Chissà se sia vero o solo frutto di leggenda, ma secondo quanto tramandato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia 10,172), la celebre Messalina – affascinante e discussa moglie dell’imperatore Claudio – si rese protagonista di una sfida tanto insolita quanto audace: volle confrontarsi con la prostituta più rinomata di Roma… su chi riuscisse ad avere più rapporti sessuali nell’arco di 24 ore.
Il risultato? Messalina vinse, con ben 25 concubitus. Per questa impresa fu definita invicta, l’imbattuta.
Giovenale, che nella sua Satira VI (v. 130) affermava che Messalina lavorava in un bordello assumendo il nome di Licisca (“cagnetta”, “lupetta”), rincara la dose nel raccontare il fatto descrivendola così:
“lassata, viris nondum satiata, recessit”
(“stanca, ma non sazia di uomini, si ritirò”).
Un curioso reperto artistico potrebbe alludere proprio a questa vicenda. Si tratta di una gemma ovale in corniola arancio scuro, databile al I secolo d.C., oggi conservata all’Antikensammlung di Berlino che riporta l’iscrizione “Messal Invicta Claudi”.
Su questa pietra trasparente e finemente incisa:
• da un lato, si vede la giovane donna visibilmente esausta, quasi addormentata, davanti a un’edicola contenente una statuetta del dio Priapo, simbolo fallico per eccellenza;
• dall’altro, una composizione di falli attorno a una lumaca. Forse un’allegoria della proverbiale lentezza dell’invicta a raggiungere la sazietà? Un’altra ipotesi potrebbe essere quella che rappresenti la vagina, visto che in alcuni luoghi le parti intime della donna vengono chiamate in modo simpatico “lumaca”.
Tra mito, morbosità e simbolismo, l’immagine di Messalina rimane una delle più controverse e affascinanti della Roma imperiale.

