Nel Fayum si è assistito ad un nuovo taglio del nastro. Il ministro delle antichità egiziano, il dott. Khaled el-Anani, ha inaugurato l’apertura della piramide di el-Lahun, la suggestiva sepoltura che Senusert II, sovrano della XII dinastia conosciuto dai più con il nome di Sesostri II, si fece costruire dopo la salita al trono delle Due Terre nel 1895 (o 1885) a.C. (Medio Regno).

Piramide di el-Lahun (ph. Tiziana Giuliani)

L’inaugurazione è avvenuta venerdì scorso, al termine dei lavori di restauro che hanno interessato la struttura, alla presenza del General Maggiore Essam Saad, Governatore del Fayum, del dott. Mustafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, dell’ing. Waad Abul Ela, responsabile del settore progetti al Ministero e di un nutrito numero di funzionari del Ministero delle Antichità.

Il dott. Khaled el-Anani al momento dell’inaugurazione con in primo piano i reperti trovati nella tomba a dirosso della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
Piramide di el-Lahun (ph. Tiziana Giuliani)

Nel presentare il nuovo centro di attrazione del Basso Egitto il dott. el-Anani ha elogiato l’operato delle autorità preposte allo sviluppo archeologico e turistico dell’intera regione del Fayumin quanto in breve tempo sono riuscite a finalizzare due importanti progetti: l’apertura per la prima volta al pubblico della piramide della necropoli di el-Lahun e della moschea di Khund Aslbay.

Il lavoro di restauro della piramide di el-Lahun, seguito dal settore progetti del ministero, ha visto la rimozione dei detriti dai corridoi e dalla camera funeraria, l’installazione di una scala in legno nel pozzo principale per permetterne l’accesso, l’ammodernamento dell’impianto elettrico, il ripristino delle pietre cadute nell’atrio e nel corridoio della camera funeraria, la sistemazione del pavimento all’interno della piramide e l’installazione di pannelli guida.

Il pozzo discendente della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
Piramide di el-Lahun, dettaglio sulla struttura interna (ph. Tiziana Giuliani)

La piramide di el-Lahun rappresenta il più grande edificio in mattoni di fango a noi conosciuto. L’anima interna è costituita da un nucleo roccioso naturale tagliato appositamente per potervi “adagiare” l’intera struttura. Costruita con mattoni di fango su questa collinetta – invece che con materiale di riempimento come pietre, fango e malta – la sua superficie era ricoperta con lastre di pietra calcarea fissate tra loro con inserti a coda di rondine alcuni dei quali ancora visibili. Il rivestimento fu successivamente rimosso da Ramesse II per essere impiegato nelle opere della sua imponente politica costruttiva. La piramide misura 48,6 metri di altezza con una base di 106 m di lunghezza e una pendenza di 42,35°. Differentemente delle altre piramidi, il suo ingresso non si trova nel lato nord, ma a sud-est: l’architetto che lo aveva progettato aveva adottato un nuovo metodo costruttivo per difendere e camuffare l’accesso. Il corridoio che conduce alla camera funeraria è infatti nascosto da due pozzi appositamente scavati per deviare eventuali intrusioni; nonostante ciò il contenuto della camera funeraria fu ugualmente depredato. Il primo pozzo sembra davvero essere l’accesso alla camera funeraria, mentre il secondo, più profondo, è forse legato al culto di Osiride o alla ricerca di una falda freatica.  Il corridoio che conduce alla camera funeraria è stato scavato in direzione nord e immette ad una camera laterale e all’anticamera. La camera sepolcrale è circondata da una serie di passaggi – probabilmente un riferimento al mito della nascita di Osiride – e presenta un soffitto a volta sotto il quale era stato collocato il sarcofago di grandi dimensioni, più largo dell’accesso alla sala e delle gallerie, posizionato quindi in fase di costruzione della piramide.

Un tratto del corridoio all’interno della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
Un altro tratto del corridoio della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
La camera funeraria con soffitto a volta e il grande sarcofago della piramide di el-Lauhn (ph. see.news)

Intorno al nucleo centrale fu scavato un fossato riempito con sassi e detriti con funzione drenante: Sesostri II era conscio degli eventuali danni che avrebbero potuto provocare eventuali infiltrazioni d’acqua in una zona paludosa che lui stesso aveva enormemente contribuito a bonificare rendendo le terre della regione coltivabili.

Uno dei pozzi della Piramide di el-Lahun (ph. Tiziana Giuliani)

A nord della piramide, all’interno di un muro di cinta rivestito in pietra calcarea e decorato con nicchie, furono edificate 8 mastabe prive di stanze (probabilmente ideate come sepolture simboliche o come cenotafi) e una piccola piramide: una struttura voluta dal faraone forse per emulare il complesso funerario di Djoser a Saqqara. Anche la piccola piramide non ha accesso a nord ma a sud.

Maschere funerarie trovate all’interno della tomba nei pressi della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
Una delle maschere funerarie trovate nelle tomba nei pressi della piramide di el-Lahun (ph. MoA)

Il dott. Waziri ha colto l’occasione per presentare anche gli oggetti che sono stati rinvenuti all’interno di una delle tombe, sempre datate Medio Regno, situate sul lato meridionale della piramide di el-Lahun. Nel liberare la tomba dalle macerie sono stati dissotterrati frammenti di vasi in terracotta di diverse dimensioni e forme, parti di sarcofagi in legno destinati sia a uomini che a donne e bambini, maschere funerarie, una statua di legno, una collezione di amuleti in faience, resti di ossa umane, una scatola di legno contenente una collezione di ushabti in terracotta e resti di cartonnage risalenti ad epoche diverse. Alcuni dei reperti non sono stati eseguiti con particolare maestria, ma una maschera abilmente scolpita sfoggia i delicati lineamenti del defunto.

Il contenitore in legno contenenti Ushabti trovato nella tomba nei pressi della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
Gli amuleti scoperti nella tomba nei pressi della piramide di el-Lahun (ph. MoA)
Dettaglio su uno dei sarcofagi trovati all’interno della tomba nei pressi della piramide di el-Lahun (ph. MoA)

 

 

Source: MoA

Immagine di copertina:

Piramide di el-Lahun (ph. Tiziana Giuliani)
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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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