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I furti nelle tombe

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Alberto ELLI

che ricoprivano le porte del tempio e gli oggetti cultuali, segno del degrado in cui la situazione tebana era

ormai giunta. I grandi templi della zona, in particolare il Ramesseum di Ramesse II e il tempio di Medinet

Habu di Ramesse III, mostravano infatti una decorazione estremamente ricca: in particolare i rivestimenti in

metallo prezioso – oro, argento e rame – che ricoprivano molti degli elementi architettonici, come colonne,

obelischi, montanti delle porte, ecc.

Dalla documentazione risulta che gli istigatori del furto erano stati alcuni ufficiali dell’esercito: il capo

degli arcieri (

Hry-pDt)

Pameniu e uno scriba dell’esercito, tale Aaneru. Un certo Sethmose, scriba degli

archivi reali, un funzionario dipendente anch’egli dall’amministrazione di Panehesy, è pure implicato nella

faccenda.

Le pagg. 4 e 5 contengono altre accuse. Ora gli oggetti rubati non sono più metallici (era ormai stato

rubato tutto?), ma di legno: sono ora le stesse grandi porte in pino del tempio ad essere depredate, spogliate

dei loro preziosi rivestimenti. Ma non solo questi rivestimenti venivano “recuperati” - il metallo era per lo

più fuso -, ma anche lo stesso legno veniva a volte portato via, per riutilizzarlo a scopi personali:

Accusa riguardo le quattro tavole in pino del “Pavimento d’argento” del re Usermaatra

Setepenra (v.p.s.), il grande dio, che lo scriba Sedy diede alla cittadina Tahereret, la

moglie del padre del dio Hori; egli le diede all’artigiano Ahauty della cappella funeraria

di Huy e costui ne fece un cofano interno per lei

” (BM10053 Vs 4.15-17).

Risulta pure che i ladri hanno paura anche del principe di Tebe Ovest Pauraa, che occupò questo posto

dal regno di Ramesse IX fino a

wHm mswt

. Si può concludere dal contesto dell’affare che il gran sacerdote

Amenhotep e il sindaco di Tebe Ovest Pauraa erano in opposizione con l’amministrazione reale e con

l’esercito sottomesso al potere di Panehesy. Il conflitto tra Panehesy e il gran sacerdote, che crescerà col

tempo, risulta tra l’altro dall’impunità totale dei ladri. Nel processo dell’anno 9, allorché Panehesy era

presidente del tribunale, non fu pronunciata nessuna punizione grave.

È probabile che rapporti sugli eccessi dei soldati di Panehesy a Tebe, sui furti nella necropoli (nel papiro

Mayer A 13.B7 si cita, in una lista di ladri, “

Il soldato Pentauret, delle truppe di Kush

” – da ritenersi

identico con “

lo straniero Pentauret, delle truppe di Kush

” di BM10052 8.25 - chiaramente un soldato delle

truppe di Panehesy; anche “

Ahautynefer delle truppe di Kush

” di BM10052 4.27 deve essere stato in qualche

modo coinvolto nei furti, visto che viene citato in una deposizione) e forse anche sulle malversazioni

economiche siano giunti alla corte di Ramesse XI il quale, preoccupato dall’aggravarsi della situazione, si

decise infine per la rimozione di Panehesy. Nell’anno 17 costui ricevette una lettera di Ramesse XI, lettera

che il Gardiner definisce un “

ordine, in certo modo perentorio

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, con la quale il faraone gli ingiungeva di

lasciare Tebe e di recarsi a sud, per incontrare un altro grande funzionario, il “maggiordomo e coppiere reale

Ynes, il portastendardo del Faraone”, che vi era stato inviato per riportare materiale da costruzione. Ynes non

doveva essere un amico di Panehesy, perché nel processo dell’anno 1 di

wHm mswt

, dove Panehesy sarà

considerato come un nemico dello stato, vi appare come giudice.

Tre mesi più tardi arrivarono a Tebe due altri alti funzionari reali, in missione speciale: il vizir Unnefer,

“nel suo primo viaggio”, e il tesoriere Menmaatranakht. La presenza del tesoriere fa pensare che il fine della

visita fosse quello di controllare i risultati dell’attività economica di Panehesy durante le quasi due decadi di

suo potere. Menmaatranakht “sovrintendente del Tesoro del Faraone (v.p.s.) e sovrintendente del doppio

Granaio” (probabilmente era stato scelto per succedere a Panehesy in quest’ultima carica) farà anche lui

parte del consiglio dei giudici nel processo dell’anno 1 di

wHm mswt

. Unnefer era anche

imy-r Niwt

e vizir di

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A. G

ARDINER

,

La civiltà egizia

, p. 273; “Decreto reale al viceré di Nubia”, papiro Torino 1896 (KRI VI 734.5-735.7).