TRE RICETTE DELL’ANTICO EGITTO

A furia di parlare di grandi faraoni, spettacolari costruzioni ricche di mistero, piramidi e templi meravigliosi, forse stiamo trascurando qualcosa di molto importante: come si nutrivano nell’antico Egitto? Stasera voglio fare una parentesi culinaria, sì, culinaria! Parlando di antiche popolazioni pensiamo che queste si cibassero di quello che la natura offriva loro, certo con opportune varianti, ma pur sempre limitata alle loro conoscenze primitive. Ebbene, no! Anche in questo l’antico Egitto ci sorprende. La loro civiltà sapeva esprimersi anche a tavola, segno che quando un popolo presta attenzione a ciò di cui si ciba, è un popolo che vive in pace e prosperità, e l’Egitto antico lo era. Evoluto in numerosi campi che noi oggi possiamo solo immaginare, nell’astronomia, nell’ingegneria e in molte altre scienze, poteva farsi mancare un buon piatto? La loro cucina era particolare e ben studiata. Sbaglia chi crede che gli antichi egizi, anche i più poveri, si alimentassero solo di agli o cipolle o rape, ecc. I loro menù erano almeno pari al livello tecnologico da essi raggiunto. Il Nilo forniva cibo al popolo, indirettamente, fertilizzando i campi dai quali si ricavavano grano e altri cereali, legumi, e numerose specialità di verdure, direttamente, con i suoi numerosi pesci e molluschi di cui le acque del Nilo abbondavano. (Di questi ne sentirono la mancanza gli Ebrei quando uscirono dall’Egitto). Certamente il popolo si cibava prevalentemente di cereali sotto forma di pane o polenta di grano, orzo o farro. Già nell’antichità era conosciuto il couscous, che veniva condito con olio di oliva, mandorle e spezie tritate. Le minestre di cereali interi cotti in acqua e sale erano comunissime come pure i chicchi di grano e di orzo tostato. Non saranno stati buongustai nel senso che intendiamo noi oggi ma la loro cucina era sicuramente varia ed equilibrata. La tavola dei nobili, ma soprattutto del faraone e della sua famiglia, non mancava certo di ricette che rendevano più appetitosi i loro piatti. Un esempio lo troviamo sulle pareti della tomba di Ramesse III dove sono dipinte le varie fasi di produzione delle “spirali”, i dolci di cui era ghiotto. Grazie allo studio di Giorgio Correnti, Direttore generale del Sito di Giornalismo per arte di vario genere YouPopcorn.net, dell’11 novembre 2016, si possono trovare tre ricette dell’Antico Egitto che sono risalite a noi grazie alla loro trasposizione nei geroglifici trovati degli archeologi.

SFORMATO DEL COSTRUTTORE DI PIRAMIDI

Ingredienti: Orzo, cipolla, mandorle tritate, formaggio non stagionato, olio, sale e pepe. Per cucinare il tipico sformato di questi costruttori, ci rifacciamo a delle notizie trovate in varie pergamene.
Prima di tutto, facciamo lessare l’orzo e lasciamolo riposare in una terrina coperta. Sbucciamo e tritiamo la cipolla e cuociamola a fuoco basso con due cucchiai d’olio e un goccio d’acqua. Una volta che la cipolla sarà macerata, aggiungiamoci l’orzo e le mandorle tritate, mescolando il tutto fino ad avere un composto omogeneo. Aggiungiamoci del formaggio non stagionato precedentemente tritato e aggiustiamo di sale e pepe. Mettiamo, infine, il composto in una pirofila e inforniamola per una ventina di minuti.

GOLOSITÀ DI RAMSES

Ingredienti: Semola di grano duro, formaggio di pecora o capra, strutto, miele, semi di papavero.
La ricetta è semplice: impastiamo la semola di grano duro ammollata nell’acqua con il formaggio salato usando la stessa quantità sia di uno che dell’altro. Facciamo delle frittelle con questo impasto e friggiamole nello strutto caldo. Infine, cospargiamo ogni frittella con miele e semi di papavero.

BOLLITO ALLA KARNAK

Ingredienti: Cicerchia (o fave), cipolla, aglio, milza, fegato, polmone e un taglio di carne di vitello.
La ricetta tipica era il proteico bollito di Karnak. Esso veniva fatto facendo bollire per molto tempo le parti più nobili della mucca e del vitello. Per riproporlo ora, prendiamo una bella pentola alta con tanto di coperchio e inseriamoci milza, fegato e polmone di mucca, insieme ad un bel taglio di carne di vitello. Aggiungiamoci cipolla tagliata e aglio sbucciato e la cicerchia, una specie di legume simile alla fava. Aggiungiamoci dell’acqua e lasciamo sul fuoco basso a bollire per diverse ore (di solito, almeno tre). Serviamo, poi, accompagnato da pane e birra di kamut.

Buon appetito con le ricette dell’Antico Egitto.

  • Fonti Web:
    Michele Razzetti, “Ecco come mangiavano davvero gli egizi”, Munchies food by vice, 2018,
  • Giorgio Correnti, “YouPopcorn.net” 2016

Piero Cargnino

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Piero Cargnino

Ho sempre nutrito la passione per l’egittologia fin da ragazzo ed ho sempre continuato a studiarla. Da quando sono in pensione studio la Storia in generale. Nel 2006 mi sono iscritto all’Associazione Culturale Seshat della dott.ssa Mazzanti, dove, durante una sua conferenza con IL Dott. Zahi Hawass, ho vinto un viaggio in Egitto messo in palio dal Consolato egiziano di Torino.
Dal 2009 al 2017 sono stato socio volontario dell’ACME (Amici e Collaboratori del Museo Egizio) ed ho esercitato, oltre che come volontario presso il Museo, dove ho collaborato con la Direttrice Eleni Vassilika, anche l’incarico di Tesoriere dell’Associazione. Ho avuto numerosi incontri con il compianto Prof. Silvio Curto che mi ha seguito parecchio nei miei studi di egittologia e mi ha lasciato in dono diverse sue pubblicazioni che custodisco gelosamente.

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