Muzillac, Bretagna: durante lo scavo preventivo nel sito di Questannette sono stati rinvenuti 17 bracciali in bronzo appartenenti ad una donna di alto rango risalenti all’VIII-VI secolo a.C. all’interno di una sepoltura.

Lo scavo, infatti, è stato effettuato da Eveha e diretto da Marine Gourmelon con lo scopo di capire se l’area in questione fosse idonea o meno per la costruzione di un complesso residenziale privato a seguito di uno studio archeologico effettuato nell’aprile 2021 da Dominique Pouille, ingegnere ricercatore presso l’Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP).

Gli archeologi sono così arrivati a scoprire un recinto di trincea curvilineo occupato all’inizio dell’età del ferro, adiacente nel bordo interno occidentale a un piccolo recinto quadrangolare al centro del quale si trova una sepoltura.

La struttura funeraria, ph. Eveha.

Di tale evidenza archeologica sono possibili due interpretazioni: o faceva parte di un tumulo, struttura molto utilizzata nel Morbihan e nel Finistère tra la fine del VII e il V secolo a.C., oppure tale tomba era protetta da una copertura in legno, ipotizzabile dalla presenza delle trincee periferiche quadrangolari che dovevano verosimilmente ospitare le fondamenta.

All’interno del perimetro segnato dalle pietre, lungo 2,5 metri, doveva essere custodita una bara in legno, oggi perduta. Ma proprio da questa zona sono emersi gli splendidi e ricchi braccialetti appartenenti ad una donna di alto rango, tipici delle sepolture del Morbihan tra la fine del VII secolo e il VI secolo a.C.

Dato l’estremo rischio di degrado di questi braccialetti, sono stati tempestivamente affidati ad un laboratorio di restauro, con l’intento di effettuare una serie di studi e di analisi per capirne la provenienza geografica e studiarne il linguaggio – erano infatti disposti in modo particolare, a suggerire, forse, lo stato civile della donna e il suo rango sociale.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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