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Gudea di Lagash – La costruzione del tempio di Ninjirsu - Cilindro A
singolo “sogno”) (TSL §388; GSG2.70) : bur
2
.bur
2
è quindi una forma
hamtu
reduplicata: “to spread out;
to reveal, to interpret (a dream)” (TSL.297)
A V.13 - 126
lu
2
an.gin
7
ri.baki.gin
7
ri.ba.še3
[lu
2
an.gin
7
ri.baki.gin
7
ri.ba].še
3
Riguardo all’uomo enorme come il cielo, enorme come la terra,
Vedi A IV.14-15
.še
3
: vedi A IV.16
A V.14 - 127
saj.ja2
.<ni>.še
3
dijir a
2
.ni.
[
še
3
]
saj.ani.še3
dijir a
2
.
ani.še3
che quanto alla sua testa era un dio, quanto alle sue braccia
Vedi A IV.16
A V.15 - 128
anzud
2
.mušen.še 3 sig.ba.a.ni.še3
a.ma.ru.še3
anzud
2
mušen
.še
3
sig.ba.ani.še 3 a.ma.ru.še3
un uccello-Anzud, quanto alla sua parte inferiore una tempesta,
Vedi A IV.17-18; si nota però qui un uso eccessivo del marker del terminativo .še
3
, ameno di intendere
questo .še
3
simile a un “così come hai detto”, “was den anbetrifft” (GSG1.114n3)
A V.16 - 129
zid.dagub
3
.na pirij i
3
.še
21
.še
21
.a
zid.a gub
3
.ani.a pirij i
3
.na
2
.na
2
.e
e alla cui destra e sinistra giaceva un leone,
Vedi A IV.19, anche per la lettura na
2
al posto dell’errato še
21
[NA
2
.HU = SA
4
]
.e : suffisso
marû
o nominalizzatore (e quindi da leggersi .a) ? Forse meglio nominalizzatore, probabilmente
anche delle frasi precedenti (cfr. GSG1.176: “bei dem lagert”)