Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Museo delle Antichità Egizie

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È una data importante per la Fondazione Museo delle Antichità Egizie che oggi ha ospitato il Collegio dei Fondatori per la nomina dei componenti del  Consiglio di Amministrazione e dei membri del Collegio dei Revisori per il prossimo quadriennio 2016-2020.

Il Consiglio di Amministrazione uscente ha presentato un bilancio di mandato che evidenzia i risultati raggiunti e l’andamento positivo di un’istituzione museale sempre più apprezzata in Italia e all’estero.

Nel quadriennio 2012-2016, il Museo Egizio ha raggiunto una percentuale media di autofinanziamento pari al 91,25%,  con un picco di risultato nel 2015, primo anno di rinnovamento,  del  112,95% che ha consentito la creazione di quattro fondi vincolati per un valore complessivo di 800.000 euro, grazie ai quali si è resa possibile una pianificazione chiara e garantita nell’ambito di altrettanti obiettivi strategici: Open Data, rinnovamento Galleria dei Re, Sicurezza ed Egizio 2024, anno in cui il Museo Egizio festeggerà il bicentenario della nascita.

Sono quasi 3 milioni i visitatori che hanno apprezzato le collezioni di via Accademia delle Scienze negli ultimi quattro anni,  di cui circa due terzi dopo l’apertura del nuovo allestimento,  avvenuta il 1° aprile 2015, nel pieno rispetto dei costi e dei tempi. Il progetto di rifunzionalizzazione e ampliamento – portato a termine in 1080 giorni di lavori senza sottrarre alla fruizione del pubblico, neppure per un giorno, il percorso museale – ha rappresentato l’impegno più importante, reso possibile dall’erogazione di un fondo straordinario di 50 milioni di euro costituito da Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo, sostenitore di maggiore peso a cui si deve un contributo di 25 milioni di euro.

Alla direzione e ai curatori che,  in questo quadriennio, sono stati incrementati per costituire un efficiente Dipartimento Collezioni e Ricerca composto oggi da 13 unità e destinato a crescere per affrontare le ambiziose sfide dei prossimi anni, si deve l’allestimento scientifico della collezione permanente e delle Gallerie della Cultura Materiale: queste ultime hanno reso accessibili al pubblico oltre 12.000 reperti custoditi in precedenza nei depositi.

Il Museo Egizio è fortemente impegnato in progetti di ricerca che gli restituiscano un ruolo centrale nel panorama egittologico internazionale. Le nuove linee di indirizzo hanno promosso relazioni importanti in ambito accademico a cui sono conseguite prestigiose collaborazioni con Università italiane e straniere, oltre a primari enti di ricerca. Il Museo Egizio ambisce a qualificarsi anche come ente di formazione e a questo si lega l’importante accordo con la University College of Los Angeles (UCLA) per la creazione di una Summer School in via Accademia delle Scienze che verrà inaugurata il prossimo giugno.

Diversamente strategici e più legati al territorio, i progetti di Alternanza Scuola Lavoro a cui vengono dedicati impegno e risorse per interagire in modo sempre più diretto con le giovani generazioni.

Guardando oltre le sue prestigiose collezioni, la produzione culturale del nuovo Museo Egizio si è aperta anche a collaborazioni con altre istituzioni di grande importanza, quali ad esempio il Teatro Stabile, il Teatro Regio, il Circolo dei Lettori, e si è resa partecipe di appuntamenti di rilievo internazionale quali Expo 2015, Terra Madre, Salone del Gusto e Notte dei Ricercatori.

All’attività museale permanente è stata affiancata la produzione di mostre temporanee: la prima, Il Nilo a Pompei, ha accolto circa 250.000 visitatori, stimolando un nuovo interesse del pubblico e attirando l’attenzione di istituzioni museali internazionali disponibili a creare dei circuiti itineranti. Ne è un esempio la mostra su Nefertari e le Regine del Nilo che, dopo la tappa appena inaugurata a Leiden, proseguirà all’Ermitage di San Pietroburgo.

Grazie al contributo di Fondazione CRT e di altri sostenitori, sono state finanziate borse di studio per un dottorato, un post dottorato, stage e tirocini formativi che il Museo Egizio accoglie non soltanto nell’area scientifica ma anche in quella gestionale, in forza del modello manageriale innovativo che rappresenta.

A questo proposito va evidenziato che la Fondazione Museo delle Antichità Egizie ha introdotto un Codice Etico che aggiunge significato e valore a buone pratiche già in uso e ha recepito la normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, adottando anche un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001.
E dopo 16 anni, il Museo Egizio è anche tornato ad avere una missione archeologica in Egitto, grazie alla collaborazione con la spedizione olandese dell’Università di Leiden  e del Rijksmuseum van Oudheden  che lavorano nel sito dal 1975 e di cui Christian Greco era già co-direttore prima del suo arrivo a Torino.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione nominato oggi dal Collegio dei Fondatori è composto da: Evelina Christillin, designata dal Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo e confermata alla Presidenza, Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e Turismo Regione Piemonte, Francesca Leon, Assessore alla Cultura Città di Torino, Domenico Siniscalco, economista nominato dalla Compagnia di San Paolo e Fabio Gallia, AD e Direttore Generale della Cassa Depositi e Prestiti designato dalla Fondazione CRT.

Per il Collegio dei Revisori sono stati confermati Luca Piovano, in qualità di Presidente, Roberto Bianco e Massimo Lapucci. Membro supplente del Collegio dei Revisori, nominato dalla Compagnia di San Paolo, è Massimiliano Bonino.

La Fondazione Museo delle Antichità Egizie esprime un sincero ringraziamento ai consiglieri uscenti e ai Soci Fondatori che, con il loro costante sostegno, hanno contribuito in modo determinante al conseguimento degli importanti risultati raggiunti.

Fonte: Ufficio stampa Museo Egizio di Torino

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