I graffiti dell’isola di Sehel
Il diario di viaggio del nostro Gilberto Modonesi ci conduce questa volta sull'isola di Sehel, a pochi chilometri da Elefantina, dove gli splendidi scorci di natura fanno da contorno alle rocce granitiche che conservano centinaia di graffiti databili fra l'Antico Regno e il Periodo Romano. Buona lettura!
Il papiro Harris
Il Papiro Harris, noto anche come Grande Papiro Harris I, è uno dei più grandi papiri ritrovati in Egitto, lungo circa 42 metri e composto da 79 tavole. Risale alla XX Dinastia (1200 a. C. ) e fu scritto dal faraone Ramesse IV in onore del padre Ramesse III. Trovato a Medinet Habu, vicino alla tomba di Ramesse III, potrebbe esser stato conservato in una biblioteca. Acquistato dall'inglese Anthony Charles Harris, è oggi al British Museum. Il papiro è unico perché, pur scritto da Ramesse IV, sembra essere raccontato in prima persona come se fosse il padre. Esso elenca i doni del sovrano padre alle divinità e narra gli eventi storici di quel periodo, con una preghiera finale per la protezione del figlio. Questa ricerca di Mario Menichetti concerne l'interpretazione e traduzione delle tavole da 1 a 13 e da 22 a 23, confrontando i caratteri geroglifici con la scrittura ieratica dell'epoca.
Il Museo Archeologico Nazionale del Sudan è stato devastato e depredato...
Venerdì scorso l'esercito sudanese ha riconquistato il Museo Archeologico Nazionale del Sudan, ma lo ha trovato devastato e completamente depredato di tutti i suoi tesori. Quello che non è stato possibile vendere al mercato nero è stato distrutto dalle forze paramilitari della Rapid Support Forces (RSF).
La festa di “Prendere Il Pastorale”
Le colonne della sala ipostila nel tempio di Esna sono decorate con iscrizioni geroglifiche che descrivono tre grandi feste celebrate nell'antica Latopolis Magna. Una di queste era la festa di "Prendere il Pastorale", detta anche "Festa della vittoria di Khnum", che si svolgeva a nord della città dove sorgevano due templi separati da una distesa d'acqua conosciuta come "Stagno Rosso". Alberto Elli, in questo nuovo Speciale, ci illustra i dettagli di questa festività analizzando il testo geroglifico accompagnato come sempre da traslitterazione, traduzione e note grammaticali commentate. Cogliamo l'occasione per ringraziare Alberto di aver condiviso ancora una volta con tutti noi il suo instancabile lavoro per il piacere della Conoscenza.
Thot Hill
In questo nuovo articolo, il nostro Gilberto Modonesi ci condivide un suo vecchio diario di viaggio in cui racconta la sua ascesa alla cosiddetta "Thot Hill", un sito sperduto fra le montagne tebane dove si trovano i resti di un tempio faraonico. Buona lettura!
Frammenti del papiro di Senemnetjer ritrovati al Castello del Buonconsiglio di...
Durante i lavori di sistemazione dei reperti egizi al Castello del Buonconsiglio di Trento sono stati trovati quattro frammenti appartenenti al Papiro di Senemnetjer, di cui un altro frammento è conservato al Museo Archeologico di Firenze. Il papiro era stato ritrovato a Saqqara ed è databile ai regni di Hatshepsut e Thutmosi III.
La bella riunione
Dal XIII al I secolo a. C. in Egitto si teneva una cerimonia per unire la dea Hathor e il dio Horus. Ripresa in bassorilievi e testi al tempio di Edfu, la cerimonia è descritta dettagliatamente nei volumi di Émile Chassinat e Maurice Alliot. I preparativi duravano due settimane a Dendera, con la barca di Hathor rimorchiata verso Edfu. Il viaggio durava quattro giorni, con tappe religiose importanti e all'arrivo, i riti di incontro tra le divinità includevano sacrifici e celebrazioni. A differenza di altri riti, questa festa era aperta al pubblico, con grande partecipazione popolare.
Cibo dell’antico Egitto: tra vita, morte e culto
Vi siete mai chiesti che aspetto avesse il pane preparato dagli antichi Egizi? Era diverso da quello che prepariamo oggi? Quali ingredienti aggiungevano? Cosa mangiavano? Come conservavano il cibo? Quali strumenti utilizzavano? Esistevano rituali specifici associati al cibo nell'antico Egitto? Questo cibo faceva parte delle celebrazioni religiose?
Se queste domande stuzzicano la nostra curiosità, possiamo trovare le risposte visitando la nuova mostra temporanea organizzata dal Museo Egizio del Cairo (quello in piazza Tahrir), intitolata "Cibo dell'antico Egitto: tra vita, morte e culto".
Qualche spigolatura sulle piramidi menfite e i loro costruttori
In questo nuovo articolo, il nostro Gilberto Modonesi ci racconta storie ed aneddoti legati ai costruttori delle piramidi, da Snefru ad Amenemhat III. Buona lettura!
Inaugurazione della casa dell’Orto Botanico di Pompei
Il 14 marzo, in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, apre al pubblico la Casa dell'Orto Botanico a Pompei, nota anche come Casa di Nesso. Questo spazio verde di oltre 800 mq riunisce specie botaniche coltivate nell'antica città, come alberi da frutta e piante medicinali. Durante l'apertura, ci sarà un percorso guidato sulla potatura del verde. Si può prenotare per il gruppo fino alle ore 12 del 13 marzo via email. Il progetto coinvolge anche ragazzi con autismi e disabilità cognitive, promuovendo l'agricoltura sociale nel sito archeologico. La Giornata nazionale del Paesaggio mira a sensibilizzare sui valori della tutela del paesaggio.
