Un team di ricercatori italiani guida uno dei più innovativi progetti in ambito culturale finanziato quest’anno dalla Comunità Europea con il programma Horizon 2020.
È il progetto ArchAIDE: lo sviluppo nei prossimi tre anni di una innovativa App e di un data base globale che ambiscono a rivoluzionare la pratica dell’archeologia grazie alla più avanzata tecnologia di riconoscimento automatico delle immagini.
Il progetto ArchAIDE (Archaeological Automatic Identification and Documentation of cEramics, 2016-2019) creerà un rivoluzionario sistema di riconoscimento automatico delle ceramiche provenienti dagli scavi archeologici di tutto il mondo.
Il progetto è stato presentato venerdì 2 dicembre 2016 alle ore 11.30 presso la sala Molajoli nel Complesso di San Michele a Ripa a Roma, in occasione della messa on-line del sito web che racconta il progetto nei dettagli (www.archaide.eu).
“Ogni giorno, gli archeologi di tutto il mondo lavorano per scoprire e raccontare le storie che gli oggetti del passato portano fino a noi, investendo molto tempo, energie e denaro per riconoscerne e caratterizzare ogni singolo reperto – spiegano Maria Letizia Gualandi e Gabriele Gattiglia dell’Università di Pisa– in particolare, il lavoro di riconoscimento e classificazione di frammenti ceramici oggi viene fatto in modo interamente manuale, grazie a specialisti e attraverso l’uso di cataloghi cartacei reperibili in archivi e biblioteche.
L’obbiettivo di ArchAIDE è quello di velocizzare ed economizzare questo processo, rendendo accessibile la conoscenza ovunque si stia lavorando”.
Grazie alla App di ArchAIDE il tablet e lo smartphone diventano uno strumento di lavoro fondamentale per l’archeologo. Si può fotografare il frammento, inviare le proprie coordinate a un grande archivio, attivare il sistema di riconoscimento automatico dell’oggetto, ottenere una risposta con tutte le informazioni utili collegate e, infine, archiviare i dati del singolo reperto su un database che permette di condividere on-line ogni nuova scoperta.
L’archeologia, grazie alla tecnologia e al web, diventerà parte attiva di una nuova visione del sapere, condiviso e accessibile a tutti.
La App sarà testata direttamente sul campo e in diversi paesi europei, grazie alla partecipazione diretta di archeologici professionisti che daranno una serie di feedback sul prodotto fino al rilascio della versione definitiva previsto per i primi mesi del 2019.
Obbiettivo collaterale del progetto è inoltre quello di realizzare una versione “kids” ed educational che permetterà anche ai più piccoli di approcciarsi al mondo dell’archeologia e alle storie che i reperti ceramici possono raccontare, imparando in modo facile e divertente.
Sono coinvolti nel progetto ArchAIDE oltre 35 tra ricercatori, informatici, designer, video makers provenienti da 9 tra università, centri di ricerca pubblici e società private di 5 paesi (Italia, Germania, Gran Bretagna, Israele, Spagna).
Tre i partner italiani, eccellenze della ricerca e dell’impresa tecnologica: il Laboratorio MAPPA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, ideatore e coordinatore del progetto; il Visual Computing Lab di CNR-ISTI e INERA srl.