Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico 2022 di Paestum è stata presentata dall’Associazione Nazionale Archeologi (ANA) la proposta di introdurre una certificazione per gli archeologi subacquei che attesti le caratteristiche professionali necessarie per eseguire interventi subacquei.

“Il possesso di determinati requisiti – siano essi certificati dalle associazioni di categoria o meno – venga recepita all’interno del dm/244 per chiudere definitivamente l’epoca in cui chiunque può intervenire senza una professionalità archeologica adeguata e certificata”, queste sono le parole di Alessandro Garrisi, presidente dell’ANA. Infatti, fino a questo momento, non esiste un criterio unico a livello nazionale per certificare un archeologo subacqueo, ma si procede arbitrariamente.

Tali requisiti sono stati fissati dall’ANA, all’interno della quale è stata istituita la Commissione Archeologica Subacquea presieduta da Rita Auriemma, professore associato all’Università del Salento. La ricerca e la determinazione di quei requisiti fondamentali per cui un archeologo subacqueo possa definirsi tale ed operare in siti subacquei ha richiesto circa un anno e mezzo. Al termine dei lavori, la questione è stata presentata alla XXIV BMTA a Paestum, a cui hanno partecipato anche le Capitanerie di porto, la Guardia costiera, il ministero delle Infrastrutture, la direzione generale Educazione e ricerca del ministero della Cultura.

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