La mano del dio (djeret netjer)
Il concetto egizio della "mano di Dio" è un tema simbolico, religioso e mitologico piuttosto complesso. Oltre a essere uno strumento creativo usato dal dio Atum nel mito eliopolitano della creazione dell'universo, la mano è anche femminizzata in un ruolo simile a quello di una dea madre. Ci spiega tutto il nostro Gilberto Modonesi in questo suo nuovo lavoro. Buona lettura!
Il tempio di Serabit el-Khadim
Dai diari di viaggio del nostro Gilberto Modonesi, ecco un altro interessantissimo racconto: la visita a Serabit el-Khadim nell'altopiano sud-occidentale del Sinai. Il luogo era assai conosciuto in tempi antichi per le miniere di turchese e rame, e gli Egizi sfruttarono ampiamente queste risorse soprattutto durante il Medio e Nuovo Regno. Il sito ospita un tempio dedicato alla dea Hathor e uno speos dedicato al dio Thot. Buona lettura!
L’ombra nelle tombe di Deir el-Medina
In questo nuovo articolo, il nostro Gilberto Modonesi prende in esame un aspetto interessante delle raffigurazioni presenti in alcune tombe di Deir e-Medina e su alcuni papiri funerari, e cioè il corpo del defunto completamente annerito. Secondo molti studiosi si tratta dell'ombra del defunto, ma altrove essa viene rappresentata da un ventaglio. Qual è quindi il significato di quella figura nera? E che rapporto c'è fra l'ombra e il "ba" del defunto? Buona lettura!
Tempio di Dendur: il Metropolitan Museum of Art festeggia il suo...
© Metropolitan Museum of Art
Al Metropolitan Museum of Art di New York si celebra il 50° anniversario della donazione del tempio nubiano di Dendur...
I graffiti dell’isola di Sehel
Il diario di viaggio del nostro Gilberto Modonesi ci conduce questa volta sull'isola di Sehel, a pochi chilometri da Elefantina, dove gli splendidi scorci di natura fanno da contorno alle rocce granitiche che conservano centinaia di graffiti databili fra l'Antico Regno e il Periodo Romano. Buona lettura!
Il Museo Archeologico Nazionale del Sudan è stato devastato e depredato...
Venerdì scorso l'esercito sudanese ha riconquistato il Museo Archeologico Nazionale del Sudan, ma lo ha trovato devastato e completamente depredato di tutti i suoi tesori. Quello che non è stato possibile vendere al mercato nero è stato distrutto dalle forze paramilitari della Rapid Support Forces (RSF).