Riapre il museo delle navi,
Visite a partire dal 12 ottobre
Si potrà accedere gratuitamente al nuovo allestimento in progress e assistere in diretta al restauro in corso sui legni di una delle cinque navi esposte
Un appuntamento da segnare sulla propria agenda per chi aspetta da vent’anni di vedere o rivedere una delle più importanti collezioni di navi romane del Mediterraneo. I 5 relitti, con un apparato multimediale di informazioni, accoglieranno i primi visitatori dalle 10,00 di martedì 12 ottobre 2021.
Il rinnovato Museo delle Navi può essere raggiunto con mezzi privati, fino al parcheggio di via Alessandro Guidoni, oppure con mezzi pubblici: quindi con i bus della linea 8 dal Comune di Fiumicino, mentre da Roma tutte le stazioni ferroviarie sono collegate con la linea FL1 all’Aereoporto, dove una comoda navetta gratuita offerta da AdR (Airport Shuttle) trasporta i visitatori all’ingresso del Museo ogni 30 minuti.
L’offerta del Parco archeologico di Ostia antica è suggestiva: sorto nel punto in cui, tra il 1958 e il 1965, tornarono alla luce i relitti navali mentre si lavorava per realizzare l’Aeroporto Leonardo da Vinci, il Museo propone un percorso di visita su due livelli. Al piano terra si può passeggiare intorno al guscio esterno e ammirarne carene e chiglie; e poi proseguire sulla passerella aerea che corre lungo le pareti e tra le due grandi navi fluviali al centro della sala, permettendo la vista dei relitti a diverse altezze, dalle parti immerse fino alla visione dall’alto del fasciame interno. Il percorso è completato dall’esposizione di materiali archeologici ritrovati vicino ai relitti e negli scavi dell’antico complesso portuale di Ostia-Portus e da una saletta multimediale con contenuti in audio-video sui temi della navigazione antica e del porto.
“I fondi messi a disposizione dal Ministero della cultura offrono al pubblico la riapertura del rinnovato Museo della Navi” – spiega il direttore Alessandro D’Alessio. “Siamo lieti di accogliere gratuitamente il pubblico 6 giorni su 7 (escluso il lunedì) dalle 10.00 alle 16.00, fino all’anno prossimo. I visitatori troveranno un edificio completo dei comfort climatici per relitti e visitatori, al passo con le tecnologie di fruizione contemporanee, privo di barriere architettoniche. E potranno tornare quando vogliono per apprezzare l’allestimento, in via di progressivo completamento, e per rivedere da vicino, da sotto e dall’alto, le imbarcazioni lignee restituite dal Portus Ostiensis Augusti, l’antico bacino portuale di Claudio e Traiano, il più grande porto dell’impero romano”.
“La più grande nave caudicaria della collezione del museo – annuncia D’Alessio – è attualmente interessata da una fase di restauro che non la sottrarrà alla vista del pubblico: si potranno anzi osservare le operazioni dei restauratori, vedere come si interviene per conservare il legno giunto a noi dopo un viaggio sotterraneo di quasi duemila anni. Uno spettacolo da non perdere”.
“Le imbarcazioni custodite nel Museo hanno molto da raccontarci,” continua il Direttore D’Alessio “i visitatori resteranno impressionati dal prodigio tecnologico e organizzativo dei nostri antenati romani: in esposizione vediamo tre imbarcazioni fluviali, quelle del tipo caudicaria. Ebbene, non si tratta di sporadici exploit artigianali, bensì di prodotti che oggi definiremmo industriali: prue e poppe realizzate in serie per essere saldate con corpi centrali di diverse grandezze. Giganti lignei in grado di trasportare anche 70 tonnellate di merce. Insieme a questi abbiamo una quarta nave capace di affrontare il mare e infine una barca da pesca unica nel suo genere, una navis vivaria, con un acquario per mantenere vivo il pescato. Un esempio della tecnologia romana capace di abbreviare le distanze fra le sponde del Mediterraneo e di generare rapporti culturali e commerciali, benessere e sviluppo: forse il più riuscito esempio di nation building della storia”.
La realizzazione del nuovo Museo, ideata e coordinata da Renato Sebastiani con Alessandro D’Alessio, Silvia Breccolotti, Tiziana Sorgoni e Cristina Genovese, ha segnato un impegno importante del Parco archeologico di Ostia antica in tutta la sua struttura amministrativa e tecnica e una crescita molto significativa del rapporto con il Comune di Fiumicino e con la società Aeroporti di Roma. Entrambi i soggetti hanno collaborato alla realizzazione dell’opera nel comune intento di sviluppo culturale del territorio del litorale romano. Altrettanto importante è stata la collaborazione scientifica del Centre Camille-Jullian (CNRS, Aix Marseille Université), la cui Direttrice, Giulia Boetto, massima esperta di navi antiche, è la principale consulente scientifica del Museo, della British School at Rome, della University of Southampton, di cui ricordiamo il grande lavoro di ricerca condotto con il Parco di Ostia antica del compianto Simon Keay, della University of Southampton.
Il Museo sarà aperto al pubblico 6 giorni su 7 (escluso il lunedì), dalle 10.00 alle 16.00 e, fino all’anno prossimo, gratuitamente.
Tutte le informazioni sugli orari e sulle modalità di visita saranno disponibili e aggiornate costantemente sul sito web del Parco archeologico di Ostia antica:
https://www.ostiaantica.beniculturali.it/ e sui canali social, facebook, instagram e twitter.