#InviaggiocongliEtruschi: nel nome dell’antica civiltà italica, un accordo tra MANN, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e Museo Civico Archeologico di Bologna

Sconti in biglietteria per chi visiterà gli istituti di Bologna, Roma e Napoli

Un percorso ideale che ripropone il viaggio dei Rasna nella nostra penisola

 

31 luglio. #InviaggiocongliEtruschi: è questo il claim della campagna che, da domani, unirà il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ed il Museo Civico Archeologico di Bologna.

Museo Civico Archeologico di Bologna. Urna cineraria policroma con raffigurazione di Scilla. Corciano (PG), Antiquarium Comunale. Ph/Paolo Bondielli

Dal Nord al Sud della Penisola, tre città (Bologna, Roma e Napoli) proporranno un ideale itinerario turistico-culturale dedicato all’antica popolazione italica: in un tempo remoto, i Rasna (così gli Etruschi chiamavano se stessi) hanno dominato e abitato il vasto territorio compreso tra la pianura padana del Po e le pendici del Vesuvio; le loro fertili terre producevano grano, olio, vino e fichi tanto famosi da attirare – secondo la leggenda – i barbari Galli che giunsero a saccheggiare persino Roma. Signori del Tirreno, gli Etruschi entrarono in contatto con commercianti, giunti da tutto il Mediterraneo con merci esotiche, profumi, stoffe preziose ed avori pregiati.

Chi, dunque, complici le vacanze estive, trascorrerà le proprie ferie all’insegna della cultura e dell’arte, potrà partire dal Museo Civico Archeologico di Bologna, che ospita, fino al 29 novembre, la mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, per poi fermarsi ad ammirare le collezioni del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; tappa, naturalmente, anche al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dove è in programma la grande esposizione “Gli Etruschi e il MANN”, che raccoglie circa 600 reperti, di cui 200 visibili per la prima volta.

Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Antefissa femminile a testa dedalica. Terracotta a matrice, datata alla fine del VII – inizi VI sec. a.C. Dal tempio della Dea Marica alla foce del Garigliano, ora custodita al Museo Archeologico di Napoli. Credits: Paolo Bondielli.

Il melting pot culturale, che caratterizzò l’identità etrusca, è la cifra di lettura dell’exhibit partenopeo, che presenta tra l’altro, un inedito dialogo tra il corredo della Tomba Artiaco 104 di Cuma e quello della Tomba Bernardini di Palestrina (importante prestito dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia); punto di forza della mostra anche il focus sul collezionismo napoletano che, da fine Settecento in poi, ha sviluppato un vero e proprio culto della civiltà dei Rasna. g

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Piatto in ceramica a vernice nera sovraddipinta con elefanti in assetto di guerra (da Capena, 275 a.C. Roma. Credits: Paolo Bondielli.

I visitatori che sceglieranno di fare tappa nei tre Musei, anche aiutati dalla frequenza dell’Alta Velocità che collega Bologna, Roma e Napoli, avranno degli sconti alle biglietterie, presentando il ticket dei tre istituti che hanno siglato l’accordo: il costo di ingresso sarà di 10 euro (piuttosto che 14) al Museo Civico di Bologna (qui la promo sarà valida sino al 29 novembre), 7 euro (in luogo di 10) al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, 8 euro (e non 10) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

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