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79

Gudea di Lagash – La costruzione del tempio di Ninjirsu - Cilindro A

A II.22 - 51

en d.nin.gir

2

.su

2

.ke

4

šu

ba.ši.ti

[en

d

Nin.Jirsu.ak

].e šu.Ø ba.n.ši.n.ti.Ø

il signore Ninjirsu, accettò.

d

Nin.Jirsu.ak.e : Nin.Jirsu è costruzione genitivale, solitamente non marcata; l’aggiunta, tuttavia del marker

dell’ergativo porta a scrivere la .(a)k del genitivo. E’ usato quale apposizione specificativa di lugal.ani

(GSG2.21): “Il suo re, il signore Ninjirsu, accettò da Gudea…”

šu…ti : “accettare, ricevere, prendere”; lett. “avvicinare la mano a qualcosa”, col terminativo (TSL.319;

MSG.317-318; GSG1.124); “die Hand an etwas heranbringen = entgegennehmen” (GSG2.61);

l’oggetto al quale si tende la mano per prenderlo sta, per natura, in locativo-teminativo (GSG2.126n2).

Quindi: “Accettare qualcosa (locativo-terminativo) da qualcuno (terminativo)”; šu

ba.ši.ti

“er nahm es

von ihm an” (GSG1.169,191)

.n.ši

: DP del terminativo, preceduto dal

prefisso pronominale opzionale

(MSG.203-204; TSL.226;

GSG1.210; GSG2.184)

A II.23 - 52

e

2

ba.BI.ka

3

.eš

3

i

3

.ak

[[e

2

ba.gara

2

!

].ak].a eš

3

.eš

3

.Ø i

3

.n.aka.Ø

Nel tempio di Bagara la festa esh-esh celebrò;

Bagara : vedi A II.9

.a : marker del locativo, non cross-ref

3

.eš

3

: accadico

e/išš

!

šu

“ein Monatsfesttag” (AH 1.258); “a festival (All-Shrines) (reduplicated 'shrine')”

(SL); festa celebrata mensilmente, e designazione delle offerte che si facevano in quell’occasione. Per

la grafia, vedi GSG1.72 (“unsicher ist ob in eš

3

.eš

3

ein pluralisches Element steckt”).

ak(a) : “to make, to do” (GSG2.84). Il soggetto è Gudea

A II.24 - 53

ensi

2

.ke

4

d.ja

2

.tum

3

.dug

3

.še

3

ki.na

2

.a.ni

. ba.gub

ensik.e

d

Jatumdug.še

3

ki.na 2

.ani.Ø ba.n.gub.Ø

il governatore vicino a Jatumdug il suo letto pose,

ensik : la forma originale di ensi

2

è ensik (cfr. accadico

iššiakkum

(AH 1.398); la “k” finale normalmente

cade, mentre permane se seguita da vocale, qui dal marker dell’ergativo; probabilmente si tratta di una

(a)k del genitivo, vedendo ensi come nome composto (vedi A I.12; cfr. GSG1.89,97-98, 105 in

relazione a A V.11)

Jatumdug: figlia di Anu, dea-madre locale nella città-stato di Lagash, distinta da Bau (Baba; alcuni, invece

identificano le due divinità); Gudea la considera sua madre corporale e per lei costruì in

Uru.ku

un

tempio chiamato E.gula “la grande casa”. Il significato del nome è dato come “Sweet Bearer of the Cup”,

con ja

2

“basket; house; stable”; tum

3

“ to bring; to carry away; to obtain; to be suitable, fit; to prepare”;

dug

3

(du

10

) “sweet, good; beautiful” (SL)

.še

3

: maker del terminativo (“verso Jatumdug”), non cross-ref.

ki.na

2

: “lieu de repos, chambre à coucher; lit” (PLS.83; GSG1.146); “sleeping quarter; bed” (PSD2.139, s.v.

kinud

); sostantivo composto: da sostantivo e da verbo (GSG1.61, 146); na

2

: “gesir, être couché”