Previous Page  30 / 362 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 30 / 362 Next Page
Page Background

I furti nelle tombe

25

Alberto ELLI

luogo una spedizione a nord, preceduta da un reclutamento forzato tra i cittadini tebani. Il pap. Mayer A

definisce questa cattura con il termine

mdwt an

.

Uno dei testimoni del processo dei ladri dice:

«Io andai via prima dei cospiratori (?), dopo che Paynehesy ebbe complottato

nuovamente e quando il servitore Nesaashefyt – costui era un maggiordomo – si

impadronì della mia casa»

) (MayA 4.4-4.6)

.

Sempre in questo papiro troviamo un’altra allusione:

Vennero gli stranieri e presero possesso del tempio, mentre io sorvegliavo alcuni asini

di mio padre, e Payhety, uno straniero, mi prese e mi portò a Ipip, quando era (già) da

sei mesi che Amenhotep, che era stato il primo profeta di Amon, era stato attaccato. E

(così) accadde che fu dopo nove interi mesi dell’attacco ad Amemhotep, che era stato il

primo profeta di Amon, che io ritornai

” (May A6.4-6.8).

Se anche i contadini furono incorporati a forza nell’esercito, l’interruzione dei lavori nei campi deve

aver provocato una grave carestia. È a questa che si riferirebbe la celebre frase che ricorda un “

anno delle

iene, quando si faceva la fame

” (BM10052 vs 11.8). Poiché le iene sono animali che si nutrono anche di

cadaveri, avremmo qui una drammatica immagine della conseguenza della guerra civile.

Un’immagine della drammaticità della situazione può ritrovarsi anche nelle parole della deposizione

della cittadina Taaper, che ricorda come

accadde che ero seduta affamata sotto i sicomori e capitò che gli uomini stavano

cercando di vendere il metallo, poiché noi eravamo affamati

” (BM10043 3.5-3.7).

Per il Niwinski la donna stava prostituendosi (il sicomoro allude a Hathor, la dea dell’amore) e il

metallo in questione proveniva probabilmente dai furti, e con esso gli uomini pagavano le prestazioni

sessuali della donna

47

.

La grave situazione aveva provocato certamente anche una diminuzione nel numero dei guardiani della

necropoli (nel periodo della guerra a nord dell’Egitto la necropoli fu lasciata senza protezione dopo il

reclutamento forzato operato da Panehesy). È pertanto in questo periodo che anche la parte più protetta della

necropoli, la Valle dei Re, divenne oggetto dei furti dei ladri e la tomba di Ramesse VI, così come altre

sepolture, furono depredate. Cyril Aldred e Jansen-Winkeln sostengono l’ipotesi che i furti nella Valle dei Re

possano essere stati perpetrati dai soldati nubiani dell’esercito di Panehesy prima del loro ritiro definitivo

48

.

È probabilmente a questo periodo che va collocato il papiro MayerB, che ci parla di ripetuti furti avvenuti

nella “

tomba del re Nebmaatra Meryamon (v.p.s.), il grande dio

” (MayB 8), ossia proprio Ramesse VI. Il

protagonista, purtroppo anonimo, si era accordato con altri quattro complici – un quinto era stato addirittura

ucciso perché non tradisse (MayB 8-9) – per scavare nella tomba:

Io trascorsi quattro giorni a scavare in essa, essendo (tutti) noi cinque là. Aprimmo, la

tomba, vi entrammo e trovammo …

” (MayB 9-10).

Ad aggravare la situazione deve aver contribuito anche la fuga da Tebe del gran sacerdote Amenhotep,

ciò che deve aver costituito uno

choq

ideologico, pericoloso in quanto poteva mettere in causa i fondamenti

stessi dello stato. Nella stagione

shemu

dell’anno 19 di Ramesse XI l’esercito nubiano all’inseguimento del

gran sacerdote in fuga raggiunse la regione della città di Hardai, la Cinopoli greca, a nord dell’attuale al-

47

A. N

IWINKI

,

Le passage de la XXe à la XXIIe dynastie

, p. 338.

48

C. A

LDRED

,

More light

, p. 96; K. J

ANSEN

-W

INKELN

,

Das Ende

, p. 31.