Nell’Antica Roma, attorno alla metà di febbraio, era tradizione celebrare i Lupercalia: una festa di origine arcaica, legata al ciclo di morte e di rinascita della natura, alla sovversione delle regole e al ritorno del caos primigenio. Veniva celebrata in onore del dio Fauno, nella sua accezione di Luperco, ovvero protettore di ovini e caprini dall’attacco dei lupi. Una parte della celebrazione, quella più spiccatamente legata alla fertilità e alla rinascita, prevedeva che giovani donne venissero frustate per le strade da gruppi di uomini nudi, come simbolo del ritorno ad una sessualità ancestrale e libera.

Febbario, ph. Museo Archeologico di Sousse

Durante il tardo Impero, questi riti vennero considerati immorali e primitivi e perciò banditi dai papi cristiani. In particolare, papa Gelasio I (V sec d.C) istituì proprio nei giorni dei Lupercalia una festa dedicata all’amore romantico e senza riferimenti alla sfera sessuale, ma legato alla sfera biblica e quindi finalizzato alla riproduzione. Venne poi associata alla figura di San Valentino da Terni, conosciuto per aver fatto un grande gesto nei confronti di una giovane innamorata.

Si racconta, infatti, che il santo abbia aiutato una giovane fanciulla di bassa estrazione sociale, priva di dote e quindi impossibilitata alle nozze, donandole il denaro necessario per raggiungere la sua felicità. Da quel momento, san Valentino viene celebrato e ricordato per essere il protettore degli innamorati.

Nel corso dei secoli la festività si è legata sempre di più all’aspetto romantico e dai paesi di cultura anglosassone è nata l’usanza di scambiarsi bigliettini d’amore. Verso la metà del XIX sec negli Stati Uniti hanno iniziato a produrre i bigliettini su scala industriale, permettendo così una diffusione su vasta scala della festività, trasformandola in una vera e propria festa popolare.

In Italia la festa è molto sentita e celebrata anche dai Musei archeologici, che per l’occasione hanno organizzato una serie di attività per permettere agli innamorati di passare del tempo tra l’arte e l’archeologia.

Al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) tutte le coppie potranno accedere al Museo con un solo biglietto intero nella giornata di 14 febbraio, inoltre, alle ore 16:00 presso l’Auditorium verrà presentato il libro “Baciarsi” di Elisabetta Moro e Marino Niola alla presenza del Direttore Giulierini e di Paola Villani, Direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa. Al termine dell’incontro verrà donato ai partecipanti un bacio perugina.

Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ha organizzato per la giornata di oggi – il lunedì è giorno di riposo settimanale – “Aspettando San Valentino”: due visite guidate comprese nel costo del biglietto e dedicate al tema dell’amore. La prima “Storie d’Amore fra mito e realtà quotidiana” è a cura di Luca Mazzocco, mentre la seconda “Giardini d’Amore: la sala di Venere a Villa Giulia” è a cura di Francesca Montuori.

Il sarcofago degli sposi, ph. Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
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