriti, è venuta alla luce una testa di Akhenaton, modellata a mano con una miscela di pasta di gesso e di fine grana scura. La grana, assieme alla macchia bruna in superficie notata anche su altri materiali sepolti nel deposito, rende difficile la lettura della testa. La base del collo, sebbene leggermente danneggiata, sembra essere stata arrotondata dallo scultore che la plasmò, dettaglio importante che ci lascia capire che la testa non era parte di una statua.
Una grande porzione della parte sinistra della corona era stata staccata in tempi antichi, forse a causa di un forte colpo. Due linee poste al di sotto della frattura potrebbero rappresentare i resti di un ureo. Un’iscrizione in ieratico trovata nel 2013 tra le macerie indica che il livellamento del pavimento è avvenuto non prima dell’anno 12 del regno di Akhenaton e il fatto che la testa è stata trovata proprio tra questi detriti significa che era già stata scartata, e forse danneggiata, già prima della fine del periodo amarniano.
La testa sarà pubblicata in futuro insieme agli altri materiali emersi dal Grande Tempio dell’Aton.

Fotografie di Thomas Sagory; copyright Amarna Project.

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