Al British Museum è conservato un bassorilievo proveniente da Nimrud, città dell’antico Impero neo-assiro, risalente al regno di Assurnasirpal II (865 a.C. circa): era parte della decorazione del suo palazzo a Nimrud.
Il pannello rappresenta scene militari, rituali e di caccia. Tra queste, un’immagine viene spesso fraintesa come prova di immersioni subacquee di 3.000 anni fa. In realtà raffigura soldati che attraversano un fiume usando dispositivi di galleggiamento realizzati con pelli di capra gonfiate e tenute in pressione grazie ad una cannula dove soffiare; non erano quindi attrezzature per immersioni.
In effetti, se si ingrandisce l’immagine (per praticità osservare la seconda foto), si può ben notare come l’uomo stia nuotando sopra il livello dell’acqua, tra le onde, e non sia immerso nei fluttui del fiume.
L’uso dei galleggianti serviva a mantenere asciutte le armi, ma anche per attraversare il fiume e avvicinarsi di sorpresa al nemico.
Questi dispositivi riflettono l’ingegnosità militare degli Assiri e hanno contribuito all’espansione dell’Impero nel IX secolo a.C. Nonostante non si trattasse di immersioni vere e proprie, l’invenzione dei galleggianti fu un elemento chiave della potenza assira fino alla sua caduta intorno al 600 a.C.
(Lidström & Svanberg, 2019
https://www.researchgate.net/figure/Assyrian-soldier-swimming-with-the-help-of-an-inflated-goat-skin-British-Museum_fig2_334778074)

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