Nel panorama italiano ed internazionale degli ultimi venti anni, Adrian Tranquilli è l’unico artista che ha utilizzato, ininterrottamente ed esclusivamente, i motivi del fumetto super-eroico, sia come materiale primario della sua ricerca, sia come emanazione di un proprio, inconfondibile vocabolario plastico. Di qui l’ossimoro del titolo della mostra, preso in prestito da una nota saga dedicata agli eroi mutanti, pubblicata dalla “Marvel Comics” sulle pagine di “X-Men” nel 1981 e trasposta cinematograficamente, in tempi più recenti, da Bryan Singer (X-Men – Giorni di un futuro passato, 2014).
Nella sua opera poliedrica che abbraccia media differenti, dalla pittura alla scultura, dal disegno al video, Tranquilli indaga la figura dell’eroe, un modello antropologico transculturale che attraversa tempi e simbologie differenti e molto distanti tra loro – da Thor al Golem, da Eracle a Cristo. I supereroi che popolano l’immaginario collettivo da oltre sessant’anni, sono assunti da Tranquilli a modelli paradigmatici di ogni possibile epos eroico, nonché a simbolo del dualismo salvezza/sacrificio alla base della storia cristologica e della mitologia biblica, sulla quale è fondata la cultura occidentale. Le manifestazioni di crisi e decadenza di questo modello culturale, trovano il loro puntuale riflesso iconografico nelle figure che abitano le sue opere. Spossate o sconfitte, variamente super o anti – eroiche, divengono la metafora amara del rapporto tra individuo e collettività, tra il singolo e le strutture di potere che lo annientano, indifferentemente di stampo religioso, ideologico, politico o economico.
Giorni di un futuro passato è la più articolata e completa mostra fino ad oggi dedicata a Adrian Tranquilli, concepita come un percorso inedito, attraverso alcuni tra i nuclei tematici più significativi della ricerca dell’artista negli ultimi vent’anni.Numerose le opere esposte, appartenenti alle serie più significative dell’artista, come Futuro imperfetto (1998), Age of Chance (2005), AllIsViolent, AllIsBright (2009),In Excelsis (2011 – 13) e The End of the Beginning (2016), presentata, per la prima volta, in questa occasione. Un insieme di istallazioni dal potente impatto visivo, la cui forza evocativa dialoga con l’architettura del museo e con la statuaria classica, eroica per antonomasia, della Collezione Farnese.
Il percorso espositivo, pensato appositamente per gli spazi del Museo Archeologico Nazionale, si dissemina tra il piano terra, i cortili, le Gallerie Farnesiane e il primo piano del museo. Ospitati in questo contesto, i reperti futuribili di Tranquilli narrano una storia della civilizzazione ironicamente avveniristica, assolutamente altra, innescano una serie di contrappunti spiazzanti con i capolavori ospitati dal prestigioso museo napoletano, restituendo una visione d’insieme volutamente destabilizzante, che cortocircuita classicità e futurologia, archeologia e fantascienza.
La mostra Giorni di un futuro passato è accolta nel Museo Archeologico di Napoli nell’ambito del progetto che, da oltre venti anni, il suo Servizio Educativo porta avanti, per favorire l’incontro tra il patrimonio di antichità in esso custodito e i linguaggi del contemporaneo. La mostra gode del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
Adrian Tranquilli, nato a Melbourne nel 1966, vive e lavora a Roma. Tra le sue principali esposizioni personali: Welcome to the Fall, MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto, 2014; Allisviolent, allisbright, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Roma, 2011; Don’tForget the Joker, Palazzo Reale, Milano, 2010; TheseImaginary Boys, Parkhouse, Düsseldorf, 2004; Know Yourself, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Roma 2003; Believe, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2001. Adrian Tranquilli ha preso parte a importanti esposizioni collettive presso numerose istituzioni pubbliche e private tra cui: La Maison Rouge, Fondation Antoine de Galbert, Parigi 2009; Sala de ExposicionesAlcalá 31, Madrid 2008; PAN – Palazzo delle Arti Napoli, Napoli 2007; BotkyrkaKonsthall, Stoccolma 2007; Kunsthalle, Vienna 2006; GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2005; Palazzo delle Papesse – Centro Arte Contemporanea, Siena 2003; Castel dell’Ovo, Napoli 2002; IASPIS, Stoccolma 2002; DalìMuseum, St. Petersburg (Florida) 2001; PAC – Padiglione d’ Arte Contemporanea, Milano 2000; Bienal de La Habana, (Cuba) 2000; MAK, ÖsterreichischesMuseumfürangewandteKunst / Gegenwartskunst Vienna 1999.

La mostra sarà visitabile fino al 6 giugno 2016, dal mercoledì al lunedì (martedì chiuso),
dalle ore 10.00 alle ore 18.00.

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