Una antica via carovaniera univa il Nilo, all’altezza della città di Coptos (attuale Qift), attraverso il deserto orientale, al porto di El-Quseir sul mar Rosso. Oggi una strada asfaltata ricalca questo percorso: le antiche carovane sono state sostituite da grossi e moderni camion che con un incessante e continuo via vai trasportano merci di ogni genere.
A circa 80 km da Coptos, nei pressi del luogo chiamato Bir el-Hammamat, si trovano importanti vestigia dell’antica civiltà egiziana: le cave del WADI HAMMAMAT. Qui fin dai tempi arcaici gli egizi venivano per estrarre una pietra pregiata chiamata “bekhen (bxnw)” (
), che noi oggi conosciamo come ‘grovacca’, e altri tipi di rocce sedimentarie molto ricercate e usate per produrre statue, troni e sarcofagi. A testimonianza di ciò sul sito sono ancora presenti manufatti iniziati e non terminati.
Sulle formazioni rocciose dello Wadi le varie spedizioni che si sono succedute nel tempo hanno lasciato un gran numero di graffiti: queste incisioni appartengono a tutti i periodi della storia egizia, dall’epoca arcaica fino al periodo greco-romano, a testimonianza dell’importanza del luogo.
I graffiti ci forniscono molte informazioni sulle spedizioni che venivano inviate per estrarre le pietre: la composizione gerarchica e l’organizzazione delle missioni, il numero di soldati, di funzionari e di artigiani specializzati, gli scopi della spedizione, i faraoni che le commissionavano, le divinità più rappresentate ecc..
Ad esempio, una stele risalente a Ramesse IV (XX dinastia) ci riferisce di un viaggio effettuato nel III anno del suo regno. La spedizione, imponente, comandata dal I profeta di Amon, Ramessenakht, consta di 8368 uomini tra ufficiali, alti funzionari, artigiani, scalpellini, soldati di fanteria ecc. Il numero non include, anche se li ricorda, 900 uomini che sono morti durante la spedizione (10% del totale) a causa di stenti e della difficoltà del lavoro di estrazione. Si tratta di una notazione interessante dovuta allo zelo degli scribi che tutto vedevano e tutto contavano. Scopriamo anche che i rifornimenti erano giunti su 10 carri trainati da sei coppie di buoi; vi erano poi molti portatori con pane, carne, acqua e dolci anche se non è chiaro come questi portatori siano stati contati.
Inoltre accanto alle iscrizioni formali troviamo anche, come vedremo, incisioni lasciate da singoli personaggi e funzionari con interessanti e simpatiche biografie: e questo rende il sito ancora più importante.
Per testimoniare l’utilizzo del sito durante tutto il periodo della civiltà egizia ho scelto di esaminare alcuni graffiti che appartengono a vari periodi della storia egiziana dall’Antico Regno fino al periodo achemenide (XXVII Dinastia persiana).
Le fotografie risalgono al viaggio che ho effettuato con mia moglie Liliana e con alcuni amici nel 2005 (Foto 1A e 1B).


1) Spedizione di Pepi I: i funzionari1)
La foto 2 riporta un grande graffito dell’antico Regno eseguito nella VI dinastia (2341-2181) durante la spedizione effettuata al tempo del faraone Pepi I [
mry ra (amato da Ra)
ppy (Pepi)] in occasione della sua festa SED. La spedizione, confrontando con altre iscrizioni presenti nel Wadi, avvenne nell’anno 18 del regno di Pepi, anche se su questa datazione vi sono molti dubbi.
Il titolare del graffito e capo della spedizione è Mer-Ptah-Ankh-Mery-Ra (o Mery-Ra Mer Ptah Ankh secondo N. Strudwick), grande architetto reale e costruttore nella Doppia Casa. Nel testo vengono ricordati i numerosi collaboratori dell’architetto dandoci così un’idea della grandiosità e importanza della spedizione e anche un’immagine della complessità della corte del faraone.
Il graffito è composto da quattro righe orizzontali e otto colonne variamente disposte. Le colonne sono scritte in maniera irregolare, confusa e sono quindi di difficile lettura.