Porta Stabia, le ultime ricerche sull’area delle tombe
Pubblicato oggi sul sito del Parco Archeologico il nuovo e-journal intitolato: Rubbish and public memory at the Stabian Gate: when archaeology defines an urban gateway. L’articolo è scritto da vari autori e si inserisce nei progetti di ricerca del Parco archeologico di Pompei. Tra il 2021 e il 2024, lo scavo delle tombe a Porta Stabia ha studiato l'accesso alla città e i cambiamenti storici. Sono stati identificati riempimenti del II secolo a. C. e rifiuti urbani nell'area. Il testo è stato rivisto da Talia Smith ed è parte di un progetto con l'École française de Rome.
Storie di fantasmi nell’Antico Egitto: la tomba di Nebusemekh
La raccolta di vari frammenti di ostraka conservati in diversi musei del mondo ha reso possibile la ricostruzione di una vera e propria "ghost-story", una storia di fantasmi accaduta nell'Egitto di 3000 anni fa. Lo spirito dell'ufficiale Nebusemekh appare nel sonno ad un uomo, lamentandosi con lui del suo triste vagabondare nell'Aldilà a causa delle condizioni rovinose in cui versava la sua tomba terrena. L'uomo racconta l'accaduto al Sommo Sacerdote di Amon a Karnak, Khonsuemheb, il quale ... ... ... ce lo racconta Piero Cargnino in questo suo nuovo articolo. Buona lettura!
Karnak: scoperti amuleti e gioielli in oro della XXVI dinastia
La missione archeologica franco-egiziana del Centro Franco-Egiziano per lo Studio dei Templi di Karnak (CFEETK), in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità e il Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica, ha riportato alla luce alcuni gioielli risalenti all'inizio della XXVI dinastia (664–610 ca. Periodo Saita) nel settore nord-occidentale del Tempio di Karnak.
Thutmose II: già individuata la seconda tomba? Riflessioni.
Sono passati pochi giorni dall'annuncio del ritrovamento della tomba di Thutmose II, l’eco della notizia e di tutte le discussioni nate intorno ad essa risuonano ancora fresche, ma sembrano già esserci nuovi risvolti che non sono da sottovalutare. Per oltre un secolo si era cercata la dimora per l’eternità di un faraone ancora assente nella lista delle sepolture reali del Nuovo Regno, ed ora, nel giro di pochissime ore, se ne potrebbero annunciare addirittura due, entrambe afferenti al IV sovrano della XVIII dinastia. Ma tutti gli indizi portano a Thutmose II?
Identificata la tomba di Thutmose II: si completa l’elenco delle sepolture...
Erano oltre cento anni che si aspettava questo momento, da quando nel 1922 Howard Carter scoprì la tomba del celebre faraone bambino, Tutankhamon. Per completare l'elenco delle sepolture dei faraoni che regnarono durante la XVIII dinastia (1543-1292 a.C.), la dinastia egizia che segnò l'inizio del Nuovo Regno, mancava solo lui all'appello, Thutmose II. E adesso sembra proprio che ci siamo, anche l'ultima tomba reale è stata individuata!
Pudore e censura in Egittologia
In questo nuovo lavoro, il nostro Gilberto Modonesi ci porta a conoscenza di un articolo pubblicato nel 2002 sulla rivista "Egypt, Afrique et Orient" in cui si parla di interventi censori praticati dagli egittologi su monumenti e documenti egizi che mostravano scene di sesso e il membro maschile. Buona lettura!
Kebra Nagast
Il Kebra Nagast (tradotto con "La Gloria dei Re") è un antico testo etiopico scritto in Ge'ez che narra la storia leggendaria della dinastia salomonica d'Etiopia. Il testo racconta la storia della regina di Saba che andò in visita al re Salomone a Gerusalemme e dalla loro unione nacque il primo imperatore d'Etiopia, Menelik I. Secondo la narrazione, fu proprio lui a portare in Etiopia l'Arca dell'Alleanza, episodio - questo - che rivela l'intenzione con cui fu scritto il testo, cioè quella di legittimare il potere degli imperatori etiopi sostenendo la loro diretta discendenza da Salomone e Davide.
Alberto Elli, nel giorno del suo compleanno, regala ai lettori di MediterraneoAntico la traduzione e il commento di questo testo sacro, considerato fondamentale per la cultura e la storia dell'Etiopia.
Alcune curiosità sulla religiosità del sesso nell’Antico Egitto
Gli antichi egizi non avevano tabu di tipo sessuale. Il sesso era parte della quotidianità e certi comportamenti sessuali erano considerati normali ai fini della vita e associati a un valore fondante della cultura egizia: la fertilità a tutti i livelli. Gilberto Modonesi, in questo nuovo articolo, ci presenta alcune curiosità sulla religiosità del sesso nell'antico Egitto prendendo in esame alcuni oggetti "stravaganti" reperiti nelle tombe, ma che - proprio per il luogo in cui erano stati deposti - dovevano avere un significato religioso importante per il defunto.
Testa a pera o testa a uovo?
Nel complesso di Karnak, più precisamente nell'angolo nord-ovest del lago sacro, una scala conduce ad una struttura conosciuta come "l'edificio di Taharqa nel lago sacro". Purtroppo ne rimane solamente la parte sotterranea, ma certamente questa struttura aveva una relazione con le cerimonie che avevano luogo sulla superficie del lago.
Scoperta una testa tolemaica a Taposiris Magna
Scoperta una testa di marmo finemente lavorata del Periodo Tolemaico a Taposiris Magna, un sito archeologico situato a 45 km a ovest di Alessandria d’Egitto.