Vita, morte e ritualità degli antichi romani dalle parole di pietra incise sulle tombe

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Comune di Bentivoglio e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara

Vita, morte e ritualità degli antichi romani dalle parole di pietra incise sulle tombe

Mercoledì 9 novembre 2016, ore 20.45

In agro pedes. Necropoli e ritualità funeraria

Incontro con l’’archeologo Tiziano Trocchi

Stele in arenaria del I sec. d. C. rinvenuta a Bologna, in zona Arcoveggio L’epigrafe riporta chiaramente l’ampiezza del sepolcreto sul fronte strada (7 piedi) e la sua profondità verso la campagna (20 piedi): la superficie era pari a 140 piedi quadrati cioè 12 mq.
Stele in arenaria del I sec. d. C. rinvenuta a Bologna, in zona Arcoveggio
L’epigrafe riporta chiaramente l’ampiezza del sepolcreto sul fronte strada (7 piedi) e la sua profondità verso la campagna (20 piedi): la superficie era pari a 140 piedi quadrati cioè 12 mq.

Le stele romane riportavano non solo i nomi dei cittadini, i loro rapporti familiari e il loro status sociale, ma spesso anche l’’estensione dell’’area sepolcrale (considerata res sacra e come tale inviolabile e inalienabile in ogni sua parte) e il nome di chi aveva curato la costruzione del monumento.

L’indicazione dei confini esatti del sepolcreto documentava il diritto di proprietà sul terreno ed evitava eventuali invasioni dell’area in epoca posteriore alla realizzazione del monumento.

Poiché i sepolcreti erano in genere disposti lungo una strada, il recinto funerario veniva indicato con le formule in fronte (IN.FR oppure IN.F) e in agro (IN.AGR. oppure IN.A), seguite entrambe dalla misura espressa in piedi, che indicavano, rispettivamente, la sua larghezza lungo la strada e la sua profondità verso la campagna.

La conferenza di Tiziano Trocchi, archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, illustra i tanti aspetti della ritualità funeraria in età romana e le curiose informazioni sulla vita quotidiana che ci arrivano dalle epigrafi delle tombe

L’incontro con Trocchi è collegato ai temi della mostra “Villa Vicus Via. Archeologia e storia a San Pietro in Casale” in corso fino al 31 gennaio 2017 al Museo Casa Frabboni, Via Matteotti n. 137 a San Pietro in Casale (BO). L’esposizione è promossa da Comune di San Pietro in Casale, Unione Reno Galliera e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara

Nella foto: Stele in arenaria del I sec. d. C. rinvenuta a Bologna, in zona Arcoveggio

L’’epigrafe riporta chiaramente l’ampiezza del sepolcreto sul fronte strada (7 piedi) e la sua profondità verso la campagna (20 piedi): la superficie era pari a 140 piedi quadrati cioè 12 mq.

 

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