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Gudea di Lagash – La costruzione del tempio di Ninjirsu - Cilindro A
A II.22 - 51
en d.nin.gir
2
.su
2
.ke
4
šu
ba.ši.ti[en
d
Nin.Jirsu.ak].e šu.Ø ba.n.ši.n.ti.Ø
il signore Ninjirsu, accettò.
d
Nin.Jirsu.ak.e : Nin.Jirsu è costruzione genitivale, solitamente non marcata; l’aggiunta, tuttavia del marker
dell’ergativo porta a scrivere la .(a)k del genitivo. E’ usato quale apposizione specificativa di lugal.ani
(GSG2.21): “Il suo re, il signore Ninjirsu, accettò da Gudea…”
šu…ti : “accettare, ricevere, prendere”; lett. “avvicinare la mano a qualcosa”, col terminativo (TSL.319;
MSG.317-318; GSG1.124); “die Hand an etwas heranbringen = entgegennehmen” (GSG2.61);
l’oggetto al quale si tende la mano per prenderlo sta, per natura, in locativo-teminativo (GSG2.126n2).
Quindi: “Accettare qualcosa (locativo-terminativo) da qualcuno (terminativo)”; šu
ba.ši.ti“er nahm es
von ihm an” (GSG1.169,191)
.n.ši: DP del terminativo, preceduto dal
prefisso pronominale opzionale
(MSG.203-204; TSL.226;
GSG1.210; GSG2.184)
A II.23 - 52
e
2
ba.BI.kaeš
3
.eš
3
i
3
.ak
[[e
2
ba.gara
2
!
].ak].a eš
3
.eš
3
.Ø i
3
.n.aka.Ø
Nel tempio di Bagara la festa esh-esh celebrò;
Bagara : vedi A II.9
.a : marker del locativo, non cross-ref
eš
3
.eš
3
: accadico
e/išš
!
šu
“ein Monatsfesttag” (AH 1.258); “a festival (All-Shrines) (reduplicated 'shrine')”
(SL); festa celebrata mensilmente, e designazione delle offerte che si facevano in quell’occasione. Per
la grafia, vedi GSG1.72 (“unsicher ist ob in eš
3
.eš
3
ein pluralisches Element steckt”).
ak(a) : “to make, to do” (GSG2.84). Il soggetto è Gudea
A II.24 - 53
ensi
2
.ke
4
d.ja2
.tum
3
.dug
3
.še
3
ki.na2
.a.ni. ba.gub
ensik.e
d
Jatumdug.še3
ki.na 2.ani.Ø ba.n.gub.Ø
il governatore vicino a Jatumdug il suo letto pose,
ensik : la forma originale di ensi
2
è ensik (cfr. accadico
iššiakkum
(AH 1.398); la “k” finale normalmente
cade, mentre permane se seguita da vocale, qui dal marker dell’ergativo; probabilmente si tratta di una
(a)k del genitivo, vedendo ensi come nome composto (vedi A I.12; cfr. GSG1.89,97-98, 105 in
relazione a A V.11)
Jatumdug: figlia di Anu, dea-madre locale nella città-stato di Lagash, distinta da Bau (Baba; alcuni, invece
identificano le due divinità); Gudea la considera sua madre corporale e per lei costruì in
Uru.kuun
tempio chiamato E.gula “la grande casa”. Il significato del nome è dato come “Sweet Bearer of the Cup”,
con ja
2
“basket; house; stable”; tum
3
“ to bring; to carry away; to obtain; to be suitable, fit; to prepare”;
dug
3
(du
10
) “sweet, good; beautiful” (SL)
.še
3
: maker del terminativo (“verso Jatumdug”), non cross-ref.
ki.na2
: “lieu de repos, chambre à coucher; lit” (PLS.83; GSG1.146); “sleeping quarter; bed” (PSD2.139, s.v.
kinud
); sostantivo composto: da sostantivo e da verbo (GSG1.61, 146); na
2
: “gesir, être couché”