Storie di Persone e di Musei: “L’Archeologico di Frosinone: realtà e nuove prospettive”

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Protagonista del ciclo Storie di Persone e di Musei è il Museo Archeologico di Frosinone (FR), raccontato dalla Direttrice Maria Teresa Onorati e dal Sindaco Nicola Ottaviani. Il Museo Archeologico di Frosinone, di proprietà comunale, è stato istituito con delibera di Giunta del 18 gennaio 1972, progettato e parzialmente realizzato nel corso del 1993 e ufficialmente inaugurato il 9 aprile 1994.

Missione del Museo è la conservazione, la valorizzazione e la fruizione da parte dell’utenza dei beni di interesse storico-archeologico della Città e del territorio circostante, con particolare riferimento all’area storicamente occupata dalla popolazione preromana dei Volsci.

Oltre alle sale espositive principali dedicate alla Preistoria e alla Protostoria (Sala I), all’Età arcaica(Sala II) e all’Età romana (Sala III), l’allestimento museale comprende una sala per le esposizioni temporanee (Sala IV), uno spazio riservato alle attività didattiche e un’Area di accoglienza destinata ad illustrare la logica espositiva del Museo e a favorire la fruizione pubblica della struttura e dei servizi offerti.

Dal 2015 la Sala dell’Età romana è stata arricchita grazie alla donazione della collezione Vittorio Palermo, un importante corpus di monete tardo-repubblicane e imperiali allestite in un monetiere modulare e interattivo che offre diversi livelli di lettura, anche digitale, dei reperti numismatici.

La struttura è organizzata e opera secondo le norme del regolamento e nel rispetto degli standard di qualità prestabiliti nella carta dei servizi, entrambi consultabili in rete sul sito web che, unitamente ai social network, concorre a rafforzare e a rendere costante il legame tra i cittadini e l’istituzione museale.

La mancata dotazione di spazi museali adeguati e la dispersione di importanti nuclei di materiali sono i fattori che hanno contrassegnato la storia del Museo Archeologico sia nella lunga fase di gestazione compresa tra gli scorsi anni Settanta e i primi anni Novanta, sia nella successiva fase di concreta realizzazione e avvio di funzionamento della struttura, intrapresa nel 1993.

Fattori che esplicano tuttora i loro effetti, in termini di spazi rimasti di dimensioni minimali e di invisibilità delle testimonianze che il sottosuolo archeologico continua a restituire, ma che, ciononostante, non hanno impedito di consolidare, anno dopo anno, una realtà museale oggi sempre di più percepita come il luogo, unico e speciale, che preserva un’eredità storica collettiva e che, al tempo stesso, svolge l’importante compito di trasmetterne gli insostituibili valori che compongono la memoria della comunità e del suo territorio.

L’incremento dei servizi al pubblico attualmente attivi per il bacino scolastico comunale e provinciale e per il tempo libero di bambini e ragazzi, di famiglie e gruppi, unitamente alla ricerca e alla valorizzazione dell’ingente patrimonio archeologico ad oggi frammentato in diversi depositi, costituiscono gli obiettivi che l’Archeologico di Frosinone intende perseguire per dilatare la conoscenza e la fruizione della struttura da parte di segmenti di pubblico sempre più ampi rendere costante il legame tra i cittadini e l’istituzione museale.

Il ciclo Storie di Persone e di Musei

La conferenza rientra nel ciclo di incontri “Storie di Persone e di Musei”, finalizzato al perseguimento dello spirito della Convenzione di Faro (2005) sul valore dell’eredità culturale per la società e, al contempo, ispirato al “decalogo per un Museo che racconti Storie quotidiane” di  Orhan  Pamuk,  per  dare  spazio  e voce  alle  molteplici  realtà  culturali locali che popolano il territorio di cui il Museo di Villa Giulia è stato ed è tuttora interprete. Lo scopo è quello di mettere a disposizione degli amministratori locali e dei curatori di raccolte civiche di interesse archeologico presenti nelle regioni del Lazio, dell’Umbria e della Toscana un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non tanto dalla prospettiva delle “cose” quanto, piuttosto, da quella delle “persone”, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, “desiderano” identificarsi in tali valori.

L’iniziativa rientra nella programmazione dell’Anno europeo del patrimonio culturale (2018) e ha ottenuto il patrocinio dell’International Council of Museum (ICOM) sezione italiana.

La partecipazione all’iniziativa così come l’ingresso al Museo per i partecipanti alle conferenze saranno eccezionalmente gratuiti, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il prossimo appuntamento del ciclo avrà luogo giovedì 15 marzo e sarà dedicato al Museo Etrusco “Claudio Faina” di Orvieto (TR).

 

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