Gli scavi condotti nell’area di Mavropigi dall’Ephorate of Antiquities nella regione di Kozani (Macedonia greca occidentale), in una miniera di lignite, hanno rinvenuto, a 1.5m sotto il livello di calpestio, una sepoltura femminile. La donna è distesa su un letto di bronzo in cui montanti sono decorati con teste di sirene.
È raffigurato anche un uccello che tiene in bocca un serpente, simbologia che rimanda al culto di Apollo, del quale esisteva un santuario di dimensioni non monumentali nel sito di Porta a Xirolimni (prefettura di Kozani), come attesta il grande numero di iscrizioni e sculture rinvenuti. Oltre al letto di bronzo, le cui parti lignee non si sono conservate, sono stati rinvenuti quattro vasi in ceramica e uno in vetro. Il direttore dell’Ephorate of Antiquities di Kozani, Areti Chondrogianni-Metoki, rivela che sulla testa della donna sono state rinvenute delle foglie d’oro di alloro, forse parte di una ghirlanda, e sulle mani tracce di fili d’oro, probabile testimonianza di un ricamo.
La tipologia di corredo colloca la tomba alla fine del I sec. a.C., ma solo ulteriori analisi sul corpo della donna potranno fornire dati più certi, come anche l’età e la causa del decesso. Quel che appare chiaro è che la defunta, la sola ad essere presente in questa sepoltura, doveva appartenere alla nobiltà locale. Come afferma il dr. Chondrogianni-Metoki, la conoscenza dell’area in questa epoca è poco nota, ma essa corrisponde all’espansione di Roma verso la Grecia dopo la presa di Corinto nel 146 a.C. Questo importante ritrovamento potrebbe aiutare gli studiosi a costruire la storia del I sec. a.C. della Grecia settentrionale.