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I furti nelle tombe

26

Alberto ELLI

Minia (BM10052 10.18). Con l’esercito di Panehesy in rivolta che si avvicinava pericolosamente alle

frontiere del Basso Egitto, a Ramesse XI, ormai privato di qualsiasi autorità agli occhi degli alti dignitari

dello Stato, non rimase che rivolgersi, per salvare la monarchia, all’esercito del Nord.

È questo il periodo in cui appaiono all’orizzonte storico dell’Egitto tre nuovi personaggi, tre generali,

che giocheranno un ruolo centrale nelle decadi successive: Herihor, Smendes (traslitterazione greca,

piuttosto corrotta, dell’egiziano

Nesbanebdjed

) e Piankh, a volte considerati, senza prove convincenti, legati

da parentela (Wente ritiene Smendes un figlio di Herihor; Černý ritiene, a torto, Piankh figlio di Herihor)

49

,

per i quali si cercano possibili legami con i Ramessidi (D. Aston fa di Smendes il genero di Ramesse XI e di

Herihor il cognato del faraone)

50

. Inizialmente solo “colleghi”, solo più tardi si stabiliranno tra di loro dei

legami parentali: Herihor sposa Nedjemet, figlia di Piankh, e Pinedjem, figlio di Piankh sposa Henuttauy,

figlia di Ramesse XI e Tentamon (Nel racconto di Unamom, Tentamon appare accanto a Smendes;

solitamente si interpreta essere sua moglie; se così fosse, probabilmente sarebbe stata omessa. Il fatto che

compaia, significa che Smendes e Tentamon hanno un’importanza politica indipendente; Tentamon appare,

nella nuova capitale, come rappresentante della maestà reale, Ramesse XI essendo ormai messo da parte).

La battaglia decisiva avvenne nei pressi di Hardai e l’esercito del nord sconfisse e mise in fuga

Panehesy. È possibile che in questa occasione, con l’esercito nubiano che si ritirava a sud, sia avvenuto il

sacco di Tebe e i furti nella Valle dei Re. Uno o due mesi più tardi, quando ormai Panehesy si era ritirato in

Nubia, Herihor era ormai diventato signore assoluto in Alto Egitto. È alla sconfitta di Panehesy che si

riferisce probabilmente questo ringraziamento di Amenhotep ad Amon: “

Egli

(=Amon)

ha assalito colui che

mi aveva assalito

” (

th.f

pA th wi

)

51

. Vivente Herihor, il gran sacerdote

Amenhotep non potè rientrare a Tebe, e quindi neanche riprendere la sua funzione di gran sacerdote; alla sua

morte, tuttavia, Herihor lo fece portare a Tebe, onorandolo con funerali solenni, il cui ricordo si trova in

un’iscrizione biografica di Karnak

52

.

Anche il periodo di Herihor è uno di dittatura militare, ma di carattere completamente differente da

quello di Panehesy. Il potere di Herihor è assoluto: era gran sacerdote di Amon, vice-re di Kush, capo dei

granai, vizir, oltre a portare diversi titoli militari. Questo potere viene sancito da un decreto di Amon: durante

una cerimonia festiva nel cortile del tempio di Khonsu, Amon pronunciò un oracolo, accordandogli 20 anni.

L’avvenimento fu commemorato su una stele, ora molto rovinata, posta all’ingresso della sala ipostila del

tempio di Khonsu. La data che si trova all’inizio comporta il nome di Ramesse XI

53

; Niwinski ritiene tuttavia

che la datazione al regno di Ramesse XI sia dovuta solo al rispetto della continuità tradizionale delle cose;

essa, in effetti, segnerebbe l’inizio della nuova era del Rinnovamento,

wHm mswt

54

.

Questo termine era già

stato usato due volte nella storia dell’Egitto: dapprima era stato Amenemhat I, all’inizio della XII din., nel

suo nome di Horus, per esprimere il rinascimento dopo il periodo caotico del Primo Periodo Intermedio. Poi

era venuto Sethi I, che così aveva nominato il suo regno facendo allusione alla rinascita dopo il periodo di

Amarna (così Amenenhat I ignorava la XI dinastia, Sethi I ignorava Horemhab). La XII dinastia aveva

istituito un nuovo sistema di datazione: il regno del re comincia il giorno del Nuovo Anno, ossia il 1° giorno

49

E.F. W

ENTE

,

On the Chronology

, pp. 174-175; J. Č

ERNÝ

,

From the Death of Ramesses III

, p. 639.

50

Nella sua recensione del libro di A. N

IWINSKI

,

21st Dynasty Coffins from Thebes. Chronological and Typological

Studies

, Theben V, Mayence, 1988, su JARCE 28, 1991, p. 235.

51

KRI VI 538.6.

52

E.F. W

ENTE

,

The Suppression

, pp. 73-87; KRI VI p. 536.11-538.16.

53

Vedi T

HE

E

PIGRAPHIC

S

URVEY

,

The Temple of Khonsu

– II –

Scenes and Inscriptions in the Court and the first

Hypostyle Hall

, The University of Chicago, Oriental Institute Publications, vol. 103, Chicago 1981, pl. 132; traduzione

e commento in Ibidem, pp. 14-17. Per il testo, anche KRI VI 709.1-710.11.

54

A. N

IWINKI

,

Le passage de la XXe à la XXIIe dynastie

, p. 340.