

Enūma eliš - Traduzione - Tavoletta V
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Alberto ELLI
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Al suo interno io voglio stabilire il suo santuario e
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assegnare la mia cella (e) contemplare la mia regalità.
125
Quando dall’Apsû salirete (per andare) all’assemblea,
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in quello stesso luogo sia il vostro posto per la notte, per tutti voi!
127
Quando dai cieli discenderete (per andare) all’assemblea,
128
in quello stesso luogo sia il vostro posto per la notte, per tutti voi!
129
Chiamerò il suo nome Babilonia, le residenze dei grandi dei,
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e noi in essa celebreremo feste».
131
Udirono gli dei, suoi padri, questo suo discorso
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... : « ... i tuoi dei(?).
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Su tutto ciò che le tue mani hanno creato
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chi ... (più di) te può avere (autorità)?
135
Sulla terra, che le tue mani hanno creato,
136
chi ... (più di) te può avere (autorità)?
137
Babilonia, il cui nome hai pronunciato,
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in questo stesso luogo assegna (?) il nostro posto della notte per l’eternità!
139
... che portino le nostre offerte,
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...
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Che qualcuno (possa compiere?) il nostro lavoro, che noi ...
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in questo stesso luogo ... il suo mantenimento ...».
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Si rallegrarono ...
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gli dei, essi ... li ...
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Colui che sa ... il loro ... la luce.
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Aprì la sua bocca; il suo discorso (fu ...)
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... il loro ...
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...
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Gli si prosternarono gli dei e gli parlarono;
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a Lugaldimmerankia, loro signore, essi si rivolsero:
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«Precedentemente tu eri il signore, il nostro figlio favorito;
152
ora sei il nostro re, il saggio, ...
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colui il cui incantesimo ... ci ha conservato in vita,
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... l’aura della mazza e dello scettro,
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... tutta la scienza,
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che esegua i piani e noi ...».