Recentemente è stato aperto al pubblico per la prima volta un corridoio sotterraneo del Colosseo noto come “Passaggio di Commodo”. Si tratta di un antico percorso riservato agli imperatori romani, che collegava il palco imperiale (il “pulvinar”) direttamente all’esterno dell’anfiteatro, permettendo loro di entrare e uscire senza farsi vedere dalla folla. Anche se il nome richiama l’imperatore Commodo – famoso per aver partecipato personalmente ai combattimenti gladiatori – non è certo che sia stato l’unico a usarlo; il nome è infatti più simbolico che storico.

Passaggio di Commodo, prospettiva generale (Ph. Simona Murrone, via Parco archeologico del Colosseo)

Il passaggio risale all’epoca imperiale: non previsto in fase di costruzione, fu ricavato successivamente, a cavallo del I e II secolo d.C., scavando le fondazioni dell’Anfiteatro Flavio. Come leggiamo dal comunicato del Parco Archeologico del Colosseo, «l’apertura del Passaggio di Commodo ha una portata straordinaria, non solo perché viene reso fruibile e accessibile per la prima volta in assoluto un luogo ricco di fascino per la sua storia, la sua architettura e non ultimo il suo apparato decorativo, al tempo degli imperatori di esclusivo utilizzo e nascosto alla folla, ma anche perché, finalmente, per la prima volta il restauro ha restituito piena leggibilità alle superfici antiche».

Passaggio di Commodo, i segni delle decorazioni sulla volta (Ph. Simona Murrone, via Parco archeologico del Colosseo)
Passaggio di Commodo, decorazione parietale a stucco (Ph. Simona Murrone, via Parco archeologico del Colosseo)

Il corridoio presenta caratteristiche architettoniche raffinate: era coperto da una volta decorata con stucchi e motivi mitologici tratti dal mito di Dioniso e Arianna, le pareti mostravano un tempo rivestimenti in marmo di cui ancora si riconoscono le tracce delle grappe di metallo per il supporto delle lastre, poi sostituite da intonaci dipinti con soggetti paesaggistici, mentre sulle nicchie all’ingresso del percorso compaiono scene legate agli spettacoli sull’arena (cacce al cinghiale, combattimenti con orsi accompagnati da intrattenimenti di acrobati, inganni dietro le porte da cui fuoriescono animali). Dopo secoli di abbandono, è stato oggetto di un importante restauro da parte del Parco Archeologico del Colosseo, che ha messo in sicurezza la struttura, recuperato le decorazioni e reso accessibile il percorso.

Passaggio di Commodo, passerella (Ph. Simona Murrone, via Parco archeologico del Colosseo)

Oggi è visitabile un tratto di circa 30 metri, completo di passerelle, illuminazione, video ricostruttivi e strumenti per l’accessibilità, come mappe tattili. L’apertura di questo passaggio offre una nuova prospettiva sul Colosseo, mostrando non solo l’arena e le gradinate, ma anche gli spazi più riservati, utilizzati dai potenti dell’epoca. Un’occasione unica per scoprire un lato meno noto ma affascinante della storia romana.

 

 

 

Source: Parco Archeologico del Colosseo

Passaggio di Commodo, veduta generale (Ph. Simona Murrone, via Parco archeologico del Colosseo)
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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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