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Dalla Siria a Paestum: con Dante, Leonardo e Abu al-Ma’arri ponti di cultura e speranza
I Ministri della nuova Siria e il Rettore dell'UNISA insieme per una collaborazione che guarda al futuro.
Rinnovato il gemellaggio tra Capaccio Paestum e Palmyra nella terza giornata della BMTA
È stata una giornata di grande emozione e rinascita quella di sabato scorso alla XXVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, dove la cultura ha ritrovato la sua più autentica vocazione: unire i popoli e costruire ponti là dove la guerra ha lasciato ferite profonde.
Già la presenza di due ministri della nuova Siria – il Ministro del Turismo Mazen Al Salhani e della Cultura Mohamad Saleh – accompagnati dai rispettivi vice e dal Direttore Generale delle Antichità e dei Musei siriani, preannunciava un qualcosa di grande e unico: un evento che – come poi confidatomi in privato dal dott. Bouchenaki – nemmeno nelle riunioni UNESCO si è mai riuscito ad organizzare.
I due Ministri del Turismo e della Cultura della nuova Siria e il neo Rettore dell’Università di Salerno, Virgilio D’Antonio, hanno siglato il progetto di reciproca collaborazione tra l’Ateneo salernitano e l’Università di Damasco. Un gesto simbolico, ma allo stesso tempo concreto, che pone le basi per percorsi condivisi di formazione di studenti e docenti nel campo del turismo e dei beni culturali, restauro, valorizzazione del patrimonio e cooperazione culturale.
Nel corso dell’incontro è stato anche rinnovato il gemellaggio tra Capaccio Paestum e Palmyra, già stretto nel 2016, come segno di continuità e amicizia tra due città simbolo di civiltà millenarie che condividono profonde affinità: entrambe sono Patrimoni dell’Umanità UNESCO – Paestum dal 1998 e Palmira dal 1980 – ed entrambe furono importanti città dell’Impero Romano. Ricordiamo che Paestum è il nome moderno dell’antica Poseidonia, la città fondata dai Greci intorno al 600 a.C. in onore di Poseidone, dio del mare; mentre Palmira, la Sposa del Deserto, è stata la bellissima capitale del regno della celebre regina Zenobia nonché importante crocevia carovaniero per gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente.
Nel suo intervento, il Ministro della Cultura siriano ha commosso la platea citando Dante Alighieri e il grande erudito nonché filologo siriano Abu Al-Ma’arri, considerato dall’arabista Miguel Asín Palacios una possibile fonte d’ispirazione per la Divina Commedia. Un richiamo colto e toccante con cui il Ministro ha evocato il “Paradiso perduto” dalla Siria durante la guerra e quel paradiso da ritrovare che il popolo siriano è chiamato a ricostruire, fatto di vita, pace, gioia e bellezza. Nel suo discorso dal continuo rimando alla cultura antica, Saleh ha poi ricordato come la prima notazione musicale della storia sia siriana e ha definito “L’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci un ponte tra arte e scienza, tra passato e futuro, tra popoli che continuano a cercarsi e riconoscersi nella cultura.
Anche il Rettore D’Antonio, insediato nella stessa mattinata, è rimasto profondamente colpito dal raffinato e suggestivo discorso del Ministro della Cultura siriano. “Cominciare il mio mandato con un messaggio di pace e cooperazione è un privilegio e un segno di speranza. È questo il messaggio più giusto da trasmettere ai giovani: che la conoscenza e il dialogo possono ricostruire ciò che la guerra distrugge.”
Anas Haj Zeidan, Direttore Generale delle Antichità e dei Musei, ha ricordato i sei siti UNESCO siriani ancora in pericolo – come la città di Bosra (a 140 km a sud di Damasco) e il Castello di Saladino – e gli sforzi in corso per tutelarli e per iscrivere nuovi luoghi di memoria.
“Stiamo lavorando con tutte le nostre forze perché questi siti escano dalla lista del pericolo, così come stiamo lavorando per registrarne di nuovi, come la città di Ma’lula”.
L’intervista che il Direttore Generale delle Antichità e dei Musei, Anas Haj Zeidan, ha rilasciato a MediterraneoAntico
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Il riconoscimento al Direttore Generale del Ministero del Turismo italiano, Francesco Felici.
A chiudere l’incontro, il saluto del Direttore Generale del Ministero del Turismo italiano, Francesco Felici, che ha sottolineato il valore storico del momento:
“Possiamo creare scuole di formazione, investire in Siria e costruire esperienze condivise. Mandateci i vostri progetti – ha detto ai Ministri – perché insieme possiamo iniziare da subito.”
I rappresentanti siriani presenti a Paestum indossavano tutti sul bavero l’emblema della “nuova identità visiva” del Paese: un’aquila dalle ali spiegate con la testa sormontata da tre stelle a far da corona, simbolo di rinascita e orgoglio.