Vediamo per primo il testo in orizzontale
a) 
b) 
c1) 
c2) 
d) 
a) nswt bjty mry-ra anx Dt sp tpy Hb-sd wpwt nswt jrt n
b) jmy-r kAt nb nt nswt smr waty mdH nswt qd m prwy mr-ptH-anx-mry-ra
c) Hna jmy-xt Hmwt Sps nswt xw-n-Hr-mry-ra rx nswt jmy-r qd mr anH-m-Tnnt
d) nfr-Hr-n-ptH(-mry-ra) sA//f sanx-n-ptH sAb sHd sS ssj
a) Re dell’Alto e Basso Egitto (Mery Ra) possa vivere in eterno, il primo accadimento della festa Sed, missione reale compiuta dal b) Sovrintendente di tutti i lavori del re, amico unico, architetto reale e costruttore nelle due case Mery-Ptah-ankh-Mery-Ra c1-c2) insieme con: il vice capo degli artigiani, il nobile del re Hw-n-Horo-Mery-Ra, il conosciuto dal re e sovrintendente dei costruttori della piramide, Ankh-em-Chennet d) (il vice capo degli artigiani, il nobile del re)2 Nefer-Horo-n-Ptah(-Mery-Ra), suo figlio, Sankh-en-ptah, l’ispettore anziano degli scribi Sesi.
Leggiamo ora la parte inferiore dell’iscrizione, quella sotto la frattura della roccia. Qui vediamo, pur tra difficoltà ed incertezze, i nomi di altri funzionari che hanno partecipato alla spedizione a conferma della grandezza e importanza di questa impresa.
Per facilità di lettura le otto colonne di cui si compone il testo sono state ulteriormente suddivise.
e) 
f) 
g) 
h) 
i) 
l) 
m) 
n) 
o) 
p) 
q) 
e) smr waty xw n ptH
f) jmy-r kAt anx-mry-ra-mry-ptH sA//f Xry-Hbt anx-mry-ra-mry-ptH
g) sA//f smsw Sps nswt jmy-r nbw nfrrnpt
h) Sps nswt xwnHr
i) imy-r aA nDm-jb
l) twAw jHy
m) tpy Xr nswt pr-aA jmy-r bnrwt (?) Htpsn (?)
n) Sps nswt jmy-r aA snDm-jb sA//f Sps nswt jmy-r aA xwnHr
o) jdy djn, Hpy
p) jmy-r S jmy jrty anxmiwnw
q) jmy.r dpt sHD xw
e) L’unico compagno Khu-n-ptah,
f) il sovrintendente dei lavori Ankh-mery-ra-mery-Ptah, suo figlio, il prete lettore Ankh-mery-ra-mery-ptah,
g) suo figlio anziano, il nobile del re, il sovrintendente dell’oro Neferrenepet,
h) il nobile del re Khuenhor, e il sovrintendente degli stranieri Nedjem Ib,
i) Twaw, Ihy……
m) Il primo sotto il re della Grande Casa, il sovrintendente delle cose dolci (?) Hetepesen (?).
n) il nobile del re, sovrintendente degli stranieri, Senedjemib, Suo figlio, il nobile del re e sovrintendente degli stranieri Khuenhor,
o) Idy, Din, Hepy,
p) Il sovrintendente del lago (?), il pilota Ankhmiunu,
q) Il sovrintendente del lago (?), l’ispettore della barca, Khui.
2) XI Dinastia: Iscrizioni di Ipy 3) 5)
Lasciamo ora l’antico Regno e spostandoci nel tempo incontriamo la XI dinastia (2134-1991) e in particolare l’ultimo faraone della dinastia Nebtauira Montuhotep IV
(anche se alcuni studiosi lo considerano solo un usurpatore).
La vita del faraone Nebtauira Montuhotep IV è poco nota. Le scarse notizie che abbiamo su di lui vengono in gran parte da graffiti ritrovati nelle cave del Wadi el Hudi (30 km a sud est di Aswan) e dello Wadi Hammamat.
Le cave di Wadi el Hudi testimoniano tramite alcuni graffiti la presenza di un funzionario del faraone nel I e II anno di regno alla ricerca di ametista.
Più interessanti e numerosi sono i graffiti lasciati nel Wadi Hammamat da una grande spedizione che avvenne nel II anno di regno del faraone e che era comandata dal visir, principe Amenemhat, che aveva l’incarico di direttore dei lavori.
È molto probabile che questo importante funzionario, governatore del Sud, fosse il futuro Amenemhat I, fondatore della XII dinastia e successore di Montuhotep IV.
Lo scopo principale della spedizione era procurare al faraone un grande sarcofago. Tra i numerosi graffiti lasciati dalla spedizione meritano una menzione quello della gazzella gravida e della pioggia torrenziale che narrano due miracoli avvenuti durante la spedizione stessa4.
Ma noi oggi non ci occupiamo dei graffiti istituzionali della spedizione, ma guardiamo e analizziamo due iscrizioni personali lasciate da un membro della spedizione Ipy figlio di Ipy. Questa analisi ci permette di avere una idea dell’atmosfera reale e viva del mondo egiziano e dei partecipanti all’impresa nel Wadi Hammamat.
Il primo graffito che esaminiamo (Foto 3) è posto a pochi metri dalla strada, è scritto in maniera molto chiara ed è ancora facilmente leggibile e raggiungibile.

