Avviso importante!

Per migliorare la vostra esperienza di lettura, abbiamo rimosso i banner pubblicitari di Google. Aiutateci a mantenere il sito così e a coprire le spese passando per la nostra pagina Amazon prima di fare acquisti di qualsiasi genere.
A voi non costa nulla, ma per noi è una cosa molto preziosa. Grazie!

Vai alla pagina Amazon

La stele trionfale di Pi(ankh)y

La Stele Trionfale di Piye è un monumento in granito fatto incidere dal re kushita Piye (conosciuto anche come Piankhy) per celebrare la sua conquista dell'Egitto nel corso dell'VIII secolo a.C. (XXV dinastia). Il testo della stele racconta le motivazioni religiose e morali che portarono Piye alla guerra contro Tefnakht di Sais, un principe libico della XXIV dinastia che esercitava il suo potere nel Basso Egitto. Pur essendo un testo di propaganda reale per legittimare la sovranità di Piye, il racconto inciso su questa stele costituisce la fonte principale di informazioni sullo stato politico dell'Egitto verso il 730 a.C., oltre ad essere un dettagliato resoconto della campagna militare intrapresa dal sovrano nubiano e che si concluse con la conquista di Menfi. Scoperta nel 1862 a Jebel Barkal, la stele fu trasferita dapprima al Museo Boulaq e successivamente al Museo del Cairo.

Il papiro Harris

Il Papiro Harris, noto anche come Grande Papiro Harris I, è uno dei più grandi papiri ritrovati in Egitto, lungo circa 42 metri e composto da 79 tavole. Risale alla XX Dinastia (1200 a. C. ) e fu scritto dal faraone Ramesse IV in onore del padre Ramesse III. Trovato a Medinet Habu, vicino alla tomba di Ramesse III, potrebbe esser stato conservato in una biblioteca. Acquistato dall'inglese Anthony Charles Harris, è oggi al British Museum. Il papiro è unico perché, pur scritto da Ramesse IV, sembra essere raccontato in prima persona come se fosse il padre. Esso elenca i doni del sovrano padre alle divinità e narra gli eventi storici di quel periodo, con una preghiera finale per la protezione del figlio. Questa ricerca di Mario Menichetti concerne l'interpretazione e traduzione delle tavole da 1 a 13 e da 22 a 23, confrontando i caratteri geroglifici con la scrittura ieratica dell'epoca.

La festa di “Prendere Il Pastorale”

Le colonne della sala ipostila nel tempio di Esna sono decorate con iscrizioni geroglifiche che descrivono tre grandi feste celebrate nell'antica Latopolis Magna. Una di queste era la festa di "Prendere il Pastorale", detta anche "Festa della vittoria di Khnum", che si svolgeva a nord della città dove sorgevano due templi separati da una distesa d'acqua conosciuta come "Stagno Rosso". Alberto Elli, in questo nuovo Speciale, ci illustra i dettagli di questa festività analizzando il testo geroglifico accompagnato come sempre da traslitterazione, traduzione e note grammaticali commentate. Cogliamo l'occasione per ringraziare Alberto di aver condiviso ancora una volta con tutti noi il suo instancabile lavoro per il piacere della Conoscenza.

Kebra Nagast

Il Kebra Nagast (tradotto con "La Gloria dei Re") è un antico testo etiopico scritto in Ge'ez che narra la storia leggendaria della dinastia salomonica d'Etiopia. Il testo racconta la storia della regina di Saba che andò in visita al re Salomone a Gerusalemme e dalla loro unione nacque il primo imperatore d'Etiopia, Menelik I. Secondo la narrazione, fu proprio lui a portare in Etiopia l'Arca dell'Alleanza, episodio - questo - che rivela l'intenzione con cui fu scritto il testo, cioè quella di legittimare il potere degli imperatori etiopi sostenendo la loro diretta discendenza da Salomone e Davide. Alberto Elli, nel giorno del suo compleanno, regala ai lettori di MediterraneoAntico la traduzione e il commento di questo testo sacro, considerato fondamentale per la cultura e la storia dell'Etiopia.

La Cappella Bianca di Sesostri I

La Cappella Bianca del re Sesostri I è uno splendido monumento che si trova nel museo all'aperto del complesso di Karnak. Edificata durante il Medio Regno dal sovrano della XII dinastia per le celebrazioni della festa Sed (il giubileo), divenne poi un punto di sosta per la processione della barca sacra. Infine, nel Nuovo Regno sotto Amenohotep III, il monumento fu smantellato per ottenere blocchi di riempimento del terzo pilone. Una delle sue caratteristiche più importanti ed interessanti è la lista dei “nomi” d'Egitto incisa sulle pareti e sui pilastri. I "nomi" erano le province amministrative in cui il paese era diviso fin dall'antichità, e in questo saggio possiamo conoscerli uno per uno con la denominazione, la capitale, la divinità tutelare e i geroglifici con cui erano indicati.

Il papiro Lansing

Il Papiro Lansing proviene con ogni probabilità da una tomba tebana. Il reverendo missionario Dr. Lansing, dal quale il reperto prese il nome, lo...