Il dente da latte rinvenuto in uno dei ripari delle Grotte di Pradis, Foto BONES Lab – Università di Bologna, crediti Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia-Giulia
Una collaborazione tra il Dipartimento dei Beni Culturali e il Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” dell’Università di Bologna coordinato da BONES Lab ha permesso di analizzare un dente da latte rinvenuto in uno dei ripari delle Grotte di Pradis.
Le analisi biomolecolari e chimiche, grazie anche al livello isotopico dello stronzio, hanno permesso di stabilire a 11/12 anni l’età del bambino a cui è caduto il dente da latte nonché gli spostamenti territoriali, evidenziando che egli non era autoctono ma si trovava lì a causa dei movimenti stagionali dei cacciatori-raccoglitori per procacciarsi risorse alimentari. Ancora, ciò ha permesso di fare luce sull’infanzia del bambino e sulle condizioni della madre durante la gravidanza, offrendo uno spaccato sociale della vita dei cacciatori-raccoglitori. La datazione al radiocarbonio del dente è da ascriversi tra 13.088 e 12.897 anni fa, momento della fase epigravettiana del Tardo Paleolitico Superiore.
La presenza di gruppi di cacciatori-raccoglitori in questa zona e in questo periodo si inserisce nel contesto della caccia alle marmotte alpine, di cui molti resti sono stati rinvenuti all’interno dei ripari delle Grotte di Pradis.
Il reperto è stato poi restaurato utilizzando un metodo che sfrutta il campionamento analitico utilizzato per le precedenti analisi che, grazie alla tecnologia, ne permette una stampa 3D con ricostruzione fedele. Il dente verrà poi esposto al Museo della Grotta di Pradis, nel Comune di Clauzetto (Pordenone).