Francesco Zerilli. Vedute e paesaggi

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Tempere su carta e gouche su cartoncino. Ventidue opere realizzate tra il 1826 e il 1830 circa. E’ la mostra “Francesco Zerilli. Vedute e paesaggi”, che si è inaugurata a Palermo venerdì 24 giugno, alle ore 18.00, nella cavallerizza di Palazzo Branciforte, in via Bara all’Olivella, 2. I panorami sono quelli di Catania, Messina, Siracusa, Trapani, Palermo. E’ anche rappresentato il tempio di Segesta con le campagne circostanti. C’è pure il tempio di Giunone Lucina di Agrigento. Una tempera riprende Napoli vista da Capodimonte.

Veduta di Palermo dalle falde di Monte Pellegrino, 1830 ca., Tempera su carta
Veduta di Palermo dalle falde di Monte Pellegrino, 1830 ca., Tempera su carta

Tra tutti, il soggetto più presente è il capoluogo siciliano, ripreso dal Monte Pellegrino, da Romagnolo, ma anche dal mare, dal Monte Billiemi e da Bocca di Falco. Ad esclusione di un’opera che proviene dalla Galleria d’Arte Moderna di Palermo (Veduta della casina Belmonte all’Acquasanta, 1832, tempera su carta), tutti i dipinti provengono dalle collezioni della Fondazione Sicilia, conferite oggi alla società strumentale Sicily Art and Culture.

“Prosegue il programma delle esposizione dedicato al paesaggio dell’Isola – dichiara l’avvocato Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia -. Dopo i viaggi siciliani raccontati dai disegni dell’inglese Compton e dalle opere grafiche di altri viaggiatori del Grand Tour, dopo la Palermo Felice rappresentata da Houël, adesso accendiamo i riflettori su Francesco Zerilli, illustre artista palermitano, uno dei capostipiti della pittura di paesaggio dell’Ottocento siciliano”.

“Miriamo a valorizzare il vasto patrimonio artistico e culturale raccolto dalla Fondazione Sicilia – dichiara il professore Giovanni Puglisi, presidente di Sicily Art and Culture –  Abbiamo  in agenda nuove esposizioni per fare conoscere più opere d’arte possibili, con l’auspicio che il pubblico si affezioni a loro. La mostra su Zerilli – conclude Puglisi – rappresenta anche un dialogo tra i beni culturali di Palermo: lo testimonia la presenza dell’opera data in prestito dalla GAM”.

Francesco Zerilli, l’artista.

Allievo di Francesco Ognibene e di Giuseppe Patania, Francesco Zerilli (Palermo, 1793-1837) esordisce come pittore paesaggista nel 1819. La sua arte si inserisce in quella cultura figurativa che trae spunto dal vedutismo di Jacob Hackert, mediato dagli esempi dei palermitani Pietro Martorana e Alessandro D’Anna. L’artista si afferma ben presto come caposcuola del vedutismo, un genere che in Sicilia non aveva avuto, fino allora, cultori specifici, nonostante gli stimoli pittorici e letterari, soprattutto stranieri, nati con il Grand Tour. E la clientela di Zerilli diventa internazionale, al punto da annoverare fra i suoi acquirenti il conte di Hemming, plenipotenziario del re di Prussia, il conte di Gige, aiutante di campo dell’arciduca Ferdinando, Maria Luigia d’Asburgo, duchessa di Parma. Tutti attratti da quei “paesaggi pregevolissimi per l’esattezza in corrispondenza del vero, per la precisione, per la grazia del pennello”, oltre che per l’abilità “nel campeggiare le arie, nel gitto (sic) delle ombre e nella diligenza nel ritrarre gli edifici”, come annota nel 1842 Agostino Gallo, primo biografo dell’artista. Una sicurezza del mestiere, coadiuvata dall’uso della camera ottica, che gli consente di affermarsi come uno dei primi esecutori del metodo di raffigurazione circolare di una veduta. La morte precoce del pittore, avvenuta a causa dell’epidemia di colera dilagata in Sicilia nel 1837, interrompe in modo brusco la produzione dell’artista.

 “Francesco Zerilli. Vedute e paesaggi”

 25 giugno – 25 settembre 2016. Palazzo Branciforte, Via Bara all’Olivella, 2 – Palermo

Informazioni su biglietti, orari e attività didattiche: www.palazzobranciforte.it

Testo e immagini: Courtesy of Press Office Fondazione Sicilia

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