a) 
b) 
c) 
d) 
e) 
a) nb tAwy ra anx(w) Dt
b) rx nsw imy-r Hmwwtyw [imy-r] gnwtyw
c) Hr Hrww m aAt nb(t) Sps(t) nt pr
d) nswt xmww aAt nbt ipi sA ipi
e) mry nb//f mAA imy-ib n nb//f
a) Neb Tauira (Montuhotep IV) vivo in eterno
b) Conoscente del re, sovraintendente degli artigiani e degli scultori
c) Superiore dei superiori con tutti i tipi di pietre preziose della casa
d) del re. Artigiano di tutte le pietre, Ipi figlio di Ipi,
e) amato veramente dal suo signore favorito del suo signore
Scopriamo così che il nostro Ipy, figlio di Ipy era il capo degli artigiani e degli scultori della spedizione: aveva quindi un incarico importante sia nella scelta delle pietre sia nel primo lavoro di sbozzatura dei manufatti che veniva fatto subito in situ.
Ma cerchiamo altre informazioni su Ipy. Incontriamo quindi un complesso graffito costituito in realtà da 4 iscrizioni (Foto 4).


Nella parte centrale di questo grande graffito, indicato in giallo, si trova quello che cercavamo: una seconda iscrizione di Ipy figlio di Ipy (Foto 5).
Ma prima di studiare la II iscrizione del nostro personaggio guardiamo rapidamente le altre iscrizioni che costituiscono questo grande graffito.
Quella indicata con una linea blu, si riferisce alla stessa spedizione ed è scritta da un importante funzionario di nome Montuhotep figlio di Antef.
Le altre due iscrizioni, indicate con una linea verde, appartengono al regno di Sethy II (XIX dinastia) e parlano di una spedizione avvenuta nell’anno V del regno del faraone e nominano il visir Praemheb figlio di Penankhet. La missione non era probabilmente guidata direttamente dal Visir ma dallo scriba Neferhotep.6)
Ma torniamo al nostro personaggio Ipy figlio di Ipy. Il secondo piccolo graffito ci dà altre informazioni sull’autore e sulla spedizione. Abbiamo così la conferma che la spedizione è avvenuta nel secondo anno di regno del faraone Montuhotep IV. Inoltre, ci vengono illustrate le capacità in cui il nostro scultore eccelleva: tagliare le colonne e modellare il viso della sfinge.
a)

b)

