Domenica scorsa, grazie ad un intervento della Polizia del Turismo e delle Antichità, è stata portata alla luce una tomba dell’Antico Regno. L’operazione ha avuto luogo nel distretto di Nazlat as-Samman, un sobborgo di recente costruzione a Giza, proprio a ridosso della Piana in cui svettano imponenti le tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino sorvegliate dall’enigmatica Sfinge.

Dettaglio, tomba dell’Antico Regno scoperta a Giza (Press photo)

E’ proprio nei pressi della Sfinge e del Tempio a Valle di Cheope che gli uomini dell’intelligence cairota hanno intercettato uno scavo illegale intrapreso sotto un’abitazione e nell’intervenire hanno constatato la scoperta di una tomba risalente a 4000 anni fa. Secondo la normativa vigente ogni scavo dovrebbe essere condotto solo dopo aver ottenuto il permesso dal Consiglio Supremo delle Antichità, o dal Dipartimento di Polizia del Turismo, e sotto la vigilanza di un funzionario preposto al controllo di un’eventuale presenza di antichi artefatti.

Uno dei due gruppi scultorei scoperti nella tomba dell’Antico Regno a Giza (Press photo)

Il tombarolo 37enne aveva scavato nella sua abitazione due trincee rettangolari: una, profonda 1,5 m, conduce ad una camera di 2,5 x 2 m ricavata nella roccia dove sono stati individuati una falsa porta e due pozzi funerari; e l’altra, di 4 m, immette in una seconda camera di 5 x 2 m dove, racchiuse in due nicchie, sono presenti sei statue suddivise in due distinti gruppi scultorei di tre elementi ciascuno rappresentanti il defunto con i suoi familiari. Le statue, scolpite sulle pareti, risultano danneggiate alla testa e alle gambe.

Le statue del defunto e dei suoi familiari scoperte nella tomba dell’Antico Regno a Giza (Press photo)

Purtroppo questo non è il primo e non sarà nemmeno l’ultimo caso registrato di scavi illegali intrapresi sotto le abitazioni di questa zona e nei pressi degli altri importanti siti archeologici che tempestano il suolo egiziano. Ovunque si scavi ci si può imbattere nel ritrovamento di antiche vestigia e lo sviluppo edilizio incontrollato di questi ultimi anni (soprattutto dopo la primavera araba del 2011) ha fatto sì che la città del Cairo sia veramente arrivata a ridosso dell’area archeologica di Giza. Passeggiando tra le piramidi ci si rende davvero conto di quanto la città sia avanzata e di come rappresenti un vero pericolo per l’intera area archeologica in parte già edificata anche abusivamente. Il fatto che il governo non risarcisca adeguatamente questi ritrovamenti “fortuiti” contribuisce notevolmente all’illegalità e al contrabbando.

 

Source: MoI

Immagine di copertina: Uno dei due gruppi scultorei scoperti nella tomba dell’Antico Regno a Giza (Ph. MoiEgypt)

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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