L’allevamento delle api e la raccolta del miele in Egitto sono già documentati dalla V dinastia nelle rappresentazioni del tempio solare di Neuserre (2460-2430 a.C.).

Scena di lavorazione del miele nel tempio solare di Neuserre a Abu Ghorab – Immagine tratta dal volume di G. Kueny, Scenes agricoles dans l’ancienne Egypte, Jnes n. 9, pagg. 84-93, fig. 1 a pag. 84

Altre note immagini provengono dalla tomba di Rekhmira (XVIII dinastia-1460 circa, Luxor-Qurna), in cui si assiste alla raccolta del miele mediante la fumigazione dell’alveare, e dalla tomba di Pabasa (XXVI dinastia-650 circa, Luxor-Assassif)[1].

Scene della lavorazione del miele nella tomba di Rekhmira a Tebe – Immagine tratta dal volume di Kueny, Op. cit. JNES n. 9, pag. 85 fig. 2
La fumigazione delle api – Immagine della tomba di Rekhmira a Tebe, foto dell’autore

Il miele era usato frequentemente nella medicina egizia, tanto che esso compare in 500 prescrizioni sulle circa 900 finora conosciute[2].

Ricordiamo che una stele nel Museo Egizio di Torino riferisce che Pay, il pittore titolare della stele, era diventato cieco; ma una terapia a base di miele gli restituisce la vista[3].

Api, favi e lavorazione del miele nella tomba di Pabasa a Tebe – foto dell’autore

I diversi papiri medici forniscono precise indicazioni sull’uso del miele:

– il Papiro Ebers contiene 877 prescrizioni 233 delle quali comprendono il miele per tutti i tipi di malattie

– il Papiro Edwin Smith elenca 48 tipi di ferite, tutte curate con il miele

– il Papiro Hearst propone 260 ricette in cui il miele è usato per le sue proprietà terapeutiche e anche per addolcire certe preparazioni.

Come terapia il miele era usato nella forma di pomate, da solo o con altri componenti:

  • nelle affezioni degli occhi
  • nel caso di bruciature e di piaghe
  • come cicatrizzante nella cura delle ferite

Oggi sappiamo che il miele è un potente batteriostatico , distrugge le muffe e riduce e uccide i bacteri[4]. Evidentemente gli egizi avevano già scoperto le straordinarie virtù del miele, tanto da utilizzarlo quasi come fosse una panacea.

Nelle rappresentazioni templari il miele compare anche nell’offerta agli dei. In particolare alle dee che avevano partorito si offriva una focaccia al miele insieme a un vasetto colmo di miele per le virtù ricostituenti e cicatrizzanti di questo prezioso elemento[5].

l re offre una focaccia al miele alla dea Hathor nel tempio di Dendera – Immagine tratta dal volume di S. Cauville, L’offrande aux dieux dans les temples égyptien, Peters, Leuven 2011, pag. 73

 

[1]              G. Kueny, Scènes apicoles dans l’ancienne Egypte, JNES, n. 9, pagg. 84-93.

[2]              E.Rand Nielsen, Honey in Medicine, in <Atti del VI Congresso Internazionale di Egittologia>, Torino 1993, pagg. 415-419.

[3]              Rand Nielsen, op. cit., pag 415, riporta la traduzione dell’invocazione di Pay al figlio perché gli procuri il miele per curare la sua cecità.

[4]              Ricordiamo che esiste un’ipotesi che il corpo di Alessandro Magno sia stato conservato sotto uno strato di miele prima di essere tumulato.

[5]              S. Cauville, L’offrande aux dieux dans le temple égyptiens, Peeters, Leuven 2011, pag. 73. Il testo geroglifico che accompagna l’offerta rende esplicito che dopo il parto il miele rinvigorisce e tonifica l’addome.

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Gilberto Modonesi

Ho iniziato a interessarmi dell’Egitto antico nel 1960. Nel 1964 mi sono sposato e il viaggio di nozze è stato il mio primo viaggio in Egitto. A metà ottobre il primo cortile del tempio di Luxor era allagato dall’acqua dell’inondazione del Nilo e anche le basi dei colossi di Memnon erano in acqua. Ad  Aswan i russi stavano costruendo la Grande Diga.

Nel 1980, dopo la nascita di due figli, ho effettuato la navigazione sul Nilo con tutta la famiglia. Nel 1985 ho partecipato con mia moglie a un viaggio organizzato dal Dr. Mario Tosi. Da allora e fino al dicembre del 2010 sono stato in Egitto almeno 35 volte. Agli inizi ho visitato i vari siti archeologici in taxi solo con mia moglie.. Quando sono iniziati gli attentati contro i turisti ho organizzato viaggi turistici in modo da avere una scorta militare. In questi viaggi io avevo il ruolo di “responsabile culturale”. Grazie a tutti questi viaggi ho potuto visitare i siti archeologici dal nord al sud dell’Egitto, quelli di tutte le oasi e i monumenti del Lago Nasser. Ho fatto un viaggio anche nel Sinai per visitare il tempio di Serabit el-Khedim.

Il viaggio del dicembre 2010 è stato il mio ultimo viaggio a causa della rivoluzione egiziana, poi per miei problemi di salute e successivamente anche di mia moglie.

Per arricchire la mia conoscenza dell’antico Egitto e per seguire gli sviluppi delle ricerche mi sono iscritto a varie associazioni internazionali e nazionali:

  • International Association of Egyptologists
  • Amici del Museo Egizio di Torino
  • American Research Center in Egypt
  • Fondation Egyptologique Réine Elisabeth
  • Egypt Exploration Society
  • Associazione Culturale Harwa 2001
  • Centro Egittologico Comasco F. Ballerini

Dal 2020 non ho più rinnovato la mia iscrizione a queste associazioni a causa della mia situazione personale e famigliare.

Il mio antico interesse per l’Egitto si è alimentato anche partecipando come uditore a diversi incontri internazionali:

  • Convegno sulla Magia Egizia – Milano 29-31 ottobre 1985
  • Convegno sulla Valle dei Re – Tucson (Arizona) 26-27 ottobre 1994
  • International Congress of Egyptologists : Torino 1991 – Cambridge 1995 – Cairo 2000 – Grenoble 2004 – Rodi 2012 –  Firenze 2016

Grazie alla mia esperienza di visite in Egitto e alla documentazione raccolta in migliia di diapositive ho per anni diffuso la conoscenza dell’antico Egitto presso varie “Università della Terza Età”. Poi, nel 2006, il Centro Studi Archeologia Africana, che ha sede nel Civico Museo di Storia Naturale di Milano, mi ha offerto la possibilità di organizzare e tenere conferenze sull’antico Egitto presso l’aula magna dello stesso Museo. Ho svolto questa attività dal 2007 fino al gennaio del 2020, con conferenze mensili sull’Egitto antico. Il 2020 è un anno fatidico a causa del Covid e dei miei problemi personali e di mia moglie.

Ho scritto alcuni articoli e due libri :

  • All’ombra del divino – Il significato dei ventagli nelle rappresentazioni dell’antico Egitto (2016)
  • La longeva vitalità di fiabe e racconti mitici egizi – Alla ricerca di tracce di racconti mitici e fiabe egizi in fiabe moderne europee (2018)

Nel tempo ho raccolto centinaia di articoli e acquistato tanti (troppi) libri di egittologia di varii formati e dimensioni: mignon-normali-grandi-enormi (il formato imperiale).

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