a) Hsbt 2 nb-tAwy-ra anx mj ra Dt (j)m(y)-r(A) Hmwwtyw [(j)m(y)-r(A)] gnwtyw Hr(y) Hrww
b) m ant jwnw Ts Hr n Ssp jpj sA jpj
a) II anno di regno di Nebtauira (Montuhotep IV), che viva in eterno come Ra, sovrintendente degli artigiani, sovrintendente degli scultori, capo dei capi
b) nel tagliare le colonne e nel modellare il volto della sfinge, Ipi figlio di Ipi
La cosa interessante di queste iscrizioni, molto personali, è che Ipy per magnificare le sue qualità e per fare sapere a tutti l’importanza del suo lavoro abbia scelto di esporle su una parete di una località desertica. Ma per gli egiziani la parola aveva un valore sacro e quindi era importante scrivere le capacità dell’autore e forse il luogo non aveva importanza.
3) XII Dinastia: Iscrizione di Mery 7)
Nel nostro girovagare per lo Wadi Hammamat incontriamo questa magnifica ed interessante iscrizione che risale al tempo del faraone Amenemhat III della XII dinastia (Foto 6).
Ci troviamo nel XIX anno del regno di Amenemhat III quando viene inviata nel Wadi una spedizione per prendere pietre per fare delle statue. La spedizione è comandata da Mery o meglio, visto il contenuto del graffito, dall’ingegnere Mery.
Il personaggio ci dà, fatto estremamente interessante, una serie di informazioni sulle procedure che venivano usate per staccare dalla montagna le pietre e sulla composizione della spedizione.
Mery spiega il metodo usato fino ad allora per estrarre le pietre dalla montagna e fa notare come esso fosse carente perché spesso, durante l’estrazione, le pietre cadendo si rompevano.
Mery introduce allora una innovazione per evitare l’inconveniente. Decide di utilizzare delle rampe per facilitare la discesa delle pietre ed evitarne così la rottura: il cambio di tecnica ha successo. Mery, orgoglioso della innovazione tecnica da lui introdotta, ci dice che questa tecnica è diventata il metodo standard di estrazione.
L’iscrizione dà anche la composizione della spedizione. Scopriamo così che la spedizione aveva tra i suoi membri alcuni marinai. È però da presumere che con questa strana indicazione si intendessero gli operai addetti alla gestione delle corde per il traino e la movimentazione delle pietre e delle statue.
Vediamo ora il testo. Il graffito, scritto in maniera molto ordinata e chiara, è formato, con uno schema di supporto, da una riga orizzontale superiore e da 14 colonne. È da notare che lo schema predisposto non viene completamente riempito lasciando libera una colonna e mezza.

A

1 
2 
3 
4 
5 
6 
7 
8 
9 
10 
11 
12 
13 
14 
A Hsbt 19 xr Hm n nswt bjty [ n mAat ra ] sA ra [ jmn m HAt ] d(w) anx Dd wAs mj ra
1 wD Hm//f jnt n//f mnw m Dw pn Sps
2 jmnt jnt tn wn jn//sn Hr hd
3 jnr Hr Dw pn jmntt mj jrt Dr
4 mty wn jn nn n jnrw Hr wAst
5 r sD n sp gm(w) SA
6 xnt jryt Dd jn xrp kAw wHmw n
7 arryt mry Hwy-A
8 jr.tw smA sfn jnrw
9 aHa.n jr(w) pA smA
10 wn jn.tw Hr sfn nA n mnw
11 mj Dd.n//f nbt n sp jr.t(w) n Dr-bAH
12 aHa Sms//f twt (jnr) Sps 10
13 mSa//f n Xrt-nTr 20 jkyw 30 Xnww
14 30 mSa aSa 2000
A Anno 19 sotto la maestà dell’Alto e Basso Egitto [Ny-Maat-Ra] Figlio di Ra [Amenemhat], dotato di vita, stabilità e potere come Ra.
1 La sua maestà ha comandato di portare a lui monumenti da questa sacra montagna
2 dell’ovest della valle. Allora essi attaccano (fanno cadere) la pietra
3 da questa montagna occidentale come fatto prima
4 precisamente. Allora queste pietre si rovinavano
5 fino a rompersi senza mai trovare un pezzo intero
6 nelle vicinanze. Il direttore dei lavori, il procuratore della sala
7 d’udienze, Mery dice: Allora
8 si faccia una rampa per estrarre le pietre.
9 Allora fu costruita questa rampa.
10 Poi si estraggono questi monumenti
11 tutto come aveva detto. Ciò non è mai stato fatto fino allora.
12 Allora egli riporta 10 statue di pietra nobile.
13 Il suo gruppo della necropoli: 20 uomini; scavatori: 30; marinai (manovratori alle corde):
14 30; una grande equipe: 2000 uomini
Infine, un’ultima notazione prima di lasciare questa iscrizione. Il nome di Mery non compare nel testo fino a quando non viene introdotta l’innovazione tecnica. Sintomo quindi dell’importanza dell’innovazione e di un po’ di vanità del nostro Mery che anche nell’antico Egitto non mancava.
XXVII Dinastia: Iscrizione di Atiyawahy e di Ariyawrata

