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103

Gudea di Lagash – La costruzione del tempio di Ninjirsu - Cilindro A

singolo “sogno”) (TSL §388; GSG2.70) : bur

2

.bur

2

è quindi una forma

hamtu

reduplicata: “to spread out;

to reveal, to interpret (a dream)” (TSL.297)

A V.13 - 126

lu

2

an.gin

7

ri.ba

ki.gin

7

ri.ba.še

3

[lu

2

an.gin

7

ri.ba

ki.gin

7

ri.ba]

.še

3

Riguardo all’uomo enorme come il cielo, enorme come la terra,

Vedi A IV.14-15

.še

3

: vedi A IV.16

A V.14 - 127

saj.ja

2

.<ni>.še

3

dijir a

2

.ni.

[

še

3

]

saj.ani.še

3

dijir a

2

.

ani.še

3

che quanto alla sua testa era un dio, quanto alle sue braccia

Vedi A IV.16

A V.15 - 128

anzud

2

.mušen.še 3 sig.ba.a.ni.še

3

a.ma.ru.še

3

anzud

2

mušen

.še

3

sig.ba.ani.še 3 a.ma.ru.še

3

un uccello-Anzud, quanto alla sua parte inferiore una tempesta,

Vedi A IV.17-18; si nota però qui un uso eccessivo del marker del terminativo .še

3

, ameno di intendere

questo .še

3

simile a un “così come hai detto”, “was den anbetrifft” (GSG1.114n3)

A V.16 - 129

zid.da

gub

3

.na pirij i

3

.še

21

.še

21

.a

zid.a gub

3

.ani.a pirij i

3

.na

2

.na

2

.e

e alla cui destra e sinistra giaceva un leone,

Vedi A IV.19, anche per la lettura na

2

al posto dell’errato še

21

[NA

2

.HU = SA

4

]

.e : suffisso

marû

o nominalizzatore (e quindi da leggersi .a) ? Forse meglio nominalizzatore, probabilmente

anche delle frasi precedenti (cfr. GSG1.176: “bei dem lagert”)