Francesca Romana Bini

Nata a Jesi nel 1963. Si laurea a pieni voti e la lode presso l'Università degli studi di Udine in Conservazione dei beni culturali, indirizzo archivistico librario discutendo la tesi "Le Cinquecentine della Biblioteca Civica di Jesi. I fondi dei Cappuccini e dei Carmelitani".


Dopo un periodo in cui si dedica a tempo pieno alla crescita dei suoi tre figli, salvo alcuni brevi incarichi di catalogazione presso la biblioteca comunale, viene incaricata dalle dirigenti dei servizi culturali del Comune di Jesi per l'organizzazione e la gestione dell'istituendo Museo delle arti della stampa di Jesi. Nel contempo partecipa a corsi di aggiornamento promossi dall'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e collabora attivamente a pubblicazioni promosse dal Comune di Jesi, dalla Regione Marche e da varie scuole e associazioni mettendo a disposizione le proprie competenze e, in alcuni casi, il materiale archivistico documentario di cui è ricco il suddetto museo. Contestualmente al lavoro presso il museo della stampa svolge un incarico part-time presso il polo bibliotecario della Provincia di Ancona, rete delle biblioteche locali che hanno come capofila la biblioteca Planettiana di Jesi. Dopo anni di precariato, dato l'esito positivo di un concorso indetto dal Comune di Jesi, nel 2011 diventa dipendente a tempo indeterminato dividendo il suo orario settimanale tra il museo della stampa, la biblioteca Planettiana e la sezione dei ragazzi. Nelle due biblioteche svolge sia l'attività di back-office (catalogazione dei fondi moderni e antichi) che di reference (servizio al pubblico di ricerca e prestito); al museo della stampa cura la didattica con le scuole attraverso percorsi guidati e laboratori, dove viene dato ampio spazio alla creatività,  organizza laboratori  di stampa d'arte per adulti, partecipa alla programmazione e alla realizzazione di mostre e di eventi in collaborazione con gli altri musei cittadini ma anche con la Regione Marche, l'ICOM e altri enti culturali italiani e stranieri (FaMu, Notte dei Musei, Giornata internazionale dei musei, Grand Tour Cultura, ecc.).  


Ama il suo lavoro perchè le permette di incontrare tante persone e di dare un piccolo contributo alla crescita umana e culturale della comunità locale e lo ama anche perchè considera un privilegio lavorare in luoghi belli, suggestivi e ricchi di storia e di potenzialità.


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