Tra loro, anche l’Esperto Internazionale in Turismo e Cultura che ha moderato l’incontro, Mohamad Saleh (omonimo del Ministro), ultimo Direttore per il Turismo di Palmira legato alla BMTA fin dal 2016 quale firmatario dell’accordo a nome della cittadinanza di Palmira, nonché caro amico di MediterraneoAntico. La “tavola rotonda” si è conclusa con un riconoscimento speciale conferitogli dai rappresentanti della sua nazione per essere stato fautore dello stretto legame nato tra la Borsa e la Siria, per aver tessuto una fitta rete di contatti che porteranno aiuti concreti e speranza, e per aver organizzato questo incontro visto come una preziosa opportunità per il futuro della Siria. Premiato anche Ugo Picarelli, fondatore e direttore della BMTA, che da sempre ha supportato e sostenuto con convinzione Saleh e che ha sempre voluto aiutare questo Paese anche nei momenti più difficili.
E’ indubbio che quello tra Palmira e Paestum sia un legame che resiste da tempo ed è resistito anche alla guerra. E’ nel 2002 che le loro storie si sono intrecciate, da quando la Siria approdò per la prima volta alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico come espositore, per poi essere Paese Ospite d’Onore l’anno successivo. Nel 2005, a Damasco, il fondatore della BMTA consegnò alla First Lady Asma al-Assad il prestigioso Premio Paestum, suggellando così un legame culturale che, nonostante le difficoltà geopolitiche, non si è mai interrotto. Anche nei periodi più complessi della guerra civile, il dialogo tra Paestum e Palmira è rimasto vivo grazie all’impegno costante di Mohamad Saleh. Saleh ha continuato a rappresentare Palmira ogni anno nello spazio che la BMTA dedica alla Sposa del Deserto, simbolo di bellezza e di resistenza.
Dopo la distruzione di Palmira, culminata nel 2015, la BMTA volle esprimere concretamente la propria vicinanza alla Siria. Da quel momento la Borsa non dedicò più uno spazio alla nazione che di volta in volta veniva designata quale “Paese Ospite” dell’anno, ma concentrò tutte le sue attenzioni sulla Siria, prendendosi l’impegno di supportare il Paese nel suo rilancio sia culturale che patrimoniale e turistico. Così, nell’edizione del 2016 lanciò un appello di solidarietà: l’immagine coordinata di quell’anno riportava la fotografia di Palmira sulla quale venne inserito l’hashtag #Unite4HeritageforPalmyra, in adesione all’appello internazionale lanciato dal Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova. Nello stesso anno, nacque un patto di amicizia e gemellaggio tra le città di Capaccio Paestum e Palmira, firmato alla presenza di Ugo Picarelli dal sindaco Italo Voza, Mohamad Saleh e dal Ministero del Turismo della Siria nella figura di Barsek Bassam, Direttore Marketing e Promozione. Quel gesto trovò pieno compimento nel 2018, con il gemellaggio ufficiale siglato dall’allora Sindaco di Paestum Francesco Palumbo e dal Presidente della Camera di Commercio del Turismo Siriano Mouhamed al Khaddour, alla presenza di autorevoli personalità del mondo della cultura e della tutela del patrimonio (tra essi ricordiamo Paolo Matthiae, Mounir Bouchenaki e il Generale Fabrizio Parrulli, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale).
Proprio in memoria dei tragici eventi che hanno devastato Palmira, dal 2015 la BMTA assegna ogni anno l’International Archaeological Discovery Award, un premio dedicato alla scoperta archeologica dell’anno originariamente intitolato a Khaled al-Assad (l’archeologo siriano che difese con la vita il patrimonio di Palmira) e che da quest’anno è intestato proprio alla Sposa del Deserto. Si tratta di un riconoscimento simbolico che unisce la memoria del passato alla speranza di un futuro di rinascita e dialogo tra i popoli, perché la conoscenza, come il dialogo, è la vera eredità dell’umanità.
Ora, in questa XXVII edizione della Borsa, la Siria riparte da Paestum. Con uno spazio di 24 metri quadrati e la conferenza “Syria: Cradle of Civilization – Tourism and Culture Renaissance. Historical Memory… Future Prospects”, il Paese è tornato a raccontarsi al mondo.
A suggellare l’incontro che potremo definire storico, la presenza del Presidente Onorario della BMTA, Mounir Bouchenaki, Direttore Generale dell’ICCROM nonché Consigliere Speciale del Direttore Generale UNESCO e già Vice Direttore Generale per la Cultura dell’UNESCO, che ha rivolto un appello accorato alla comunità internazionale:
“Sosteniamo la culla della civiltà. La Siria non deve essere soltanto ricordata per le sue rovine, ma amata e aiutata per la sua rinascita.”
A Paestum, in questa giornata di dialogo e memoria, la cultura si è fatta davvero ponte di pace, e la parola “futuro” ha ripreso il suo significato più pieno.