E’ stata una scoperta davvero inaspettata quella effettuata i giorni scorsi dalla missione britannica dell’Università di Cambridge presso una delle necropoli di Tell El-Amarna, nel governatorato di Minya (Medio Egitto). Il team dell’Amarna Project, capitanato da Barry Kemp, ha scoperto una piccola collezione di gioielli in oro e steatite nel cimitero settentrionale della città voluta da Akhenaton, il celebre sovrano della XVIII dinastia (1372-1336 a.C. circa) noto per il culto monoteista dell’Aton.
La piccola collezione di monili in oro apparteneva ad una giovane donna che al momento della sepoltura indossava una collana con ciondoli a forma di petalo e tre anelli. Il corpo della donna era stato avvolto in una stuoia di tessuto e fibre vegetali, pratica comune in quell’area cimiteriale, e poi inumato insieme ad altri individui in una tomba a pozzo terminante con una piccola camera funeraria. L’eccezionalità del ritrovamento sta proprio nel fatto che le sepolture del cimitero situato nel deserto settentrionale di Amarna (ad ovest delle tombe del nord) sono sepolture semplici, di gente comune, sono per lo più fosse per sepolture multiple con qualche attestazione di tombe a camera raggiungibili da un pozzo: quindi trovarvi un corredo in oggetti d’oro conferisce alla scoperta un’importanza di molto superiore al valore degli stessi oggetti rinvenuti.

Uno dei tre anelli scoperti ha incastonato un frammento di un amuleto in steatite con incisa parte di una titolatura (sA.t nb.t tA.wy) che fa chiaramente riferimento ad una principessa, alla figlia della Signora delle Due Terre, probabilmente figlia di Nefertiti visto il luogo del ritrovamento. Da precisare che a quel tempo portare amuleti con i nomi dei sovrani o del loro entourage aveva un grande valore apotropaico, chi indossava tale amuleto poteva beneficiare dell’influsso benefico che il sovrano stesso emanava quale diretto intercessore delle divinità, o, nel caso di Akhenaton, del dio.

Uno degli altri due anelli, invece, ha inciso il dio Bes che impugna un arco, divinità solare nota per propiziare la fertilità e proteggere madri e bambini. Il ritrovamento di un tale monile in una città ufficialmente monoteista è molto importante in quanto conferma ancora una volta quanto l’adorazione esclusiva dell’Aton fosse ad esclusivo appannaggio della famiglia reale; come ormai noto, la gente continuava a venerare tutte le altre divinità del tradizionale pantheon egizio.

Anna Stevens, vicedirettrice della missione, ricorda che il team sta indagando sui cimiteri presenti ad Amarna dal 2005 con l’obiettivo di comprendere quali fossero le usanze funerarie nell’antica città di Akhetaton. Risalgono a qualche anno fa la scoperta di coni profumati posti tra i capelli dei defunti (qui un nostro approfondito articolo in merito ) e lo studio sui corpi ritrovati che imputerebbero la costruzione della città dell’Aton ad una manovalanza adolescente (leggi qui). L’Università di Cambridge sta lavorando nel prezioso sito di Tell el-Amarna dal 1977 restituendo inestimabili informazioni sullo sviluppo della società egiziana durante un periodo davvero particolare della storia di questa millenaria civiltà (digita “Akhetaton” sul motore di ricerca di MediterraneoAntico e troverai tanti articoli a riguardo). Ricordiamo che ci sono vari modi per contribuire alla ricerca e al recupero di Akhetaton, ad esempio si può donare un blocco di calcare per la ricostruzione della planimetria del Grande Tempio dell’Aton con impresso il proprio nome (per sponsorizzare un blocco click here) o aiutare l’intervento di sensibilizzazione verso la comunità locale allo scopo di preservare il ricco patrimonio che essa possiede (qui per acquistare un libricino per bambini su Amarna). Anche una piccolissima donazione è importante e può fare la differenza!

Source: MoAT