

I furti nelle tombe
16
Alberto ELLI
“
E sarebbe un crimine per uno nella mia posizione udire una cosa e nasconderla. Ora, io
non conosco la portata delle gravissime accuse di cui il principe di Tebe dice: «Me le
hanno dette gli scribi della necropoli di Kheni che stavano in mezzo agli uomini»; invero,
non riesco a capirle. Ma io le ho riferite al mio Signore, così che il mio Signore possa
andare a fondo delle accuse. [...]
Ed è un’offesa da parte di questi due scribi della
Necropoli che essi siano andati da questo principe di Tebe per riferire a lui, benché i loro
predecessori non riferirono a lui, ma è al vizir che essi erano soliti riferire, quando egli
si trovava nella provincia meridionale, e se gli capitava di essere nella provincia
settentrionale, (allora) i poliziotti e i servi di Sua Maestà della Necropoli venivano a
nord, al luogo ove era il vizir, con i loro memoranda
” (Abb 6.16-23).
Si richiede, inoltre, che le cinque violazioni di cui Paser aveva parlato vengano subito esaminate:
“
Io ho dato testimonianza per me stesso nell’anno 16, terzo mese dell’inondazione,
giorno 20, riguardo alle parole che ho udito da questo principe di Tebe ed io le ho poste
su un documento davanti al mio signore, affinché si possa andare a fondo di esse,
immediatamente
” (Abb 6.23-24).
L’ostilità latente tra i due sindaci è ormai sfociata in aperto antagonismo. Temendo che un’inchiesta
estesa, come quella richiesta da Paser, su un terreno sottoposto alla sua giurisdizione, possa provare qualche
sua responsabilità, da buon politico Pauraa si affretta a richiedere egli stesso che l’indagine sia condotta nel
più breve tempo possibile.
Senza perdere tempo, il Grande Tribunale di Tebe si riunì il giorno 21:
“
Anno 16, terzo mese dell’inondazione, giorno 21. In questo giorno, nel Grande
Tribunale di Tebe, accanto alle due stele superiori, a nord del Cortile di Amon e del
portale di Duarekhyt
” (Abb 7.1-2).
Ma, se il papiro Abbott riporta tutto, fu discussa solo la questione di Paykhor e dei due fabbri accusati
con lui, e le cinque nuove accuse di Paser, per le quali lo stesso Pauraa aveva sollecitato una veloce indagine,
non furono affatto considerate. Il vizir Khaemuase, personalmente offeso per essersi sentito scavalcato
nell’azione di Paser, criticò pesantemente la condotta del sindaco di Tebe, trattato come un imputato; fece
presente come Nesamon ed egli stesso avessero investigato circa l’accusa relativa alla tomba della regina Isi
e che avevano trovato che i supposti ladri, portati sul posto, non erano stati capaci di identificarla; alle accuse
mosse da Paser contro Paykhor e i suoi complici non si era quindi trovato alcun riscontro. Khaemuase chiese
che fossero esaminati ancora i tre fabbri, che erano presenti. Ciò fu fatto, ma i giudici li giudicarono
innocenti delle accuse loro mosse e i tre furono rilasciati. Fu quindi steso un rapporto del procedimento,
deposto negli archivi del vizir.
“
«Noi ispezionammo le tombe di cui il principe di Tebe aveva detto: ‘I fabbri del tempio
di Usermaatra Meryamon nella Casa di Amon le hanno attaccate’ e le trovammo intatte:
tutto ciò che egli aveva detto fu trovato falso. Ed ecco, i fabbri sono qui davanti a voi:
fate che dicano tutto ciò che è successo!» Essi furono interrogati e si trovò che gli uomini
non conoscevano alcuna tomba nel Luogo del Faraone (v.p.s.), cioè (quelle) riguardo
alle quali questo principe aveva fatto delle affermazioni; egli fu trovato falso riguardo a
ciò. I grandi notabili rilasciarono i fabbri del tempio di Usermaatra Meryamon nella
Casa di Amon, ed essi furono consegnati al primo profeta di Amon-Ra, re degli dei,
Amenhotep, in questo giorno. Un papiro fu scritto per loro e deposto nell’archivio del
vizir
” (Abb 7.11-16).
E nel papiro Leopold II - Amherst leggiamo: