Dal 21 aprile il fascino de “L’Ara com’era” in programma tutte le sere

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Grande successo per L’Ara Com’era, la visita immersiva e multisensoriale dell’Ara Pacis riproposta in una versione ancora più coinvolgente grazie all’integrazione tra computer grafica, realtà virtuale e aumentata. Per soddisfare le crescenti richieste e con l’occasione della bella stagione dal 21 aprile al 30 ottobre cittadini e turisti avranno l’occasione di assistere all’innovativo archeoshow tutti i giorni della settimana (non solo il venerdì e il sabato).

 Il progetto, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzato da Zètema Progetto Cultura, è stato affidato a ETT SpA. Il coordinamento, la direzione scientifica, i testi e la sceneggiatura sono a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’interpretazione dei personaggi è affidata alle voci di Luca Ward e Manuela Mandracchia.

In un racconto che unisce storia e tecnologia, L’Ara Com’era è il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale del patrimonio culturale di Roma Capitale, nello specifico di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero. Lanciato il 14 ottobre 2016, l’innovativo racconto sull’Ara Pacis e sulle origini di Roma è stato ulteriormente potenziato dal 20 gennaio 2017: due nuovi punti d’interesse in Realtà Virtuale, che combinano riprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica, consentono una completa immersione nell’antico Campo Marzio settentrionale dove è possibile assistere alla prima ricostruzione in realtà virtuale di un sacrificio romano. Un’implementazione che arricchisce la narrazione e crea un impatto emozionale più profondo con il pubblico. I visitatori sono catapultati indietro nel passato per riviverlo da una posizione privilegiata. Immersi in un ambiente a 360° possono ammirare l’Ara Pacis mentre ritrova i suoi colori originali: una “magia” resa possibile da uno studio sperimentale realizzato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nel corso di oltre un decennio che ha portato a una ricostruzione ipotetica ma con la massima approssimazione consentita.

Il colore non è la sola sorpresa ad accogliere i visitatori che possono ‘galleggiare’ in volo sull’altare, planare sul Campo Marzio e assistere al sacrificio, compiuto da veri attori, rimanendo sempre al centro della scena.

L’offerta si amplia anche da un punto di vista numerico. Ogni serata, infatti, può accogliere fino a 400 visitatori, rispetto ai 300 della precedente programmazione, organizzati in piccoli gruppi contingentati. Oltre alla vendita online o attraverso lo 060608, è possibile acquistare i biglietti la sera stessa presso il museo.

INFO TECNICHE

L’Ara Com’era combina diverse tecnologie, con la creazione di mondi virtuali in cui sono inseriti sia personaggi reali sia ricostruiti in CG (computer grafica). Le riprese tradizionali in green screen con il coinvolgimento di attori veri, sono state inserite in un ambiente a 360° attraverso software innovativi. L’Ara Com’era propone una innovativa esperienza di Augmented Reality (Realtà Aumentata) e di Virtual Reality (Realtà Virtuale) unica nel suo genere. Utilizzando particolari visori AR (Samsung GearVR) e la fotocamera dei device in essi inseriti, elementi virtuali ed elementi reali si fondono direttamente nel campo visivo dei visitatori. La particolare applicazione AR riconosce la tridimensionalità dei bassorilievi e delle sculture, effettuando un tracking in tempo reale. I contenuti virtuali appaiono al visitatore come “ancorati” agli oggetti reali, contribuendo all’efficacia, all’immersività e al senso di magia dell’intera esperienza.

 IL PERCORSO DI VISITA

Il percorso è articolato in 9 punti di interesse (POI), di cui il POI 1 e il POI 2, realizzati con la combinazione di riprese cinematografiche, realtà virtuale e tecnologie immersive, costituiscono la novità principale. Lo spettatore, indossando i visori Samsung Gear VR, è accolto dalle riprese a 360° dell’Ara Pacis di oggi per poi ritrovarsi avvolto in uno spazio bianco in cui individua il monumento nella sua colorazione originale e Augusto, guida speciale in questo viaggio alla scoperta del Campo Marzio. Dopo aver ascoltato la spiegazione dei vari monumenti può ammirare, attraverso una ricostruzione in 3D, lo stesso Campo Marzio dall’alto per poi ritrovarsi immerso nell’area comprendente il Pantheon, i Saepta Julia, il Mausoleo di Augusto e l’Acquedotto, visibili in tutta la loro magnificenza. Dopo questo volo emozionale il visitatore è accompagnato da Augusto davanti all’Ara Pacis colorata per assistere al rituale del sacrificio realizzato in 3D, computer grafica e con il coinvolgimento di attori veri. Ultimato il sacrificio, lo spettatore è riportato alla realtà per proseguire il percorso attraverso i dettagli dell’Ara Pacis (POI 3-9).

Pochi monumenti sono riusciti a trasmettere, come fa l’Ara Pacis, storia, credenze, ideali e ambizioni di un’intera epoca. A partire dai rilievi con la raffigurazione del sacrificio di Enea e a quelli con la nascita di Romolo e Remo, personaggi, gesti, divinità e animali illustrano le origini di Roma e della famiglia di Augusto.

Osservando i diversi restauri sulle lastre con raffigurazioni di sacerdoti rivolte verso il Lungotevere, è invece possibile ripercorrere le complesse vicende subite dal monumento in tempi moderni. Dal loro ritrovamento nel ’500 al trasporto a Firenze fino alla ricomposizione di tutti i frammenti poco prima della seconda guerra mondiale.

Si passa poi ad ammirare la dea Tellus, portatrice di prosperità, e la dea Roma, seduta sulle armi dei vinti, due immagini rappresentative del mondo trasformato dalla pace augustea. Qui il colore rende chiari funzioni e significati di personaggi e oggetti rappresentati.

Ricco di simboli è anche lo splendido fregio vegetale composto da una moltitudine di piante che nascono da cespi d’acanto, simbolo d’immortalità. Attraverso la colorazione del pannello sotto il quadro della dea Roma, una natura ordinata e rigogliosa, abitata da animali e insetti, può essere interpretata così come facevano gli antichi romani, che in questo giardino lussureggiante erano invitati a dimenticare gli orrori della guerra.

Al termine del percorso, lungo la processione rivolta ora verso il Mausoleo, tra gli augures, i littori, i sacerdoti, appare Augusto seguito dalla sua famiglia. Il corteo solenne accompagna l’imperatore, lo circonda e lo protegge mentre compie il gesto sacro. Qui si ritrova non la semplice rappresentazione di un rito di Stato, ma l’immagine del presente e del futuro di Roma che vive attraverso le sue istituzioni, Augusto e la sua famiglia, inclusi i bambini, rappresentati tutti insieme per la prima volta nella storia su un monumento pubblico.

 

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