Narni Sotterranea: un giorno al Sant’Uffizio Vaticano.

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Un giorno al Sant’Uffizio

Sono diversi anni che sono entrata a far parte delle guide della Narni Sotterranea, il convento domenicano riscoperto 37 anni fa, di cui si erano perse importanti notizie storiche. Per quasi due secoli era stato la sede del Tribunale dell’Inquisizione, ma aver trovato una cella carceraria con i graffiti dei prigionieri non bastava a dimostrare questa parte di storia dimenticata.

Roberto, uno degli scopritori di questo luogo, da anni sta cercando di riscrivere questa parte di storia caduta nell’oblio, è riuscito ad entrare negli archivi segreti vaticani e nel 2005 in quelli del Sant’Uffizio grazie all’aiuto di un turista e della “Provvidenza”. Durante la visita guidata nel raccontare il susseguirsi di fortunate coincidenze che hanno portato a spalancare a Roberto le porte dei più grandi archivi provo sempre un pizzico d’invidia, non credevo che sarei mai entrata in questi luoghi. E poi? Un mese fa Roberto ci ha comunicato che di li a poco avrebbe presentato il suo ultimo libro: “Il Sant’Uffizio di Spoleto. Repertorio delle fonti di un’Inquisizione umbra”, proprio all’interno del palazzo del Sant’Uffizio a Città del Vaticano e alla domanda: Chi vuole venire? Non ho esitato un secondo.

Arrivati a Roma con largo anticipo, passati i varchi di sicurezza sotto il colonnato del Bernini, salutate le guardie svizzere, un respiro profondo, e ci siamo! Il gruppo della Narni Sotterranea quasi al completo, è stato accolto nel Palazzo. Ero emozionata solo all’idea di poter entrare nella sala della presentazione. Arrivati all’interno abbiamo conosciuto Daniel Ponziani, archivista del Sant’Uffizio, oggi Congregazione per la Dottrina della Fede, una persona disponibilissima che ci ha spiegato nei dettagli come funziona l’archivio ed i suoi compiti che si possono riassumere con un passo del Canto XXII del Purgatorio «Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte». Osservavo tutti i dettagli della piccola sala consultazione e mentre gli occhi scorrevano sui libri m’immaginavo la curiosità, la costanza e la tenacia con cui si portano avanti queste ricerche che non sempre danno i risultati sperati. In queste sale non c’è una grande quantità di libri, l’intero archivio è nel piano sotterraneo lungo più di 2 km ed è l’archivista che scende con il carrellino a prendere i libri richiesti! La sorpresa è stata la possibilità di vedere e di sfogliare i Decreti del Sant’ Uffizio del 1760, per noi dei documenti inestimabili perché contengono una traccia di Giuseppe Andrea Lombardini, il prigioniero che ha lasciato la maggior parte dei graffiti nella cella di Narni.

Ingresso del Palazzo del Sant'Uffizio
Ingresso del Palazzo del Sant’Uffizioor parte dei graffiti nella cella di Narni.

Si avvicinava il momento della presentazione del libro, Daniel Ponziani ci stava conducendo nella sala San Domenico, lungo il corridoio, nella teca mi è saltato all’occhio la piantina originale dei locali dell’Inquisizione di Narni dove erano spiegate le funzioni delle varie stanze.

La sala della presentazione era piena di persone, iniziava a prendere la parola il Mons. Alejandro Cifres, Direttore dell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, accanto a lui Erminia Irace, Università di Perugia e Vincenzo Lavenia, Università di Macerata che hanno spiegato a fondo il libro. Una giornata irripetibile che non dimenticheremo!

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