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Museo Egizio di Torino: un nuovo allestimento per Kha e Merit

Oggi, giovedì 4 dicembre, il Museo Egizio di Torino apre un nuovo allestimento dedicato al corredo funerario di Kha e Merit, una coppia vissuta circa 3500 anni fa in Egitto. Ora è possibile vedere 460 pezzi restaurati, tra cui oggetti mai esposti prima, presentati con una nuova illuminazione e informazioni aggiornate. Questo evento celebra i 120 anni dalla scoperta della loro tomba, trovata intatta nel 1906.

Il nome di Hatshepsut in crittografia

Il nostro Gilberto Modonesi ci svela nel suo nuovo articolo alcune particolarità di un fregio presente nel tempio dei milioni di anni di Hatshepsut,. I geroglifici che compongono il nome della regina-faraone possono essere interpretati in base diversi "giochi" crittografici, opera probabilmente del talentuoso e fedele Senmut. Buona lettura!

I graffiti del Wadi Hammamat

In tempi antichi, il Wadi Hammamat era una delle rotte più battute da commercianti e pellegrini che viaggiavano dall'Egitto al Mar Rosso. Questa valle profonda e stretta è celebre per le numerose iscrizioni incise sulle pareti rocciose che sono diventate una preziosa testimonianza di vita quotidiana dell'antico Egitto, dalla Terza Dinastia fino all'epoca romana: esplorazioni e viaggi, attività minerarie, lodi ai sovrani e alle divinità, frasi religiose. Ce ne parla Mario Lauro nel suo nuovo articolo. Buona lettura!

Le statue di Ramesse II e Meritamon ad Akhmin

Nella città di Akhmin (governatorato di Sohag, Medio Egitto) di fronte ai resti di un tempio greco-romano si ergono due colossali statue di Ramesse II e della figlia nonché Grande Sposa Reale, Meritamon. Molto probabilmente le due sculture appartenevano al tempio che il grande sovrano aveva fatto erigere in onore di Min e Amon. Ce ne parla Tiziana Giuliani in questo nuovo articolo. Buona lettura!

L’armatura di Tutankhamon al GEM: un’occasione mancata

Fra le migliaia di oggetti del corredo funerario di Tutankhamon esposti al GEM, c'è un reperto importantissimo e unico nel suo genere: il corsaletto a scaglie che faceva parte dell'armatura del giovane re. Si tratta del solo esemplare di armatura in cuoio grezzo della tarda età del Bronzo ritrovato integro. Purtroppo, dall'epoca del suo ritrovamento in poi, le vicissitudini di questo reperto sono state infauste, anche se nell'arco di un secolo sono stati fatti diversi studi e tentativi di restauro. Alberto Maria Pollastrini condivide con i lettori di MediterraneoAntico un'approfondita analisi su questo argomento molto interessante e poco conosciuto al grande pubblico, Buona lettura!

Gli egizi e i sacrifici umani

I sacrifici umani non erano una pratica comune nell'antico Egitto. Ci sono però eccezioni in alcuni periodi storici, anche se si tratta probabilmente di riti simbolici o rituali eccezionali piuttosto che pratiche diffuse. Ad esempio, l'uccisione di un prigioniero poteva far parte di un rituale per "respingere il nemico". Il nuovo articolo di Gilberto Modonesi affronta in modo approfondito questa particolare tematica. Buona lettura!