La scoperta è avvenuta nella Turchia sud-orientale, nell’antica città di Perre, una delle cinque città principali dell’antico Regno ellenistico di Commagene, un regno fondato nel 163 a.C. dal satrapo seleucide Tolomeo di Commagene e indipendente fino al 72, quando divenne parte dell’Impero Romano.

Mehmet Alkan, direttore del Museo di Adiyaman, ha dichiarato che il team di scavo ha portato alla luce una tomba di 2.100 anni, risalente al periodo ellenistico, in cui furono sepolti 14 individui con un corredo funerario formato da vari manufatti e amuleti in faiance; tra questi è stata individuata la divinità protettrice egizia Pateco.

Manufatti con perline e l’amuleto in faience raffigurante il dio egizio Pateco, scoperti nell’antica città di Perre (Ph. AA)

La scoperta ha generato entusiasmo tra i ricercatori, in quanto è la prima volta che questa divinità viene attestata in Anatolia.

Veduta generale dell’area di scavo dell’antica città di Perre ad Adiyaman, Turchia. (Ph. AA)
L’interno della tomba ipogea nell’antica città di Perre, Turchia (Ph. AA)

Pateco (Pataikos in greco), chiamato anche Ptah-Pateco, era un genio o divinità egizia rappresentato in forma di nano, spesso raffigurato su amuleti con funzioni protettive per allontanare il male e guidare le anime nell’aldilà. Rappresentava una forma nana del dio creatore Ptah ed era un amuleto diffuso nel Mediterraneo, soprattutto in centri fenici e punici, ma anche in Etruria e in minor misura in Grecia. Questo genere di amuleti fa la sua apparizione in Egitto durante il Nuovo Regno, ma diventano popolarissimi nel corso del I millennio sino al Periodo Ellenistico. In questo arco di tempo vennero adottati dai Fenici diventando uno degli amuleti più indossati nelle colonie occidentali.

Il nome di questa entità è noto dalle Storie di Erodoto, lo troviamo citato quando descrive in che modo l’ira e la derisione del sovrano persiano Cambise si abbatté nei confronti delle divinità egizie senza esclusione alcuna, quindi anche su Ptah/Efesto la cui immagine, secondo lo scrittore, ricorda quella dei patechi (o pateci), figure che assomigliano a un nano o un pigmeo che i Fenici collocavano sulle prue delle loro navi per proteggerle dalle tempeste.

L’antica città di Perre, invece, situata nell’attuale Adiyaman, è nota per le sue tombe rupestri, le strutture di epoca romana e centro dei legami culturali tra le varie regioni, un’influenza culturale ora ulteriormente arricchita dall’inaspettata presenza di una divinità egizia.

 

Source: Turkiye Today

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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