Venerdì 2 luglio 2021 apre al pubblico il secondo appuntamento del progetto espositivo “Nel laboratorio dello studioso”, dedicato all’attività scientifica che quotidianamente si svolge sugli oggetti esposti nelle sale e custoditi nei magazzini del Museo Egizio.

Il tema al centro di questa mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 29 agosto, è l’osservazione del firmamento nell’antico Egitto e i sistemi sviluppati dalla cultura nilotica per misurare lo scorrere del tempo e l’avvicendarsi ciclico delle stagioni attraverso la volta celeste.

In particolare, a costituire il centro dell’esposizione è la tavola stellare di Mereru: il reperto, risalente Medio Regno (2000 a.C. circa) e rinvenuto nel 1908 dalla Missione Archeologica Italiana nella necropoli di Assiut, ha l’aspetto di una griglia nella quale trovano posto i nomi di 36 stelle appositamente selezionate per scandire, con il loro sorgere, le dodici ore della notte nel corso dell’anno. La loro sequenza, che nelle tavole stellari assume un andamento diagonale, era caratterizzata in particolare dalla levata di Sirio, che a fine luglio annunciava l’arrivo della piena del Nilo e l’avvio del nuovo anno agricolo e la promessa di rinascita per gli spiriti dei defunti. Una rappresentazione che testimonia da una parte un processo di registrazione e traduzione grafica dei moti delle stelle, e dall’altra la peculiare concezione circolare del tempo che permea la tradizione religiosa antico egiziana.

Questi temi vengono ripresi anche nelle restanti quattro vetrine, che espongono, tra gli altri, stele, strumenti rituali e frammenti decorati che raffigurano le modalità di rappresentazione della volta celeste, concepita come un’immensa distesa d’acqua, e le tradizioni religiose legate alla concezione ciclica del tempo. Le didascalie e un pannello dedicato accompagnano inoltre il visitatore nella lettura e comprensione delle tavole stellari.

L’esposizione dedicata alla tavola stellare di Mereru è a cura di Enrico Ferraris, curatore al Museo Egizio dal 2013. All’interno del Dipartimento Collezione e Ricerca, Ferraris è responsabile del programma di analisi archeometriche dei reperti della tomba intatta di Kha e Merit, denominato TT8 Project (2018-2023). Ha curato la mostra temporanea Archeologia Invisibile (attualmente in corso).

Nel mese di luglio e agosto sono inoltre in programma quattro visite guidate con il curatore della mostra, che guiderà i visitatori alla scoperta della decifrazione della tavola stellare di Mereru: le visite sono programmate per martedì 13 luglio, martedì 27 luglio, martedì 17 agosto e martedì 24 agosto, sempre alle ore 16.30. La partecipazione è consentita a un massimo di 20 persone con prenotazione online; il costo è di 7 euro a persona (escluso il biglietto d’ingresso).

“Nel laboratorio dello studioso” è un ciclo di mostre per mettere sotto la lente di ingrandimento una serie di reperti della collezione torinese e offrire ai visitatori un approfondimento inedito sulle storie che custodiscono e sulle ricerche realizzate dal Museo Egizio.

Qui di seguito il calendario delle prossime mostre che saranno realizzate nello spazio della mostra:
● SETTEMBRE-NOVEMBRE 2021 : Figli di Horus proteggete questo ushabti! Il modellino di
sarcofago di Kha (a cura di Paolo Marini)
● NOVEMBRE 2021 – GENNAIO 2022 : Gatti, falchi e anguille. I bronzi votivi per mummie animali (a cura di Johannes Auenmüller)
● GENNAIO – MARZO 2022 : Un santuario portatile per la dea Anuket (a cura di Paolo Del Vesco)
● MARZO – MAGGIO 2022 : Il Libro dei Morti di Baki, Scriba del Signore delle Due Terre (a cura di Susanne Töpfer)

Per maggiori informazioni: www.museoegizio.it
Comunicato a cura dell’Ufficio stampa della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino.

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