Pompei celebra l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale con l’ampliamento del percorso Pompei per tutti

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Pompei ha celebrato l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale con una giornata dedicata al tema dell’accessibilità dei luoghi della cultura alle persone con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva. Per l’occasione ieri mattina è stato presentato l’ampliamento del percorso facilitato “Pompei per tutti” (attivo già dal dicembre 2016) e l’introduzione del sistema di braccialetti elettronici geolocalizzati per disabili, che fanno della città vesuviana uno dei siti archeologici più smart e accessibili d’Italia.

L’itinerario agevolato “Pompei per tutti” si è arricchito ieri di un altro tassello, con il prolungamento del percorso fino alla splendida Domus dei Mosaici Geometrici: realizzato nell’ambito del Grande Progetto Pompei, esso risponde all’esigenza di consentire a chiunque (persone con difficoltà motorie, genitori con passeggino ma anche a tutti i visitatori che prediligono un itinerario più confortevole) di visitare Pompei nella maniera più completa e agevole possibile. «Il tema dell’accessibilità a Pompei – ha detto il direttore del Parco archeologico, Massimo Osanna – sta a cuore a tutti e lo stiamo affrontando, com’è necessario, per step e per sperimentazioni. Abbiamo chiamato il percorso facilitato “Pompei per tutti” perché nelle nostre intenzioni il tema dell’accessibilità deve essere declinato in tutte le accezioni: l’accessibilità dev’essere intesa come l’apertura del patrimonio culturale a tutte le comunità del mondo. Questo è un sito è patrimonio dell’umanità e deve essere accessibile e fruibile da tutti, per chiunque voglia apprezzare la bellezza e il significato di Pompei.

L’accessibilità dev’essere declinata anche con le nuove tecnologie, insomma con tutto quello che permette di aprire un luogo che per tanto tempo è stato in parte chiuso. Per noi la tutela è funzionale alla fruizione: stiamo tutelando Pompei con l’idea che questo è un patrimonio di tutti e quindi dobbiamo cercare di favorirne in ogni modo la fruizione da parte di tutti». «Sono molto fiero di inaugurare questo prolungamento dell’itinerario facilitato di visita all’area archeologica con l’inclusione della casa dei Mosaici geometrici, un tempo una domus chiusa e ora invece visitabile» ha aggiunto il direttore Osanna, accogliendo le delegazioni delle numerose associazioni che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e gli ospiti istituzionali, Cristina Loglio, consigliera del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e Beatrice Covassi, capo dell’Ufficio di rappresentanza della Commissione Europea Italia, con Antonio Lampis, direttore generale dei Musei del Mibact. «Il tema dell’accessibilità dei siti culturali italiani – ha spiegato Loglio – lanciato dalla Commissione europea, prevede molte iniziative che mirano non solo alla accessibilità dei portatori di disabilità. Ma al concetto di accessibilità inteso in modo più ampio e che include anche coloro che hanno limiti di natura culturale. Mira quindi al superamento di questi limiti, per includerli nei concetti della bellezza. Ad esempio, la categoria dei detenuti, degli immigrati di prima generazione, per aprire con loro un dialogo sulla bellezza, talvolta degli anziani, che restano ai margini del grande patrimonio culturale italiano. Non solo musei, quindi, ma anche teatri e così via».

Lampis ha spiegato che l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 contribuirà «a censire l’accessibilità dei musei, che possiamo già definire molto buona, se si considera il grande clima di fiducia che i cittadini concedono ai nostri musei. Ce lo dicono i numeri». La giornata dedicata all’ampliamento del percorso ‘’Pompei per tutti’’ ha lanciato la sperimentazione dei braccialetti Con-Me della Smart@Pompei, un prototipo frutto della collaborazione tra il Mibact e il Cnr, dispositivo di avvio e di stop automatico con un bottone per l’Sos, un modulo Gps, modulo wi-fi, Bluethooth e così via, quale supporto di controllo e di rilevamento della posizione del fruitore in caso di emergenza e, laddove lo richieda, anche un aiuto audio esplicativo dei luoghi visitati.

«Oggi – ha spiegato il funzionario Alfonso Bruni – inizia la sperimentazione di un dispositivo per persone con disabilità che permette di monitorare chi lo indossa durante il percorso e dare anche del supporto informativo. Naturalmente è un prototipo, è il primo esempio di tecnologia così avanzata in un’area archeologica. Ci sono 20 esemplari disponibili all’ingresso. Attraverso il sistema di monitoraggio e controllo cui è collegato si può supportare e dare anche un contributo audio a chi lo indossa». Nel pomeriggio, al Museo Temporaneo d’Impresa di Pompei, la giornata è proseguita con il confronto tra le esperienze già molto avanzate di altri siti museali aperti alla fruibilità anche di non vedenti come a Siena e a Udine.

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