Una missione archeologica egiziana ha recentemente portato alla luce una delle più grandi e strategiche fortezze militari finora scoperte lungo l’antica Via di Horus, nel nord del Sinai, presso il sito di Tell el-Kharouba, vicino alla costa mediterranea. La struttura risale al Nuovo Regno (1550–1070 a.C.) e getta nuova luce sul sistema difensivo dei faraoni lungo la “Via di Horus”, il confine nord-orientale dell’antico Egitto, tra il Delta e la Palestina.
Secondo il Ministro del Turismo e delle Antichità, Sherif Fathy, la scoperta rappresenta “un’incarnazione tangibile del genio dell’antico Egitto nel costruire una rete difensiva integrata per salvaguardare il territorio egiziano”. Una testimonianza concreta della centralità strategica del Sinai e della sua lunga storia militare.
Una roccaforte a difesa delle Due Terre
L’imponente struttura appena scoperta si estende su circa 8.000 metri quadrati, triplicando le dimensioni della precedente fortezza rinvenuta nello stesso sito (ad appena 700 m di distanza) negli anni ’80.
La fortezza si unisce agli altri importanti avamposti esistenti lungo la Via di Horus, come Tell Heboua, Tell el-Borg e Tell el-Ahmar.
Gli archeologi hanno identificato le mura meridionali, lunghe 105 m e spesse 2,5 m, e un ingresso secondario largo 2,2 metri. Finora sono state rinvenute undici torri difensive, il bastione nord-occidentale e parti delle mura settentrionali e occidentali. Nonostante le difficoltà dovute al movimento delle dune di sabbia, il team continua a portare alla luce sezioni sempre più estese della struttura.
Un elemento particolarmente interessante è un muro ad andamento sinusoidale lungo 75 metri sul lato occidentale, che racchiude un’area residenziale per i soldati. Questa tecnica architettonica a zig-zag, tipica delle fortezze del Nuovo Regno e che abbiamo imparato a conoscere con la “città d’oro di Hawass” (https://mediterraneoantico.it/articoli/egitto-vicino-oriente/luxor-zahi-hawass-annuncia-la-scoperta-di-rise-of-aten-la-citta-di-amenhotep-iii-akhenaton-tut-e-ay/ e https://mediterraneoantico.it/articoli/egitto-vicino-oriente/la-citta-di-amenhotep-iii-dedicata-ad-aton-una-nuova-o-una-vecchia-scoperta/) evidenzia la capacità degli ingegneri egizi di adattarsi all’ambiente desertico.
La vita quotidiana dei soldati faraonici
Oltre alla struttura difensiva, gli scavi hanno rivelato importanti reperti legati alla vita quotidiana dei soldati: un grande forno per il pane con resti di impasto pietrificato, frammenti ceramici e recipienti utilizzati nella guarnigione. Tra questi spicca il manico di una giara con il nome del faraone Thutmose I, sovrano della XVIII dinastia, insieme a pietra vulcanica proveniente, probabilmente via mare, dalle isole vulcaniche della Grecia.
Questi ritrovamenti confermano che la fortezza non era solo un avamposto militare, ma anche un centro di vita e logistica militare ben organizzato.


Verso una nuova mappa della difesa faraonica
Il Dott. Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha sottolineato l’importanza della scoperta per ricostruire il quadro completo del sistema difensivo egiziano nell’area orientale. “Ogni nuova fortezza che scopriamo aggiunge un ulteriore tassello alla nostra comprensione dell’organizzazione militare faraonica”, ha affermato.
La struttura ha subito diverse fasi di riparazione nel corso del tempo, suggerendo un lungo periodo di utilizzo e adattamenti strategici.
Uno degli obiettivi della missione è ora individuare il porto militare che probabilmente serviva la fortezza, data la sua vicinanza al Mediterraneo.
Un capitolo nuovo nella storia del Sinai antico
Con il proseguire degli scavi, questa scoperta promette di riscrivere parte della storia della frontiera orientale dell’antico Egitto, mostrando come i faraoni non solo eressero templi e tombe monumentali, ma svilupparono anche un sofisticato sistema di difesa e insediamenti militari lungo i confini.
Una nuova pagina dell’archeologia egiziana si apre così nel cuore del Sinai, arricchendo la narrazione dell’Egitto antico come potenza militare, oltre che spirituale e culturale.

Source MoTA