

I furti nelle tombe
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Alberto ELLI
Mut e Khonsu, per tutta l’eternità. ... l’oro, l’argento, il rame e tutte le (altre) cose che si
era trovato che avevano rubato gli operai ladri della Tomba, dopo che si era scoperto
che avevano violato quella Sede della Perfezione all’Occidente di Tebe, quel luogo in cui
riposa (la regina)
(Isi ?)
..., e dopo che erano stati denunciati al vizir Khaemuase, che è
... reale, e al primo profeta di Amon Amenhotep da parte del governatore Pauraa e dallo
scriba del quartiere Unennefer dell’Occidente di Tebe
” (BM10068 rt 1.1-1.6).
Il “
totale dell’oro fine, dell’oro bianco, dell’argento e del rame ricevuto in questo giorno e posto sotto il
sigillo del vizir e del primo profeta di Amon
” ammontava a ben 240 deben e 5 qite di metallo prezioso (poco
meno di 22 kg!) e a 48 deben (circa 4.4 kg) di rame! (BM10068 Rt 3.16-3.28). La Valle delle Regine, che
nell’ispezione dell’anno 16 era risultata essere stata risparmiata dai ladri, nell’anno 17 risultava essere stata
vittima di un sacco sistematico, vista l’enorme quantità di metallo prezioso trovato ancora in mano ai ladri.
E più oltre si legge:
“
Ciò che si è ricevuto nell’anno di regno 17, secondo mese della stagione invernale,
giorno 21, nel Tempio di Maat in Tebe, dell’oro e dell’argento portato via agli operai-
ladri della tomba, che erano stati trovati averlo dato ai mercanti di ogni casa, e
recuperato dal vizir Khaemuaset e dal primo profeta di Amon-Ra, re degli dei,
Amenhotep
” (BM10068 rt 4.1-4.8).
Segue una lista di quattordici persone, i ricettatori, ognuna qualificata come “
il mercante
...” e
accompagnata da una quantità di oro o argento o entrambi. Segue quindi il
“
totale dell’oro e dell’argento portato via ai mercanti e trovato che l’avevano dato loro i
ladri della Tomba: 5 deben e mezzo qite d’oro; 42 deben d’argento. Lino fine dell’Alto
Egitto, legato; diversi vestiti: 5
” (BM10068 rt 4.18-21).
Con “mercanti” non si deve intendere commercianti indipendenti, ma, come indicato dall’espressione
“mercanti di ogni casa” (
nA Swytyw n pr nb
), di “intermediari”, si tratta di “mediatori”, dipendenti da
istituzioni, “case”, compagnie a volte ben lontane da Tebe
34
. Era gente che, ovviamente, chiudeva più di un
occhio sulla provenienza del materiale acquistato.
Con la linea 4.22 inizia una nuova lista:
“
Oro e argento che i ladri dettero agli uomini di Tebe e dell’Occidente di Tebe,
recuperato dal vizir e dal primo profeta di Amon
” (BM10068 Rt 4.22).
Nel totale non sono considerati soltanto i metalli preziosi, ma anche altri beni di valore, come il pregiato
legno-qedet:
“
Totale dell’oro e dell’argento requisito in questo giorno: oro, 5 deben e 8.5 qite;
argento, 36 deben e 7 qite. Totale dell’oro e dell’argento: 42 deben e 5.5 qite. Legno-
qedet, 80 deben
” (BM10068 Rt 5.12-16).
Tutto il materiale recuperato venne deposto nel magazzino del tempio di Medinet Habu.
34
“
Il mercante Payisebty del Tempio di Sobek di Crocodilopolis
” (BM 10068 vs 4.12); “
Il mercante Khonsuudja, figlio
di Ketjy del Tempio di Ptah
” (vs 4.14; è poco probabile che si tratti del tempio di Ptah a Tebe; probabilmente si allude
qui al tempio di Menfi); “
Il mercante Seri, figlio di Senity, appartenente al comandante delle truppe hittite(?)
Tjaunedjem dell’ufficio di Merymeshaf
” (vs 4.16, dove Merymeshaf è probabilmente il nome di una fortezza, nei pressi
di Herakleopolis); “
Il mercante Khosuy(?) di Merur
” (BM 10053 rt 1.10; Merur è nome del lago Moeris del Fayum,
usato quale sinonimo dell’intero Fayum). Il papiro nomina ben dieci di tali “mercanti” provenienti da Merur.