Continuiamo il nostro viaggiare nel Wadi Hammamat e ci troviamo di fronte al graffito riportato in Foto 7: è l’iscrizione di Atiyawahy che risale alla XXVII dinastia, la dinastia persiana.
Questo graffito ci dimostra come le cave dell’Hammamat siano state sfruttate durante tutto il periodo di esistenza della civiltà egiziana, anche nei periodi di dominazione straniera.
In particolare la dinastia achemenide ha lasciato ampie tracce del suo passaggio in questo sito e le iscrizioni trovate sono state spesso utilizzate dagli storici per ricostruire alcuni avvenimenti della I dominazione persiana in Egitto e per determinare la cronologia degli eventi8.
In questi testi è interessante osservare la grafia dei nomi dei faraoni persiani: i nomi originali stranieri sono scritti in forma egiziana utilizzando il valore fonetico dei geroglifici cercando di avvicinarsi il più possibile alla pronuncia dei nomi9.
Ma vediamo più in dettaglio l’iscrizione della fotografia 7.
Ci troviamo di fronte ad un testo doppio che si riferisce a Dario I nell’anno 36 del suo regno (l’anno della sua morte) e a Serse nell’anno 13 del suo dominio.
Il titolare del graffito è Atiyawahy, governatore di Coptos, definito nel testo ‘saris di Persia’10. Stando alle diverse iscrizioni ritrovate nell’Wadi Atiyawahy ha servito sotto i re persiani Cambise, Dario e Serse: il lungo periodo in questione potrebbe fare pensare a due personaggi, ma un’iscrizione che riporta contemporaneamente i nomi di Cambise, Dario e Serse non conferma questa supposizione. Egli è anche ricordato in altre incisioni come figlio di un certo Artames la cui famiglia doveva essere molto importante perché le iscrizioni dell’Hammamat indicano che suoi tre figli hanno guidato spedizioni persiane nelle cave dell’Hammamat11.
Vediamo ora l’iscrizione di Atiyawahy in dettaglio:
1 
2 
3 
4 
1 Hsbt 36 nTr nfr nb tAwy sA ra nb xaw
2 jntryuS anx mj ra Dt Hsbt 13 n sA//f nb tAwy sA ra nb xaw
3 xSjArS anx mj ra Dt jr n srst n prs r-pat gbtiw
4 Atjwhy
1 Anno 36 il dio buono Signore delle due terre figlio di Ra Signore delle corone Dario Viva come Ra in eterno
2 Anno 13 di suo figlio Signore delle due terre Signore delle corone Serse Viva come Ra in eterno
3 Fatto dal Saris di Persia governatore di Coptos
4 Atiyawahy

Ma il nostro girovagare non è ancora finito. Siamo fortunati e ci imbattiamo in un’altra iscrizione (Foto 8) che ci parla di Artames e di un altro dei suoi figli, Ariyawrata; il suo terzo figlio nominato nell’Wadi si chiama Arywrty.
L’iscrizione ci informa che Ariyawrata andò nel Wadi Hammamat nell’anno 16 e 17 del regno di Artaserse, il quarto re persiano che governò l’Egitto dopo Cambise II, Dario e Serse. E per dimostrare come questa importante famiglia persiana fosse completamente integrata nel tessuto egiziano Ariyawrata viene anche ricordato con un soprannome tipicamente egiziano, Djehor.
Vediamo adesso il testo e la traduzione:
1 
2

3 
4 
5 
6 
7 
8 
1 Hr aA sA Ast
2 Hsbt 16 nTr nfr nb tAwy Hsbt 17
3 ArtxSsS d(w) anx Dt mj ra
4 mnw Hr Ast gbtjw
5 jmn-ra nswt nTrw nb pt
6 dj anx (n) (srs) prs ArywrtA
7 Dd n//f rn DdHr sA jrtAms jr(w) n nb(t) pr
8 knDA (iw)//f mn m Hr
1 Horo il grande, figlio di Iside
2 Anno 16 dio buono, signore delle due terre Anno 17
3 Artaserse dotato di vita in eterno come Ra
4 Min, Horo, Iside di Coptos
5 Amonrasonther, signore del cielo
6 che essi diano vita a (saris) di Persia, Ariyawrata,
7 soprannominato Djehor, figlio di Artames, nato dalla signora
8 Qandia: che egli possa stare davanti [a Min, Horo, Iside di Coptos Amonrasonther, signore del cielo]
Finisce qui il nostro viaggio nel Wadi Hammamat.
Varie altre decine di iscrizioni sono state incise sulle sue rocce e la loro lettura ci dà una magnifica e non usuale immagine della civiltà egiziana. Il sito è purtroppo fuori dalle normali rotte turistiche, anche per la difficoltà di raggiungerlo in mezzo al deserto: una visita però permette non solo allo studioso, ma anche al turista di avere visione più completa della vita quotidiana degli antichi egizi.
Mario Lauro
1) L’iscrizione è riportata da G. Goyon in ‘Nouvelles Inscriptions du Wadi Hammamat‘ e da N. C. Strudwick ‘Texts from the Pyramid Age’.
2) La riga di geroglifici c1 regge, oltre alla riga c2, anche la riga di geroglifici d.
3) La prima iscrizione di Ipy è stata copiata per la prima volta da Lepsius e pubblicata nel Denkmäler, II, 149h. È stata tradotta da G. Maspero e riportata nell’Etudes de Mythologie et d’archeologie égyptiennes, tomo IV pag 13. L’iscrizione è riportata anche nel volume di J. CNario Lauroouyat e P. Montet “Les inscriptiones de Ouadi Hammamat”.
4) Alan Gardiner: La civiltà Egizia (Giulio Einaudi Editore).
Il primo dei due miracoli narra la storia di una gazzella gravida che, avanzando con coraggio verso gli uomini che stavano cercando la pietra migliore per coprire il sarcofago, partorisce proprio sulla pietra che era adatta a chiudere il sarcofago.
Il secondo miracolo riportato racconta che una pioggia torrenziale rivelò la presenza di un pozzo di oltre 4 metri per 4 pieno d’acqua indispensabile per proseguire la spedizione.
5) La seconda iscrizione di Ipy figlio di Ipy è riportata nel testo di G. Goyon ‘Nouvelles inscriptiones du Wadi Hammamat‘.
Anche il graffito relativo a Montuhotep figlio di Antef è riportato nello stesso testo.
Questo personaggio viene descritto come ‘portatore dei sigilli del re, amico unico, comandante dell’esercito, grande tra i grandi, ispettore degli ispettori, philarca di Tebe, governatore del tempio, sovrintendente alla mungitura della vacca (?)’.
6) Le iscrizioni che si riferiscono alla spedizione sotto Sethy II sono riportate nel volume di George Goyon “Nouvelles inscriptiones du Wadi Hammamat“ e nei volumi di K.A.Kitchen ‘Ramesside inscriptions‘.
7) Il graffito è pubblicato in “Les inscriptions du Ouadi Hammamat” di J. Couyat e P. Montet.
Citiamo un articolo di Ronald J. Leprohon ‘A note on Hammamat‘ in Goettinger Miszellen e una traduzione in francese di Serge Rosmorduc.
8) I graffiti delle spedizioni persiane sono riportati sia da Couyat-Montet (Les inscriptiones de Ouadi Hammamat) sia da G. Goyon (Nouvelles inscriptiones du Wadi Hammamat). Quelli qui esaminati sono riportati nel testo di Couyat Montet. Le iscrizioni persiane sono inoltre analizzate e tradotte da George Posener in ‘La premiere domination perse en Egypte: recueil d’inscriptions hieroglaphiques‘.
9) I re persiani nominati nei graffiti che esamineremo sono tre: Dario, Serse e Artaserse.
Dario in persiano si pronunciava probabilmente Dārayavuš da cui la trascrizione geroglifica jntryuS. Per gli egizi la difficoltà era nel riprodurre la consonante iniziale D che è stata resa nel tempo in vari modi come testimoniano le varie grafie trovate per il nome di Dario.
Serse in antico babilonese era xiSiarSi. La trascrizione geroglifica xSjArS deriva dalla trascrizione in aramaico.
Artaserse era in antico babilonese artakšassu. La forma egiziana ArtxSsS deriva dalla trascrizione aramaica (George Posener in ‘La premiere domination perse en Egypte: recueil d’inscriptions hieroglaphiques‘ pag. 161-162.
10) La denominazione ‘Saris di Persia’ è attestata nel periodo persiano (WÖRTERBUCH DER AEGYPTISCHEN SPRACHE). Il termine dovrebbe derivare dall’accadico con il significato di ‘colui che è a capo‘. La traduzione è quindi ‘comandante persiano‘.
11) Le iscrizioni di Atiyawahy e di Ariyawrata sono ricordate anche in ‘La civiltà Egizia’ di Alan Gardiner.

















